Autore: Beppe Severgnini
Titolo: Italiani di domani. 8 porte sul futuro
Editore: Rizzoli
N. pagine: 165
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 15,00 euro
“L’esperienza è un antipasto preparato da qualcun altro.
si può assaggiare o rifiutare, e in ogni caso non bisogna consumarne troppo.” pag.5
E’ tornato da qualche tempo in libreria Beppe Severgnini con un nuovo libro davvero prezioso, soprattutto per i giovani compatrioti: “Italiani di domani”. La nuova fatica letteraria del giornalista, infatti, tiene lo sguardo fisso sulla next generation, quella generazione tanto criticata e discussa, che pare non trovare una propria collocazione nella società contemporanea. L’autore si cala nei panni di un fratello maggiore e individua otto imperdibili consigli da dispensare ai giovani italiani che sono alla ricerca della propria strada, del proprio futuro. Le 8 T sono le caratteristiche di cui un young adult non può fare a meno al giorno d’oggi: Talento, Tenacia, Tempismo, Tolleranza, Totem, Tenerezza, Terra e Testa.
“Il talento non basta: occorre tenacia.” pag.6
Ognuna della sezioni sopra citate è affiancata da un pungente e azzeccatissimo conginutivo esortativo, volto a definire la “T” stessa e a darne una corretta interpretazione: siate brutali, siate pazienti, siate pronti, siate elastici, siate leali, siate morbidi, siate aperti e siate ottimisti. Insomma, come dire, oltre ad individuare i problemi e a sollevare la discussione, Severgnini offre anche delle soluzioni, attraverso un quadro preciso della situazione attuale.
“I nuovi temono il potere dei vecchi; e i vecchi diffidano dell’intraprendenza dei nuovi. La somma delle due paure conduce alla paralisi.” pag 26
“In Italia, in questi anni si è parlato di bamboccioni, e qualcuno li difende…
Io dico a mamme e papà: cacciateli di casa. Non tra un mese: domani.
Altrimenti li deruberete, prima dei sogni; e poi di ricordi come i miei.” pag. 41
Un libro dai toni ironici e divertenti, talvolta aspri e spigolosi, al fine di realizzare un’analisi dai tratti estremamente realistici per individuare e discutere al meglio il problema giovanile nella nostra società. Severgnini con questo suo ultimo lavoro aiuta a capire che cosa significhi fare la differenza e come impostare la propria persona per arrivare a questo obbiettivo.
Concludendo, trovo la pianificazione del libro ben studiata e davvero convincente. Consiglio la lettura a tutti i giovani, diretti destinatari, e a tutti coloro che vogliono saperne di più sul disagio generazionale che questa categoria di persone sta attraversando.
“Secondo la tradizione induista, esistono quattro età della vita: nella prima si impara, nella seconda si produce, nella terza si insegna, nella quarta si mendica, preparandosi all’uscita di scena. In Italia abbiamo allungato la prima età, sottovalutato la seconda e complicato la quarta. In quanto alla terza, viene trascurata. I maestri hanno preso congedo illimitato.” pag. 110