Novità in uscita nella settimana dal 22 al 28 Ottobre 2012

ROMANZI

È la prima volta che Luca torna in Afghanistan dopo la morte di Marcello. È un giovane ufficiale dell’esercito italiano che più di ogni cosa vuole compiere il proprio dovere, anche se quella terra secca gli ricorda Marcello a ogni respiro, il vuoto che gli ha lasciato dentro da quando non c’è più. A lui toccherà l’ingrato compito di consegnare alla famiglia i suoi effetti personali ed è la nonna di origini cretesi, Agar, a presentarsi all’appuntamento. Nel loro incontro Marcello rivivrà bambino nei ricordi della nonna, e uomo fatto in quelli di Luca che presto svelerà ad Agar l’intensità del sentimento che li legava. Un legame che la donna rifiuta, stretta nel rancore verso il nonno di Marcello, conosciuto al tempo dell’occupazione fascista di Creta. La tensione tra i mondi così lontani di Agar e Luca, attraverso gli echi di due guerre e la perdita degli affetti, si scioglie nella accettazione dell’irriducibile identità di ciascuno. C’è vita oltre il sangue.

“Non passare per il sangue” di Edoardo Savarese. Dal 24 ottobre in libreria. E/O editore.

E` come se portasse il destino nel nome, Signorina: suo padre, capostazione in un piccolo paese di provincia, l’ha chiamata cosi` ispirandosi al soprannome di una locomotiva di straordinaria eleganza. E creare eleganza, grazia, bellezza e` il suo talento. Un giorno dal treno sbuca un omino con gli occhi a mandorla e, con pochi semplici gesti, crea un vestitino di carta per la sua bambola. L’omino scompare, ma le lascia un dono, un dono che lei scoprira` di possedere solo quando una sarta assistera` a una delle sue creazioni. Potrebbe essere l’atto di nascita di una grande stilista, ma ci sono il fascismo, la poverta` e gli scontri in famiglia, le responsabilita`, i divieti e poi la guerra… e Signorina poco a poco rinuncia a parti di se stessa, a desideri e aspirazioni, soffocando anche la propria femminilita`, con una generosita` istintiva e assoluta. E quando infine anche lei, quasi all’improvviso, si scopre donna e conosce l’amore, il sogno dura comunque troppo poco, sopraffatto da nuovi doveri e nuove fatiche, e dalla prova piu` difficile: un figlio nato troppo presto e nato malato, costretto a “succhiare aria” intorno a se’ come un ciclista in salita. Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturita` venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo. Solo alla fine, nell’attimo esatto in cui la lotta cede il passo alla quiete, quel figlio nato due volte si rendera` conto che l’amore coraggioso, quello di una donna e di una madre come Signorina, porta nel suo stesso corpo le ferite e i graffi del tempo… L’amore graffia il mondo e` il ritratto appassionante di una donna piu` forte delle proprie fragilita` e del vento della storia: una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore. Ma – come Il dolore perfetto, con cui Riccarelli ha vinto il premio Strega nel 2004 – questo romanzo e` anche la saga di una grande famiglia, con una galleria di personaggi severi o meschini, inermi o tenaci che rimangono incisi nella memoria perchè appartengono a un tempo perduto. E` la storia dell’amore piu` assoluto e viscerale, quello tra madre e figlio, e della speranza piu` visionaria. Ed e` la celebrazione della forza dell’immaginazione: quella di una donna capace di trarre un abito dalle pieghe di un foglio di carta, perchè bastano pochi semplici gesti per vestire di bellezza il mondo.

“L’amore graffia il mondo” di Ugo Ricciarelli. Dal 23 ottobre in libreria. Mondadori editore.

Tokyo, fine anni novanta. Concluse le scuole, Hiro Tanaka e i suoi amici un po’ sballati si dividono tra università e lavoretti part time, rave party e sessioni di shopping sfrenato a Shibuya, fughe oltreoceano e inseguimenti precipitosi. Paranoico e insicuro, innamorato respinto e schiavo delle sue ossessioni, Hiro cerca di trovare se stesso all’ombra di un Giappone che tutto ingloba e immobilizza, togliendo il futuro da sotto i piedi a lui e a tutta la sua non- generazione. Dio odia il Giappone è un romanzo per immagini folgorante e comico, radicale e profetico, scritto nel 2000 e ancora inedito in tutto il mondo fuorché in Giappone. Il più sensibile narratore della culturapop contemporanea rende omaggio al Paese del Sol Levante fotografandolo nel momento storico in cui il collasso economico e il fanatismo religioso hanno dato vita a un nuovo, pericoloso culto della morte.

“Dio odia il Giappone” di Douglas Coupland. Dal 25 ottobre in libreria. Isbn editore.

Lavoricidi italiani è un “romanzo cooperativo” scritto da 20 giovani autori che hanno sviluppato altrettanti personaggi, le cui vicende si intrecciano, sotto la bandiera dell’individualismo, lungo tutta la penisola, nella tragedia quotidiana oggi nota come “mercato del lavoro”.
Lavoricidi come “uccisioni del lavoro”, dei valori del lavoro e della vita. Quante cose inaccettabili ormai consideriamo “normali”?
Lavoricidi come “lavoratori aspiranti suicidi”, solo per il fatto di averlo, un cosiddetto “lavoro”.
20 storie di ordinaria frustrazione, spesso storie vere vissute in prima persona dagli autori stessi.
20 storie che ne compongono una sola, una fotografia in movimento. Lotta quotidiana che si tramuta in letteratura, per raccontare senza peli sulla lingua i luoghi, le situazioni, le illusioni e le disillusioni che stanno minando la salute mentale di tre generazioni di lavoratori.

