Autore: Stroud Carsten
Genere: Giallo & Thriller
Pagine: 398
Prezzo: 17.90 €
“Poche lettere, all’inizio. Ma era un inizio.
Progetto innocenza
Si appoggiò alo schienale della sedia e fissò le due parole che galleggiavano su campo bianco, palpitanti di possibilità. Si concentrò, godendosi il fiotto di calore che gli si sprigionò nel ventre. Innocenza era la parola giusta. La sua breve ma intensa esperienza di mondo aveva portato Bock a concludere che nessuno era veramente innnocente. Di certo non lo era la Cagna Maledetta, e quella piccola stronza di sua figlia – che poi con ogni probabilità non era nemmeno sua – non era migliore. Per non parlare della Barrow, quella specie di lesbica da sbarco del suo avvocato. Lei men che meno. Probabilmente si era presa una bella stecca per perdere quella causa. E in città circolavano voci piccanti sulla sua vita privata. E il giudice Monroe? Tutti lo ritenevano un pilastro della comunità giudiziaria. Ma nessuno era un pilastro, non se lo si esaminava abbastanza da vicino. E quella donna, la Kavanaugh?”
L’America è piena di fantasmi. Di leggende, di vampiri, di maledizioni, in definitiva di mostri. L’America sembra nuova ma lo è soltanto in apparenza, come potrebbe esserlo una casa in cui ci si trasferisce per la prima volta, ma dove hanno già abitato altre persone che hanno lasciato, necessariamente, qualche segno qua e là. E al buio, e senza contesto, le tacche sullo stipite di una porta che un tempo segnavano l’altezza dei bambini di casa, possono sembrare segni di artigli.
Così l’America si porta dietro idiosincrasie e paure che derivano non solo dalla recente storia nazionale, ma si immergono fino alla cintola in quella cultura indiana a lungo spiata ma mai veramente compresa.
L’intreccio di Niceville somma elementi presi da tutti e tre i livelli: l’oggi, la storia e la leggenda, ricorrendo soltanto in parte al salto temporale, che costringe a calcare un po’ la mano, e costruendo una ben più riuscita stratificazione del presente. In effetti l’impalcatura del mistero, della domanda, è decisamente più interessante della sua soluzione, che arriva troppo in fretta e non risulta del tutto esauriente. Qualche parola in più non avrebbe guastato, anche rubandola alle storyline laterali che colorano la trama ma non la sostengono realmente.
In ogni caso, se c’è una cosa che gli americani sanno fare è scrivere un romanzo: non necessariamente un capolavoro, ma senz’altro un bell’ intreccio lineare che si avvale di una scrittura piana e piacevole capace di dare vita ad un libro che si legge volentieri durante una settimana di vacanza.
Quindi fatevi pure un giro a Niceville, una cittadina americana che antiteticamente al nome che porta nasconde tanti segreti e qualche presenza inaspettata. Ricordatevi soltanto di stare attenti agli specchi.