Al Salone del libro abbiamo avuto il piacere di incontrare colei che viene definita una delle iniziatrici del fantasy italiano, quasi paragonabile a J.K Rowling. Stiamo ovviamente parlando di Licia Troisi, astrofisica e esploratrice di mondi nuovi. Una ragazza fresca ed entusiasta ma soprattutto tanto appassionata, dopo le Cronache del mondo Emerso e La ragazza Drago quest’anno presenta il quarto ed ultimo capitolo de I Regni di Nashira – il destino di Cetus, e nel frattempo non ha intenzione di fermarsi!
Nella tua lunga carriera ti sei avvicinata subito fantasy, senza provare nessun altro stile, quali credi che siano i pro e i contro di questo genere?
Il fantasy sostanzialmente è il genere in cui io mi trovo più a mio agio, se mi guardo indietro ogni cosa che ho scritto in vita mia ha sempre avuto una chiave fantasy dentro. Individuare i pro e i contro mi sembra difficile proprio perché non ho mai scritto altro, il contro è quello di tutta la letteratura di genere che è abbastanza codificata. Ci sono regole rigide nelle quali devi riuscire ad individuare la tua strada e un tuo modo di vedere, il fantasy mi permette di trattare al meglio determinati argomenti perché lavorando in un mondo fantastico da te inventato ti permette di mettere in evidenza i problemi che vuoi trattare come vuoi. Mi sento molto più libera, ad esempio in Nashira è molto semplice trattare il nazismo creando un mondo spaccato a metà con una razza dominante al vertice, è un mezzo molto efficace per trasmettere un messaggio.
Ormai possiamo dire che sei diventata un vero e proprio idolo per molti adolescenti che divorano i tuoi libri. Questa però è una cosa avvenuta per caso: come ha influenzato il tuo lavoro, sapere di essere letta da questo target?
Io cerco di non farmi influenzare da nulla in fase di scrittura, perché secondo me è molto importante che un autore segua un proprio percorso senza pensare a cosa il lettore dice di volere. Ovviamente sapere che qualcuno ti legge è una cosa importante e in qualche modo cambia la tua scrittura nel senso che cerchi di essere più efficace e accurato, però non bisogna mai appiattirsi troppo ai desideri del pubblico per non rischiare di apparire inautentici, bisogna trovare un equilibrio tra le due esigenze.
È il caso di dire che prima di te il fantasy in Italia era un fenomeno molto piccolo e che nel frattempo ovviamente sei cresciuta molto. In cosa è diversa Nashira rispetto ai tuoi primi lavori come Le Cronache del mondo Emerso e La ragazza Drago?
Con Nashira ho cercato di uscire dalla struttura del fantasy classico, infatti ad esempio il mondo emerso come mondo è molto tipico come mondo-fantasy. In Nashira ho inserito elementi di fantascienza che diventano più importanti mano a mano che si procede nella trama fino ad esplodere in questo ultimo libro. Questo secondo me è l’elemento di rottura, difatti mi sono ispirata molto alla serie classica di Star Trek decisamente filosofica e morale.
Ma in quale delle tue protagoniste ti identifichi di più?
La più autobiografica è senza dubbio Sofia, la protagonista de La ragazza Drago, perché io sono una persona che tende ad essere molto insicura sul lavoro, sia come astrofisica che come scrittrice, quindi ho cercato di mettere questi elementi dentro a Sofia. Col tempo ho cercato di rendere questa debolezza un punto di forza, vedendola come uno spunto per migliorare sempre. Esattamente come Sofia, che compie un percorso di consapevolezza interiore che gli permetterà di sviluppare a pieno le sue potenzialità.
Il tuo esordio, hai raccontato, è stato un vero e proprio colpo di fortuna, che consigli daresti ai giovani scrittori emergenti?
Una cosa che ho realizzato da poco è che per emergere bisogna mettersi in testa di non voler fare lo scrittore. Non focalizzarsi sull’obiettivo ultimo della pubblicazione è una cosa utile che ti permette di concentrarti sulla cosa davvero importante, ovvero scrivere e divertirsi nel farlo. È inoltre indispensabile leggere per capire come lavorano gli altri, è impensabile voler scrivere libri senza averne mai letti. Un’altra cosa che mi ha aiutato molto è avere un pubblico, nel mio caso i miei genitori e mio marito, insomma qualcuno che sia in grado di darti un consiglio spassionato su quello che hai scritto perché, come dicevo prima, scrivere per qualcuno cambia il modo in cui guardi alla scrittura in sé.
Sappiamo che questo libro è l’ultimo capitolo della serie dei regni di Nashira … cosa ci riserva il futuro di Licia Troisi? Abbiamo sentito parlare di una possibile serie tv tratta dai tuoi libri.
Beh posso dire che i diritti cinematografici de Le Cronache del mondo Emerso sono stati acquistati nel 2007 dalla Colorado Film, che sta continuando a tentare di realizzare una trasportazione cinematografica dei libri, visto anche il grande successo che sta avendo Il Trono di Spade. Da questo punto di vista però è un progetto ancora in alto mare, mi sto concentrando molto di più sulla scrittura infatti sto scrivendo il secondo libro di Pandora!