
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 219
Prezzo: € 15,00
Graziella De Fusco è un insegnante precaria delle scuole medie. Vive nel delizioso paese di Atrani, sulla Costiera Amalfitana. Ha un marito disponibile e amorevole, Gerardo, con il quale è sposata da dieci anni, senza figli, e un padre amatissimo ricoverato in condizioni precarie in una struttura sanitaria nel paese di Afragola dopo un ictus devastante. Ma Graziella deve lasciare il suo mondo se vuole dare impulso alla propria carriera. Infatti, una lettera la convoca a Milano per un anno di docenza in una scuola del capoluogo lombardo. Incoraggiata dal marito parte da Salerno alle prime luci dell’alba su un Frecciarossa. A Milano la ospiterà l’amica ucraina Tanya, fuggita con il figlio adolescente Viktor dal suo Paese poco prima dello scoppio delle ostilità con la Russia. Sul treno che la porta verso un nuovo capitolo della sua vita, Graziella è agitata da mille pensieri, attese, speranze e malinconie quando, proprio alla stazione di Afragola, sale un uomo all’incirca della sua età e si siede nel posto davanti al suo. Poco dopo fra loro ha inizio un dialogo, un fugace tentativo di conoscersi come sovente accade in circostanze analoghe. Graziella si racconta brevemente e lo stesso fa Francesco, diacono nella biblioteca del complesso monastico di Montecassino. A Roma l’uomo scende, ma a Graziella quel viso, quegli occhi chiari rimangono impressi, insieme a un’inquietante sensazione di deja vu: quel volto le risulta in qualche modo familiare, ma non sa spiegarsene il perché. Una sensazione che l’accompagnerà per tutto il racconto, nelle sue giornate milanesi, nel nuovo incarico dove si fa apprezzare, nella sua proposta di portare due classi di alunni – la propria e quella della collega Marta di cui diventerà presto amica – proprio a Montecassino. Il nuovo incontro con Francesco si rivelerà purtroppo deludente e il mistero di quel volto, di quel ricordo inafferrabile, tormenterà a lungo Graziella restando sotto traccia nel resto della storia per svelarsi solo nel finale. Una storia che, da questo momento in poi, è tutta al femminile. Un’accurata e profonda indagine sull’amicizia e la complicità, non solo fra Graziella e Tanya, sconvolta dalle notizie che arrivano dall’Ucraina e dalla possibile morte del fratello, ma anche fra Graziella e Marta, una sessantenne ancora piena di voglia di vivere e di trovare un amore che le faccia battere il cuore e le risvegli i sensi dopo tante delusioni. Marta lo troverà e Graziella lo vivrà con lei attraverso i loro incontri, ponendosi domande su di sé, sul suo matrimonio, sui ricordi della sua adolescenza quando era così facile sentire il petto frullare di emozione per qualcuno. Vorrebbe di nuovo qualcosa di simile? E intanto ci sono altri treni da prendere fra Nord e Sud, non solo per le liete vacanze di Natale, ma per altri assai meno allegri eventi.
Ed è proprio il treno, simbolo di movimento e dunque metafora di quei cambiamenti epocali nell’esistenza di ciascuno di noi, ad essere il fil rouge che lega i destini dei protagonisti di questa storia profonda e commovente, una storia fatta di ricordi sopiti, di amicizia, amore, passione e segreti sepolti ma anche condivisi. Annella Prisco accompagna noi lettori con la sua prosa limpida, con una tenace attenzione rivolta ai mutamenti d’animo delle sue creature, con le precise descrizioni dei luoghi dell’azione, con una rara capacità di farci vivere a pieno anche i cambiamenti atmosferici e i colori tipici di ciascuna stagione, fra Nord e Sud.