Lavoricidi italiani” di Jonathan Arpetti e Paolo Nanni. Dal 26 ottobre in libreria. Miraggi editore.

3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell’io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l’odore dell’amata tata Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d’uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata attraverso Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno.
Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l’amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.

“Storia di un corpo” di Daniel Pennac. Dal 24 ottobre in libreria. Feltrinelli editore.

Siamo negli anni a cavallo tra le due guerre, in un piccolo paese di campagna delle Langhe. Gemma,  venturina o, più prosaicamente figlia di NN, viene salvata dalla crudeltà di una famiglia adottiva – che l’aveva accolta solo per incassare l’assegno post-adozione – da Pietrino, un contadino benestante e onesto  proprietario di un podere chiamato la Torretta. La piccola Gemma troverà alla Torretta affetto e sostegno, e da lì inizierà il proprio percorso di formazione, accompagnata dagli sberleffi di alcuni compagni di classe e dall’amicizia di Lina, bambina povera e poco brillante negli studi. Lo scoppio della seconda guerra mondiale non tarderà però a distruggere l’idillio. Alla Torretta, come ovunque, si dovranno affrontare disagi, lutti e l’ansia delle sere passate ad ascoltare la radio in attesa di notizie dai fronti. Gemma nel frattempo si trova a Mondovì, dove frequenta le scuole medie per poi un giorno iscriversi alle magistrali. Lì c’è anche Nino, figlio di Pietrino e quindi suo fratellastro, che studia da geometra. L’amicizia tra i due si consolida e si approfondisce, con le prime confidenze adolescenziali e la scoperta del mondo. Ma Gemma non sa che le sue origini di trovatella non saranno mai cancellate totalmente, e che nella società chiusa e moralista del tempo ogni progetto di redenzione è destinato a fallire, rovinosamente e tragicamente.

“La venturina” di Maria Tarditi. Dal 23 ottobre in libreria. Dalai editore.

Oggi vede suo padre per la prima volta. Sono diciotto anni che aspetta questo momento. Una settimana fa l’ha visto in televisione, l’ha cercato e ora eccola lì, che sposta il peso da un piede all’altro nella portineria di uno studio televisivo. Lui ha qualcosa da finire, le chiede soltanto un attimo; diciotto anni e un attimo. “Hai fatto bene a cercarmi tu, perché io non l’avrei mai fatto” le dice poi. Non ci sono abbracci. Gelido freddo invernale, dentro e fuori di lì. Ha un bel salire e scendere da autobus e tram, Lidia, per andarlo a trovare. Passano i mesi e non c’è disgelo. Ma il destino è disegnato nel cielo, ha un cappello bianco da cowboy, è da anni che la cerca dappertutto e ancora non l’ha trovata. Aspettami, non ti muovere, gli dice Lidia, ti troverò io. Va a cercarlo lontano, su una montagna a duemila metri, dove il lavoro principale è sorridere, e non fermarsi mai. E proprio lì, di colpo, una pioggia di sms cambia tutto. Per tanto tempo la vita non ha fatto che dirle no no no, dopo dopo dopo, e ora finalmente le dice sì sì sì, ora! ora! ora! Suo padre le scrive sono cambiato, prima non ero pronto e adesso sì. Adesso vuole stare con lei, vuole stare con lei. Ha trovato il grande amore ed è pronto a cominciare una nuova fase della vita. Ecco come si stanno mettendo le cose. Davvero molto bene. Benissimo, si potrebbe dire. Talmente bene che Lidia ogni due minuti si chiede: ma sarà vero? Non ci sarà qualcosa che non va? Il mio regalo sei tu è la storia di un amore negato: l’avventura di una piccola donna coraggiosa nelle spire di un padre serpente.

Il mio regalo sei tu” di Sarah Spinazzola. Dal 25 ottobre in libreria. Marcos y Marcos editore.

Nel 1871 a New York le grandi Avenue sono piene di immagini di benessere, luminose e sgargianti: case che brillano con la loro illuminazione a gas; uomini d’affari che camminano a passo svelto nei loro bei completi di ottimo taglio; venditori ambulanti che spingono i loro carretti con le merci fresche e ben ordinate anche a fine giornata. Basta, però, avventurarsi in una strada laterale per imbattersi in tutt’altra visione.
A Chrystie Street, ad esempio, nei pressi della Seconda Avenue, le case sono lugubri caseggiati chiamati «i mattatoi» dove vivere comporta anche avere eccellenti probabilità di morire, uccisi dalle malattie o dalla fame, dalla rabbia di un vicino, o di propria mano.
I ragazzi lì sono inevitabilmente destinati a diventare dei borsaioli, e le ragazze a vendere fiammiferi e spille, fiori e pannocchie calde, prima di vendere se stesse.
Moth è nata nella zona più povera di Chrystie Street, da una chiromante dei bassifondi e da un uomo scappato di casa quando lei aveva tre anni, portando con sé l’unico pezzo d’argenteria di sua madre, una zuccheriera ossidata che lei aveva trovato fra i resti di un incendio nella Terza Avenue.
A dodici anni Moth viene venduta dalla madre a una donna con lo sguardo dolce, gli occhi umidi e luccicanti e alti stivaletti di cuoio nero ai piedi: Mrs Wentworth, in cerca di cameriere servizievoli e compiacenti. Il destino di Moth è, tuttavia, altrove: alla Bowery, la zona della città piena di case vistose e chiassose, sale da ballo, alberghi di terza categoria, teatri di varietà, sale da concerto, baracconi per il tiro a segno, cenciosi suonatori di organetto e ragazzi dalla faccia triste.
Lì Moth incontra Miss Everett, una bruna raffinata e affascinante, che al 73 della EastHouston Street gestisce una pensione speciale che ospita «cinque giovani signorine il cui allegro temperamento tende a scacciare la malinconia». È la casa delle vergini dove, come recitano i gioiosi annunci della pensione, «creature fatate sono devote al servizio di Cupido». È il tempo in cui vige il mito della «cura delle vergini», e gli uomini affetti da deformità o malattie incurabili sono disposti a pagare parecchio per intrattenersi con giovani donne, sperando di trarne miracoloso giovamento. Moth viene accolta al 73 della East Houston Street e istruita con eleganza da Miss Everett che le insegna a comportarsi come una Lady e a soddisfare nel modo migliore le necessità di un gentiluomo. Nella casa Moth fa, tuttavia, anche la conoscenza della dottoressa Sadie, una donna raffinata e colta, che le insegna, invece, ad avere rispetto e cura di sé e a cercare di sottrarre il proprio corpo e la propria anima a un destino forse ineluttabile.

