
Autore: Daniela Lojiarro
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: GDS
Genere: Fantasy
Pagine: 314
Il regno di Arjiam è in pericolo. Il nobile Mazdraan, primo cavaliere del re, è riuscito a radunare i due pezzi del sacro cristallo appartenuti al primo Grande Sovrano, il Re Guaritore, e li sta utilizzando per accumulare potere. Dedito alla Malia, una sorta di magia oscura legata al Vuoto e alle Tenebre, Mazdraan mira a diventare il padrone assoluto del Suono Sacro e ridurre il mondo ai suoi piedi. La piccola Fahryon, l’unica speranza del Suono Sacro, è sua prigioniera assieme a Uszrany, nobile cavaliere decaduto e ricattato dal suo stesso padre. Ma Fahryon e Uszrany non sembrano intenzionati a lasciare che il malvagio Mazdraan disponga di loro a suo piacimento. Appena si rende possibile, i due tentano la fuga. Solo Fahryon riuscirà nell’impresa, mentre il povero Uszrany verrà catturato e ricondotto al cospetto del terribile genitore. Mentre Uszrany scopre nuove cose sul proprio passato, Fahryon sviluppa sempre di più il suo potere, aiutata in questo da un potente, quanto misterioso, Magh. Il conflitto tuttavia si avvicina. Riuscirà la giovane a sconfiggere il malefico Mazdraan o il mondo sprofonderà nelle tenebre e nel caos?
““Fahryon!”, esclamò ad alta voce con esultanza. Il drago si bloccò sorpreso. “tu sei me, tu sei la forza e l’istinto che si celano nel cuore di ogni essere umano, che incessantemente si generano, si distruggono e si rigenerano”, gridò in tono vittorioso ed ergendosi con sfida per affrontarlo un ultima volta. “riconoscendoti per quello che sei, ti ho domato e non ti temo più. Tu non mi annienterai e non ti servirai di me per distruggere, ma io attingerò alla tua forza per creare, drago, perché ormai tu mi appartieni.” (Fahryon, pag. 48).
È sempre difficile scrivere una saga. Se il primo romanzo non è bello, difficilmente il lettore andrà avanti per vedere come procederà. Se, al contrario, il primo capitolo si rivela essere molto buono, toccherà al secondo capitolo essere all’altezza della situazione e non deludere il lettore. Insomma anche i libri, oltre gli autori, hanno una bella responsabilità.
Avevo apprezzato Il suono sacro di Arjiam, ma quando ho letto Il risveglio di Fahryon è stato allora che mi sono innamorato di questa storia. È stato molto interessante scoprire come il giovane Uszrany sia maturato e quali sono i tormenti interiori che lo segnano e le decisioni che arriva a prendere. Contemporaneamente, anche il nobile Primo Cavaliere del Re, il perfido Mazdraan, rivela lati nuovi ed inaspettati. Un fantasy davvero molto ben riuscito, che si spinge molto oltre, a mio parere, nel raccontare l’eterna lotta tra Bene e Male fornendo al lettore anche alcuni messaggi molto positivi e in grado di far riflettere.
Ottimo libro sia per i neofiti del genere fantasy, sia per chi la passione per il fantastico la coltiva da lungo tempo.