Dammi tutto quello che hai- James Lasdun

Titolo: Dammi tutto quello che hai
Autore: James Lasdun
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Bompiani editore
Genere: Triller Noir
Traduttore: Lorenzo Matteoli
Pagine: 256
Prezzo: 17.00 €

Più tardi quel giorno Nasreen prende di mira Paula Kurwen, la redattrice che le aveva presentato Janice. All’inizio l’insulto è che Paula è “un’elegante ebrea postnazista borghese che vive in America. In altre parole una privilegiata.” Comunque anche lei è complice “tutti avete un ruolo nello scatenare la furia” . Un minuto dopo, con questa “furia” che ora cerca termini sufficientemente forti per esprimere la sua intensità, Nasreen usa una di quelle parole che bruciano tutto ciò che toccano. La parola è “stupro”. Non è la prima volta che le usa riferita a me e, anche se le usa figurativamente e non letteralmente, sento subito la violenza deturpante del suo tocco, come se fossi stato spruzzato con l’acido (James Lasdun pag 50)

James Lasdun è un uno scrittore affermato. La sua vita trascorre tranquilla tra romanzi e corsi di scrittura universitari. Un giorno, nel corso del professor Lasdun si presenta Nasreen, una giovane studentessa sulla trentina, di origine iraniane. Nasreen ha talento e una grande intelligenza. Sembra essere particolarmente promettente come futura scrittrice e James decide di dedicarle parte del suo tempo per aiutarla nella stesura del suo romanzo. I due per un poco collaborano amichevolmente, ma quando James rifiuta le avances di Nasreen qualcosa scatta in lei. Ora il professor Lasdun dovrà lottare contro una costante persecuzione, messa in atto dalla giovane donna ferita, tesa a rovinargli la vita e a distruggere tutto quello che ha costruito nella vita.

Dammi tutto quello che hai. Più di un titolo. Una minaccia. Sgradevole, odiosa, angosciante. Una minaccia VERA. James Lasdun è riuscito, dopo molti anni dall’inizio dell’incubo, a trovare la forza per raccontare una dolorosa, quanto tragica, vicenda personale realmente accaduta. Il lettore tragicamente si ritroverà prigioniero in un vortice dove follia, crudeltà, e impotenza si mescolano in modo quasi soffocante. La narrazione realistica regala un libro bello quanto allucinante. Una terribile testimonianza su una nuova forma di violenza, il cyber-stalking.
Ottima la traduzione di Lorenzo Matteoli

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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