“La casa delle vergini” di Ami Mckay. Dal 25 ottobre in libreria. Neri Pozza editore.

SAGGI

Alla fine del 2011, il decreto “Salva Italia” e le altre manovre finanziarie hanno provvisoriamente salvato i conti dello Stato, ma anche azzoppato il Paese. Nel corso del 2012, i provvedimenti emanati dal Governo non sono ancora riusciti ad avviare in concreto la fase “Cresci Italia”. Come siamo arrivati a questo punto? E come uscirne? Ad indicare una via ci provano gli autori, due «professionisti» che, conoscendo bene i bilanci aziendali, trasferiscono le loro competenze ai conti pubblici, passando in rassegna tutti i punti cardine della situazione italiana con uno sguardo più realistico. Vent’anni di conti pubblici della Seconda Repubblica, confrontandoli con quelli degli altri Paesi europei. Il fisco e l’evasione fiscale, il cui contrasto deve andare di pari passo con la lotta alla corruzione e agli sprechi della spesa pubblica. Infine, la crescita economica, che non potrà mai ottenersi se non destinando i necessari tagli di spesa a copertura degli altrettanto indispensabili tagli di imposte. E’ proprio questo il punto. Potremo farcela davvero, se saremo capaci di tagliare le spese inutili; la dimensione dello Stato e la sua struttura tanto elefantiaca quanto inefficiente; i costi di una politica divenuta ormai funzionale solo a se stessa piuttosto che al cittadino; i diritti cosiddetti acquisiti, ma che non sono più sostenibili e soprattutto accessibili alle nuove generazioni; i privilegi dei finti poveri che vanno ricondotti ai loro doveri fiscali con silenziosa efficienza e non con sporadica spettacolarità. Usciremo dalla crisi solo se sapremo affrontare i problemi con una mentalità diversa da quella che li ha generati, ma anche recuperando l’orgoglio nazionale ed un minimo di fiducia nelle istituzioni.Un libro scritto da tecnici per essere letto da tutti, dando gli strumenti per rendersi conto che, al netto della miope e variabile volontà politica, sul piano pratico, un Paese migliore è davvero possibile.

“Un paese migliore” di Claudio Sciliotti ed Enrico Zanetti. Dal 23 ottobre in libreria. Dalai editore.

Non sanno di essere intercettati e parlano a ruota libera. Di affari, di voti, di chi si è comportato «da stracristiano» e di chi invece non «ha abbassato la testa». Parlano, gli uomini della ’ndrangheta, ma non dicono tutto. Fanno lunghe pause, e dietro quelle frasi lasciate a metà si nasconde la ferocia della strategia criminale e il rispetto di un preciso codice di comportamento. E anche oggi che la vecchia ’ndrangheta dei capibastone è diventata una multinazionale del crimine con ramificazioni in tutto il mondo, insospettabili contiguità con la politica e l’imprenditoria, un giro di affari miliardario, per gli affiliati la ’ndrangheta è «la più bella cosa perché ha le più belle regole»: ha rituali, precetti, norme, principi. «Noi dobbiamo mantenerli certi valori, dobbiamo essere, come eravamo una volta, quello che ci hanno insegnato i nostri antenati» dice un boss calabrese. Anche i comandamenti restano quelli inequivocabili che si trovano nei codici della picciotteria: «non si sgarra e non si scampana», «chi tradisce brucerà come un santino», «la famiglia è sacra e inviolabile». Persino la penetrazione nelle ricche regioni del Nord non ha mutato gli equilibri di un’organizzazione al tempo stesso globale e locale: i clan diversificano gli investimenti, riciclano montagne di denaro e aprono ristoranti in pieno centro a Milano, eppure, come dice un altro boss alludendo alla Calabria, «la forza è là, la mamma è là», le radici della ’ndrangheta sono ben salde fra i boschi e i paesi aggrappati ai dirupi dell’Aspromonte. Sulla base di una vasta mole di fonti documentarie – intercettazioni, «pizzini», verbali di atti giudiziari, sentenze (dal 1860 a oggi) – Nicola Gratteri e Antonio Nicaso raccontano in queste pagine l’universo criminale della mafia calabrese in modo assolutamente inedito, dal suo interno, a partire dalle conversazioni, dai racconti e dalle riflessioni di chi alla ’ndrangheta ha scelto di appartenere. Un libro fondamentale perché per combattere questo cancro occorre conoscerne a fondo non solo le strutture organizzative ma anche i miti e le parole che lo alimentano, smascherando una volta per tutte la falsa retorica dell’onore e la cultura omertosa che lega il silenzio all’obbedienza. Nella ’ndrangheta infatti non ci può essere alcuna giustizia, ci sono solo violenza e paura come mezzi per conquistare denaro e potere.

