Domani è per sempre – Ermal Meta

Titolo: Domani è per sempre
Pagine: 540
Prezzo: 20 euro

Da tempo avevo in mente di cimentarmi con la lettura di questo romanzo piuttosto corposo, uscito nel 2022 e seguito quest’anno dalla pubblicazione di Le camelie invernali. Quando si inizia a leggere un libro noto sul web anche e soprattutto perché scritto da un cantante si parte, per quello che mi riguarda un pochino prevenuti. Le recensioni lette erano più che positive, ma a volte vincere il proprio scetticismo è operazione ardua. Capita di farcela, come in questo caso e di ritrovarsi con sorpresa ad attraversare anche con una certa velocità le quasi 500 pagine del testo. Ma cosa lo rende così avvincente e meritevole di lettura?  

“Domani è per sempre” racconta l’Albania moderna attraverso gli occhi del protagonista Kajan, un bambino curioso che cresce in un paese dilaniato dalla guerra e dalla dittatura. Vive un amore contrastato e tante esperienze di dolore e violenza fino a diventare un pianista di talento, affrontando le difficoltà della guerra e della dittatura comunista. La sua storia è un romanzo di formazione che narra la sua crescita e la sua ricerca di identità.

La scrittura è scorrevole, ma a tratti anche visionaria e segue l’evolversi del personaggio e i passaggi della trama accompagnando con la sua modulazione la drammaticità dei fatti.  

La struttura del romanzo segue la successione cronologica, accompagnata da una ricerca storica accurata, ma presenta anche un andamento circolare, poiché tutto ruota intorno al protagonista che progressivamente ritrova sé stesso.

Accanto a Kajan ci sono altri personaggi, costruiti con abilità narrativa:

– Cornelius, un disertore tedesco che diventa un personaggio determinante nella sua vita. E’ un bravissimo musicista che gli insegna a suonare il pianoforte, trasmettendogli la passione per la musica.

– Nonno Betim, che si prende cura di lui mentre i genitori sono impegnati nella lotta partigiana e gli insegna valori e principi.

– I genitori: partigiani che combattono contro i nazisti e successivamente diventano protagonisti della vita politica albanese sotto la dittatura comunista. La madre di Kajan diventa un’importante funzionaria di partito, mentre il padre resta una figura meno presente nella storia.

In conclusione l’esordio letterario di Ermal Meta rimane convincente e, mi sento di dire, autentico. Da leggere anche e soprattutto per conoscere attraverso una voce autentica e diretta le vicende recenti di un paese e di un popolo così legato culturalmente e storicamente alla nostra Italia, che spesso ignoriamo.

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