Se ne va così, a 87 anni Gabriel Garcia Marquez, lasciando un vuoto nella letteratura che pochi sapranno colmare.
Garcia, lo scrittore colombiano nato nel 1927 ad Aracataca era il maggiore di 11 fratelli ed è stato cresciuto prevalentemente dai nonni. Ed è qui, in questo piccolo paesino colombiano che vediamo ambientato il suo capolavoro: “Cent’anni di solitudine”. Quando raggiunse l’età venne iscritto i una scuola statale dove si scoprì vorace lettore di autori come Kafka e Dostoevsky. Da qui la decisione di lasciare la strada che il padre aveva scelto per lui e iniziò a studiare giornalismo.
La sua scrittura, come la sua vita, fu molto influenzata dalla sua visione della politica di sinistra che dopo l’assassinio di Jorge Eliecer Gaitan lo portò a lasciare la Columbia per Roma, Parigi e infine Città del Messico che rimase casa sua per tutta la vita.
Premio Nobel nel 1982, scrittore paragonato a Mark Twain e Charles Dickens, i suoi libri tra cui “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera”, “Autunno del patriarca” sono il libro spagnolo più venduto dopo la Bibbia.
García Márquez è stato anche uno dei primi a praticare il New Journalism. Nel 1994 lo scrittore ha fondato la Iberoamerican Foundation for New Journalism , che offre formazione e competizioni per innazare lo standard del giornalismo narrativo e investigativo in America Latina.
E poi, nel 1967, il suo capolavoro: “Cent’anni di solitudine”, romanzo chiave del realismo magico ibero-americano nel quale per la prima volta “ i colombiani si sono riconosciuti –dichiara il biografo di Garzia- che li ha definiti, che ha celebrato le loro passioni, la loro spiritualità e la loro grande propensione al fallimento.”
Il mondo letterario e non piange la sua scomparsa:
“Mille anni di solitudine e tristezza per la morte del più grande colombiano di tutti i tempi” ha detto il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos.
“Grazie Gabo, maestro di maestri”: cosí Jaime Abello, responsabile della Fondazione Gabriel Garcia Marquez per il Nuovo Giornalismo Iberoamericano“L’America Latina e il mondo sentiranno la partenza di questo sognatore. Riposa in pace Gabriel Garcia Marquez, laggiù a Macondo”. Da parte sua, l’ex presidente cileno Sebastian Pinera.
“Caro Gabo, una volta mi hai detto che la vita non è quella che uno ha vissuto, bensì quella che uno ricorda e come la ricorda per raccontarla. La tua vita, caro Gabo, la ricorderemo come un regalo unico e irripetibile, il più originale dei racconti”: è il messaggio postato da Shakira su Twitter.
A nostro modo anche noi vogliamo rendere omaggio a quest’immenso scrittore, augurandoci che non venga dimenticato e che le sue opere continuino a girare il mondo!
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