“Dire e non dire” di Nicola Gratteri e Antonio Nicasso. Dal 23 ottobre in libreria. Mondadori editore.

Quando gli economisti raccontano favole è il momento di rivolgersi alle favole per capire l’economia. In questo saggio, denso e graffiante, sono personaggi fiabeschi ad accompagnarci in un mondo dominato dai Signori dell’Oro, che – come maghi – fanno lievitare o collassare l’economia, giocando con i destini di chi invece svolge un lavoro onesto per vivere. Le favole si rivelano così fonte inesauribile di sapienza, soprattutto nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo; più di serissime e impettite trattazioni, forniscono gli strumenti per capire l’eterna lotta tra Oro e Lavoro, tra chi si guadagna il pane con le proprie forze e chi specula sulla fatica altrui.

“C’era una volta… l’economia” di Luca Gallesi. Dal 24 ottobre in libreria. Bietti editore.

Ormai anche i più accesi sostenitori del libero mercato devono fare i conti con un sospetto: che l’odierna crisi del capitalismo, con le enormi contraddizioni sociali che porta con sé, ne mostri limiti irreparabili. Rivolta o barbarie, il nuovo e illuminante lavoro di Francesco Raparelli, radicalizza quest’interrogativo, smascherando tanto le menzogne prodotte da un trentennio di dittatura neoliberista quanto l’odiosa retorica del sacrificio collettivo propinata da governi tecnici e «grandi coalizioni» europee: e se la crisi globale, si chiede Raparelli, fosse in realtà
l’occasione per il capitalismo di compiere un decisivo salto di qualità nello sfruttamento dell’uomo e della natura?
Attraverso una lucida analisi dei dati economici e delle dinamiche sociali, Raparelli mostra il legame tra l’offensiva contro diritti del lavoro, welfare e beni comuni, in corso ovunque in Occidente, e un più vasto progetto di «recinzione» dell’intera società, giungendo a scorgere
i tratti, con Marx, di una «nuova accumulazione originaria». Come possiamo scongiurare questa catastrofe? Attraverso una grande «coalizione di poveri», che miri a realizzare, come non teme di ribattezzarlo l’autore, il comunismo del XXI secolo. In altre parole, la democrazia di quel 99 per cento di cui si sono definiti parte il movimento Occupy e la rivolta degli indignados.
Consapevoli che, come direbbe Brecht, la rivoluzione è la semplicità difficile a farsi.

“Rivolta o barbarie” di Francesco Raparelli. Dal 25 ottobre in libreria. Ponte alle Grazie editore.

Questo libro è il veicolo di trasmissione di un contagio positivo che da alcuni anni è in atto nel nostro Paese. I contagiati sono persone di tutte le età che, da Palermo a Bolzano, hanno scelto di fare qualcosa per le nostre città al di fuori degli schemi tradizionali, richiamandosi al Guerrilla Gardening: un movimento frammentato ma interconnesso, senza leader. In Italia sempre più persone scelgono di attivarsi, ognuna in maniera diversa, per rispondere al degrado delle città in modo creativo e collettivo, alzandosi, uscendo di casa e mettendo a dimora un seme nell’aiuola più vicina: un gesto vecchio duemila anni ma oggi “rivoluzionario”. Una vera e propria risposta “immunitaria” alla trascuratezza in cui versano gli spazi pubblici urbani: piantare un fiore, o un albero, non
è una moda o un hobby, ma l’ennesimo sintomo dell’esigenza di riappropriarsi dal basso del bene comune, per valorizzarlo, curarlo, viverlo.
Le esperienze di Guerrilla Gardening si reggono sulla condivisione di idee e valori di un utilizzo diverso della terra e delle città sostenuti dai cittadini che con le loro azioni ne testimoniano l’importanza e la necessità. Spesso si è provato a censire le esperienze e a raccontarle con successo, dando importanza alla tecnica, ma anche alle motivazioni; mai era stato fatto però in maniera esauriente e appassionata come in questo libro.

“Falce e rastrello” di Federica Seneghini. Dal 24 ottobre in libreria. StampaAlternativa editore.

Ormai siamo abituati alla virtualità, ai rapporti umani via social network, via chat. Ma come è cambiato il rapporto con il sesso “virtuale”, dai giornaletti alla rete? La tecnologia ha liberato un oceano di materiale, potenzialmente infinito per quantità e scelta di generi. E tutto, o quasi, gratis. Tutto è lì, sempre disponibile, sui nostri schermi, sui nostri iPad e smartphone, nelle nostre camerette di adulti di tutte le età.
Questa estrema accessibilità ha reso tutto “normale”, cambia le abitudini, specialmente dei più giovani, nati con la rete. Cambia l’immaginario di tutti, e può sfociare in dipendenza, in patologia, in consumo compulsivo da curare.
La verve di Sgambati e degli altri scrittori che ha coinvolto ci impediscono di prenderci troppo sul serio, anche se le riflessioni proposte, sul sesso e sulla sua rappresentazione, sono ricche di riferimenti “alti”, a partire da Umberto Eco, a cui si ispira il titolo del libro
(Fenomenologia di Mike Bongiorno). Il libro ripercorre alcune tappe di questa “liberazione
della pornografia attraverso il mouse”, e ci porta dritto al punto, pur senza azzardare alcun giudizio morale: una fotografia molto divertita del genere umano, solo davanti a uno schermo azzurrino, alle prese con la (magra) consolazione di se stesso. Ma senza rimorsi, rimpianti e sensi di colpa. Siamo tutti pornomani?

