Elisabeth – Paolo Sortino

Titolo: Elisabeth
Autore: Sortino Paolo
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Einaudi
Genere: Romanzo drammatico
Pagine: 216
Prezzo: 19.50

Elisabeth è il romanzo d’esordio del giovane Paolo Sortino, classe 1982.

Si tratta del caso Fritzl, tristemente noto. Nella località austriaca di Amstetten, nel 1984, Josef Fritzl costruisce un bunker sotto la casa in cui vive con la prima famiglia: vi segrega la figlia Elisabeth per ventiquattro anni e si dedica assieme a lei ad una nuova famiglia speciale, oscura e speculare che risiede e si plasma in un affine micro-universo artificiale sotterraneo.

L’autore si appropria della vicenda disturbante partendo dalle notizie cronachistiche ma non basandosi strettamente solo sulle informazioni ‘certe’: gli atti del processo sono al momento secretati. L’idea che lo scrittore segue, è di letteratura come espressione; il fatto concreto o meno dal quale si origina l’espressione è così il pretesto per la composizione.

“Tra la possibilità e scelta si muove ondivaga la totale libertà della mia Elisabeth e degli altri personaggi, per i quali ho inventato una vita che non vuol essere né migliore né peggiore di quella reale, ma solo possibile”

Il richiamo è ad una tragedia diffusa che incombe, ed è ribadito già dall’immagine fotografica scelta per la sopracoperta del libro: un ritratto di Mimmo Jodice che attribuisce nuovi significati atemporali – grazie all’uso del bianco e nero – ad un ritratto scultoreo  antico che riconduciamo al mito e alle radici della nostra civiltà.

Lo stile narrativo non è però tragico. La parola di Sortino è semplicemente una voce che tutto sa e  che vuole accompagnare il lettore tra il realismo ed il fantastico, senza nessuna comoda elusione. Non compaiono inoltre tracce di giudizio, a favore di una resa delle complessità della realtà e delle sue dicotomie, che si compenetrano, con una significativa attenzione alla dialettica bene/male. Peculiarità del romanzo mi sembra che sia la precisione espositiva di Sortino, tecnicamente raffinatissima e manierata, della quale si serve per la descrizione dei luoghi d’ambientazione, delle vicende e soprattutto dei legami fra gli attori che le alimentano. In questo senso, sbalorditivo è il calarsi mai banale dello scrittore uomo persino verso l’intimità più sottile e sfaccettata della ragazza e poi donna, Elisabeth.

Il libro, a fronte dei numerosi riscontri positivi, ma anche negativi della stampa e di diversi scrittori e critici italiani, a diritto si colloca tra i casi editoriali dell’anno che sta per terminare; i diritti per la traduzione sono stati inoltre venduti per il Portogallo, la Spagna, il Brasile e Israele. Notizia recente è pure l’acquisizione dei diritti cinematografici per la Lotus Production.

Nove mesi da che l’aveva rinchiusa. Nove mesi per partorire un’Elisabeth più essenziale, che già stava dentro la precedente come la terra contiene un monte, sepolto e intatto. Furono nuove violenze, di numero e qualità. Alle penetrazioni e alle percosse se ne aggiunsero altre, poi cure rinnovate, poi scuse (…)”

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