“Fenomenologia di YouPorn” di Stefano Sgambati. Dal 26 ottobre in libreria. Miraggi editore.

GIALLI, THRILLER E NOIR

C’è un popolo con radici ben salde e tradizioni antichissime nel cuore del Mali: i Dogon. Vivono nella regione della falesia di Bandiagara, a sud del fiume Niger, in villaggi costruiti con il fango. In uno di questi villaggi tre ragazzi trovano la morte in circostanze particolari nel giro di poche ore. Tutti hanno visto ma nessuno sembra sapere niente. Il caso viene assegnato dalle autorità maliane al commissario Habib e all’ispettore Sosso. La loro indagine è un’immersione completa nella vita dei Dogon: il paesaggio, i colori, i suoni, gli abiti, le maschere, i riti. I due detective devono districarsi fra razionalità e credenza, scienza e tradizione. È sullo sfondo di una battaglia atavica fra interessi economici, spesso nascosti sotto il vago termine di progresso, e autonomia e autodeterminazione dei popoli, che questo giallo si dipana. Insieme al comandante Habib, e grazie ai suoi straordinari dialoghi con le autorità del luogo, intuiamo che la razionalità occidentale non può bastare, che dobbiamo essere disposti a rinunciare al giudizio e alle nostre sicurezze, per capire, sentire e accogliere una cultura antica e ancora per certi versi misteriosa come quella africana.

“L’impronta della volpe” di Moussa Konatè. Dal 23 ottobre in libreria. Del Vecchio editore.

Bernard Fairclough, baronetto di recente nomina e ricco industriale, è sicuro che la morte di suo nipote Ian, ritrovato affogato nel lago, non sia stata accidentale. Muove perciò le sue pedine perché Scotland Yard apra un’indagine non ufficiale che viene affidata a Thomas Lynley. Giunto nella pittoresca contea di Cumbria, nel nord-ovest dell’Inghilterra, Lynley si muove con discrezione in un ambiente all’apparenza elegante e raffinato, ma che cela in realtà segreti, bugie e atroci perversioni…

“Un castello d’inganni” di Elizabeth George. Dal 25 ottobre in libreria. Longanesi editore.

Dopo Il ClanDestino, una serie di nuovi omicidi da risolvere per Diego e Greta che, alla ricerca di indizi e dettagli che per gli altri sembrano insignificanti, ci porteranno alla soluzione del caso con un finale inaspettato…
Si può uccidere per fare giustizia?
L’inseparabile Stefano ha sbattuto la porta in faccia a Diego e a Greta. Loro due si stanno ancora leccando le ferite, quando arriva in classe Lara, che li contagia con il
suo entusiasmo travolgente e li coinvolge in un’impresa al cardiopalma: strappare un’intervista a Salvatore, il famoso serial killer che uccide secondo una logica e una morale rigorose ed è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Puntando sul proprio magnetismo irresistibile, pur di riconquistare la libertà Salvatore è disposto a tutto, anche a diventare protagonista di uno scoop assoluto, da prima pagina!

“KillerScoop” di Ferdinando Albertazzi. Dal 24 ottobre in libreria. Sonda editore.

Subito dopo il successo della Roma in Champions League contro il Liverpool, il portiere Rocco Graziano viene trovato in fin di vita nella propria villa alle porte della Capitale. Chi è stato a ridurre così il calciatore, e perché? Gelosia? Droga? Scommesse? Tutte le piste sono aperte. L’inchiesta è affidata al commissario Igor Attila, ex pugile medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul del 1988, con un passato di frustrazioni sportive e una dolorosa delusione amorosa alle spalle, ma tutt’altro che arreso al destino. Al suo comando, gli agenti della Sezione Crimini Sportivi: la più sgangherata delle squadre di polizia composta da piccoli truffatori, traffichini e sfaticati. Presto le indagini metteranno a nudo la doppia vita del calciatore: infaticabile atleta di giorno, frequentatore di locali equivoci e amicizie pericolose di notte. Fra veline e buttafuori, politici e camorristi, ultrà e calciatori, l’indagine del commissario Attila farà luce sui legami pericolosi fra sport, denaro, e potere.

“Il castigo di Attila” di Paolo Foschi. Dal 24 ottobre in libreria E/O editore.

Chicago, 2000. La sedicenne Elizabeth Fitch è dotata di un’intelligenza superiore alla media e si attiene scrupolosamente alla rigida tabella di marcia ideata per lei dalla madre. Finché un giorno decide di trasgredire le regole: si ubriaca in un locale notturno e si lascia trascinare in una villa sulla Lake Shore da un seducente uomo dall’accento russo. Ma lì assiste a qualcosa che non doveva vedere e che cambierà radicalmente la sua vita. Arkansas, 2012. Abigail Lowery vive in una piccola città abbarbicata tra le montagne della regione degli Ozark. Nella sua casa tra i boschi, progetta sofisticati sistemi di sicurezza, e i suoi unici compagni sono un cane feroce e un vasto assortimento di armi da fuoco. Conduce un’esistenza appartata, parla poco e non racconta mai nulla di sé. La sola presenza che tollera è quella del commissario di polizia Brooks Gleason, affascinato dalla sua natura solitaria. Gleason è il solo che abbia intuito il bisogno di protezione di Abigail, anche se non immagina che le sue difese servano a nascondere una storia che un giorno, fatalmente, dovrà essere rivelata… Un’eroina indimenticabile e un ritmo che non lascia tregua. Nora Roberts costruisce un thriller solido che conquisterà completamente i lettori.

“Il testimone” di Nora Roberts. Dal 25 ottobre in libreria. TimeCrime editore.

FANTASY

Una verità troppo a lungo celata, nemici mortali, un amore impossibile. Un romanzo sorprendente dedicato alla storia di Jacinda, una ragazza drago. I diritti della trilogia di cui fa parte sono stati venduti in 17 paesi e presto ci sarà un adattamento per il grande schermo.

Jacinda ha tradito il suo clan draki per amore di un cacciatore. Ha rivelato la sua natura trasformandosi in drago proprio davanti agli avversari di sempre, uomini capaci di ogni malvagità. Era l’unica cosa da fare per salvare la vita a Will, il suo amore, il suo nemico. Senza l’intervento di Cassian, il principe ereditario, Jacinda sarebbe finita peggio che morta, e di fronte a un gesto simile, nessuna ragazza può restare indifferente. Il compromesso è stato abbandonare Will e tornare a vivere nel clan, ma non più come futura regina. Nessuno parla a una traditrice, nessuno vuole avere a che fare con lei, nessuno la capisce. Nemmeno la sorella gemella, perdutamente innamorata di Cassian. Tutto si complica quando Will supera le barriere protettive del clan per ritrovare Jacinda e, senza saperlo, si porta dietro la sua famiglia. Tutti cacciatori, dal primo all’ultimo. Il secondo capitolo di una trilogia YA dedicata a creature misteriose ed affascinanti.

“Vanish- La traditrice” di Sophie Jordan. Dal 23 ottobre in libreria. Piemme editore.

«CuorediFuoco si svegliò di soprassalto. Qualcosa non andava. Una luce arancione brillava debolmente tra gli alberi. Poteva già essere l’alba? L’odore si fece più intenso e con un senso di orrore capì di cosa si trattava. Fuoco!».
Da quando è stato nominato vice del Clan del Tuono, CuorediFuoco è sempre più sotto pressione: deve organizzare la vita nel campo, prendersi cura dei suoi compagni (anche di quelli che non rispettano la sua autorità) e in particolare di StellaBlu, ridotta ormai a una pallida ombra di se stessa. I pensieri di CuorediFuoco si fanno più tormentati di giorno in giorno: ArtigliodiTigre, l’ex vice del Clan del Tuono esiliato dopo la scoperta del suo tradimento, rappresenta ancora una minaccia? E come sta StrisciaGrigia, il suo migliore amico, ora che è passato al Clan del Fiume per non abbandonare i suoi cuccioli?
La foresta intanto è nel pieno della stagione delle foglie verdi e l’aria è carica di elettricità. Che si tratti della prima avvisaglia di una tempesta in arrivo, o di un evento che cambierà il destino di tutti i gatti della foresta?

“Warrior cats – Prima della tempesta” di Erin Hunter. Dal 24 ottobre in libreria. Sonda editore.

RAGAZZI

Quando il suo amico Gindri gli propone di fare un giro sulla barca dello zio Leigho, Tyle non sta più nella pelle. Quella mattina il mare è calmo e un sole abbagliante splende nel cielo, e nessuno a bordo sospetta che tra la nebbia apparsa all’improvviso si nasconda un vascello misterioso, né che un mostro marino stia per rovesciare la barca.
Privo di forze e ormai rassegnato e convinto di affogare, Tyle verrà portato in salvo da Briny, una bellissima Sirena, e dalle sue buffe sorelline Linne e Cora. Ma che ne è stato di Gindri e di suo zio? E cos’era quel galeone spaventoso?
Contando sul prezioso aiuto delle sue piccole compagne, Tyle dovrà liberare i suoi amici dalla ciurma di spietati pirati a bordo del vascello fantasma, guidati dal terribile capitano Holla And.
Solo affrontando pericoli e insidie e sperimentando i poteri magici del suo anello, Tyle potrà sconfiggere le proprie paure e dimostrare a Kendrist, il suo eroe, di non essere più solo un ragazzo.

“Il vascello fantasma” di Mark Menozzi. Dal 25 ottobre in libreria. Fanucci editore.

Alla scuola elementare Victor Frankenstein studiano i mostri di tutto l’universo. Questa notte, però, il vampiro Canino, i gemelli Ciclope, il fantasma Ecto, l’orchetta Violetta e Baby, l’abominevole bambinone delle nevi, stanno per avere una sorpresa: la loro insegnante è malata e la supplente è Miss Lupoi, una temutissima maestra mannara che quando si arrabbia diventa… umana!

“Le raccapriccianti avventure di una maestra mannara” di Miriam Dubini. Dal 23 ottobre in libreria. Battello a Vapore.

In occasione di Halloween arriva in libreria una stratopica proposta da parte di Geronimo Stilton: un’avventura mostruosa alla scoperta dei mostrilli, gli amici più bizzarri che ci siano! Una storia ricca di colpi di scena e divertimento, che contiene un messaggio importante: per essere amici non è necessario essere uguale. Tenebrosa e Geronimo intraprendono insieme un lungo viaggio verso l’Orrida Valle, oltre i gelidi Monti dello Yeti Spelacchiato, per riportare a casa Birbillo, un piccolo e tenero mostrillo lasciato misteriosamente sulla soglia di Castelteschio… Scopriranno così i tremendi segreti del Lago Blurpone, dei Mostralberi e della Scala Storta, e faranno la conoscenza di nuovi, bizzarri amici mostruosi! In fondo al libro i piccoli lettori troveranno un’appendice tutta dedicata alla vita e ai segreti dei mostrilli, piena di curiosità e activity da brivido: una stratopica mostroguida per scoprire i segreti e le abitudini di ogni mostrillo, con il diploma di ‘Migliore Amico dei Mostrilli’.

“Il tenebroso libro dei Mostrilli” di Geronimo Stilton. Dal 23 ottobre in libreria. Battello a Vapore.

Il più grande illustratore fantasy italiano reinterpreta l’Inferno dantesco.
Il luogo letterario più immaginifico, visionario della letteratura italiana, l’Inferno della Commedia dantesca, viene rivisitato da Paolo Barbieri che con il suo stile muscolare, sensuale e unico reinterpreta i grandi personaggi che lo abitano e gli straordinari luoghi che lo scandiscono. Da Caronte a Paolo e Francesca, da Cleopatra al Conte Ugolino, dalla Porta dell’Inferno alle mura di Dite e al lago ghiacciato, giù fino a Lucifero, la matita rinascimentale e i colori infuocati di Barbieri non fanno sconti all’umanità carnale, mortale e trasfigurata dell’inferno dantesco. Una svolta nella carriera dell’illustratore, un libro che stupirà anche chi non è mai stato un suo fan.

“L’inferno di Dante” di Paolo Barbieri. Dal 23 ottobre in libreria. Mondadori editore.

GRAPHIC NOVEL

Nel lontano 2 ottobre 1872 la rocambolesca avventura del gentlemen londinese Phileas Fogg inizia con una scommessa bizzarra: riuscire a compiere il giro del mondo in 80 giorni.
Tra atmosfere romantiche ed esotiche – nell’epoca della rivoluzione industriale e del mito del progresso scientifico – si svolge così il viaggio contro il tempo del temerario miliardario, sicuro di conquistare la posta in gioco di ventimila sterline.
Il lungo viaggio, in compagnia del domestico Passepartout e della bella Auda, sarà carico di sorprese, equivoci, parentesi romantiche e colpi di scena.
Un classico di Jules Verne che ha appassionato intere generazioni, adattato oggi a fumetti dagli autori francesi Loïc Dauvillier e Aude Soleihhac, con i colori di Anne-Claire Jouvray, in uscita per Tunué in edizione integrale.

“Il giro del mondo in 80 giorni” di Loic Dauvillier e Aude Soleilhac. Dal 24 ottobre in libreria. Tunuè editore.

VARI

«Sesso tabù: i genitori lo evitano, gli amici ne sanno quanto te, Internet è una trappola di pornografia e di adescamenti. E allora, con chi si parla di sesso? Essere disorientati è normale, essere curiosi è legittimo: ottenere risposte sul sesso è una necessità, qualsiasi sia la domanda. E questo libro ripercorre le domande più frequenti: “Come si fa l’amore? Come si usa la pillola? Come si trasmette il papilloma virus? Come lo convinco a mettere il profilattico? Cos’è la pillola del giorno dopo? Come posso avere un orgasmo? Come mi accorgo subito se sono incinta?”» «Questo è un libro di “dritte” e di insegnamenti, vicino ai ragazzi e ai loro guai, lontano dal “medichese”, ma esplicito sui problemi medici legati alla sessualità.» «Perché il vuoto di conoscenza è pericoloso: può riempirsi di paure, di pregiudizi, di false credenze. È peggio ancora di virus e gravidanze indesiderate.

In questo libro per guidare, affiancare e imparare a scegliere, trovate tutta la professionalità di due medici, una ginecologa e un pediatra, che si occupa dei rapporti con gli adolescenti. Siamo qui per questo.»

“Sesso: quello che i genitori non dicono” di Stefania Piloni e Gianfranco Trapani. Dal 25 ottobre in libreria. TEA editore.

Perché meditare? Generalmente, sentiamo l’esigenza di prenderci una pausa, per riposarci, fare il punto, riflettere sul nostro percorso di vita o pianificare il futuro. Fra le innumerevoli motivazioni che vengono addotte, anche a livello spirituale, lo stress ha sempre un posto di rilievo: il primo passo verso la meditazione, infatti, è sempre la ricerca della calma interiore.
A poco a poco, però, meditare diventa un’attività decisamente superiore al «concedersi una pausa o un riposino»: quando si medita, si «fa» qualcosa, nonostante le apparenze. Un’esperienza ben distinta da quella religiosa e articolata in quattro passi fondamentali: l’acquisizione, la sensazione, l’interrogativo e la zona del silenzio.
Imparare a meditare (perché, su che cosa, dove e quando) non richiede né capacità specifiche né molto tempo; anzi, con l’allenamento e l’abitudine è possibile meditare in maniera soddisfacente anche in soli cinque minuti. È scientificamente provato: meditare regolarizza l’attività del muscolo cardiaco, diminuisce la pressione arteriosa, stimola la digestione, controlla e riduce l’ansia…e permette di accedere a uno spazio di sé stessi inesplorato, ma di una ricchezza incommensurabile.

“La meditazione in città” di Eugene Jacques. Dal 24 ottobre in libreria. Vallardi editore.

Il dottor Boukaram indaga da anni il legame tra il cancro e il vissuto psichico ed emotivo della persona. I dati sono inconfutabili: l’incidenza dei casi di cancro non è diminuita negli ultimi trent’anni, la vera causa della malattia è ancora sconosciuta. La predisposizione genetica e fattori di rischio certi (cattive abitudini, inquinamento ambientale, infiammazioni croniche…) a volte sono sufficienti per causare il cancro, ma non è una regola assoluta. Non a caso, alcuni individui con tutti i fattori di rischio, compreso quello genetico, non sviluppano mai il cancro, mentre altri, senza alcun fattore di rischio, sì. Un terzo elemento basilare è in gioco: le emozioni. Nuove e sofisticate metodologie scientifiche sembrano oggi darne prova, inducendo a un cambiamento dei paradigmi oncologici attuali: non basta più fare la guerra alle cellule cancerogene, senza tenere conto dell’ambiente, materiale e immateriale, in cui si sviluppano. Basandosi sui risultati di ricerche condotte in ambiti della scienza molto vitali – l’epigenetica, la fisica quantistica, la neurologia – questo libro, presto divenuto in Canada un bestseller e fonte di discussione, ci incoraggia a cambiare il modo in cui si affronta questa malattia. Da un lato, indaga come i pensieri, le credenze, le emozioni e il contesto relazionale di ciascuno contribuiscano all’insorgenza del cancro; dall’altro, spiega come uno stato di benessere emotivo potenzi i trattamenti medici, rendendoci consapevoli del potere dei meccanismi naturali di guarigione del nostro corpo. Con un linguaggio facile e comprensibile da chiunque, identifica e illustra i molti modi da adottare per stimolare tali meccanismi, indispensabili non solo per prevenire o tenere a bada la malattia, ma per vivere una vita complessivamente sana. Attraverso 121 tavole emozionanti, istruttive e sorprendenti, Elfo ci guida in una delle avventure più appassionanti dell’umanità: il viaggio infinito verso il Paese di Utopia, la società perfetta, il paese della felicità. Da sempre sogniamo un mondo perfetto. A volte lo proiettiamo nel passato, come il Giardino dell’Eden. A volte lo immaginiamo nel futuro, o in qualche luogo lontano. Altre volte proviamo addirittura a realizzarlo… A inventare questi sogni sono stati spesso profeti, filosofi, scrittori, ma anche gente comune, sospinta da un ideale e dal desiderio di metterlo in pratica. Silenziosi e intrepidi, Sancho Panza e Don Chisciotte, i due eroi che Elfo ha scelto come guide, ci fanno visitare le terre promesse da Rabelais, Fourier, Sade, Marx, Lafargue e Abbott… Ma incontriamo anche la Torre di Babele e il paese di Cuccagna, e poi diverse isole: quella immaginata da Tommaso Moro,  quella di Robinson Crusoe, quelle governate dai  pirati e l’Isola delle Rose costruita in mezzo all’Adriatico… Sarà una bella società è un libro di sogni – e qualche volta di incubi – che fa sognare, un viaggio di menti libere che mette voglia di libertà.

“Sarà una bella società” di Elfo. Dal 24 ottobre in libreria. Garzanti editore.

La nostra vita ha un senso? Una vita equilibrata è davvero possibile? Possiamo imparare a vivere?
Entrando negli aspetti più apparentemente ordinari della quotidianità, Wilhelm Schmid propone 100 piccoli esercizi per trovare una risposta a queste domande. 
Richiamandosi a una tradizione che risale a Epicuro e Seneca, e prosegue con Montaigne, Nietzsche e Wittgenstein, l’autore lascia emergere le implicazioni nascoste in ogni più semplice momento della nostra esistenza. Il gusto del caffè al mattino, il profumo dei tigli, i piaceri di una sauna, il nostro film preferito, le virtù di un raffreddore, le ansie di una normalissima domenica in famiglia o con gli amici diventano strumenti per capire che l’equilibrio individuale non è una condizione permanente, ma nasce da una ricerca incessante che si muove tra polo positivo e negativo, che impone l’attraversamento del dolore e della sofferenza e si nutre del continuo alternarsi di sentimenti, esperienze, incontri.
Con un linguaggio leggero e penetrante, l’autore riesce anche a dare una lettura originale  delle questioni filosofiche che caratterizzano la modernità: libertà, verità e giustizia. Emerge così un magnifico affresco del nostro tempo che diviene progetto di un diverso modo di stare al mondo, grazie al quale ciascuno di noi può essere protagonista – anzi, «poeta» – della sua stessa vita.

“L’arte dell’equilibrio” di Wihelm Schmid. Dal 24 ottobre in libreria. Fazi editore.

Si può imparare a influenzare chi ci sta di fronte? Come possiamo suggestionare il nostro prossimo? E viceversa, come possiamo difenderci da ogni tentativo di manipolazione attuato nei nostri confronti? Nel suo terzo libro il mentalist Thorsten Havener ci svela astuzie mentali, trucchi ed espedienti per leggere e interpretare correttamente gesti e comportamenti altrui. In questo modo sapremo veramente se chi ci sta di fronte esprime davvero ciò che prova, se ciò che ci comunica a parole è sincero oppure no o, peggio ancora, se intende influenzarci nelle nostre decisioni o addirittura manipolarci.

“Non puoi mentirmi” di Thorsten Heavener. Dal 25 ottobre in libreria. Tea editore.

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