La bottega del pane – Lucio Di Cicco

Titolo: La bottega del pane
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 238
Prezzo: € 21,00

Nel 2024 esce Vita avventurosa di un’acciuga cantabrica, romanzo d’esordio di Lucio Di Cicco.

C’è il mare di Conrad, il mare di Melville, il mare di Corto Maltese nel primo libro dello scrittore abruzzese, ferroviere in pensione che conosce bene l’arte di narrare.

Una storia di un lungo viaggio di Giovanni, un personaggio picaresco, per i mari del mondo.

Un errare vagabondo di un uomo che in maniera esilarante di mare in mare brucia la sua vita o forse la ritrova alla fine di tutto, quando sa di non avere scampo.

Con ironia e la giusta dose di realismo magico, Di Cicco scrive un romanzo di piacevole lettura. E soprattutto lo scrive bene, molto bene, con una lingua originale e intelligente da cui scaturisce una narrazione incantevole

Lucio Di Cicco ha scritto un libro rocambolesco, divertente, un romanzo avventuroso e picaresco.

Adesso esce La bottega del pane e alla sua seconda prova Di Cicco si conferma un romanziere fuori dal comune con un’idea atipica del fare letteratura.

Nel libro lo scrittore raccoglie e inventa molte storie ambientate a Sulmona, storie che fanno da contesto a centoventi anni di storia della città abruzzese.

Di Cicco racconta la storia della città dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri: tutto ruota attorno ai baroni Merlino e un piccolo oggetto a forma di uovo che si tramanda di generazione in generazione.

Attraverso la pietra azzurra che passa di mano in mano leggiamo microstorie di abitanti della città di Sulmona e ci imbattiamo in personaggi straordinari e eclettici.

Intorno al palazzo del barone Panfilo Merlino Di Cicco mette in scena un’umanità variegata e ne racconta le gesta popolari.

Un secolo viene narrato attraverso le trasformazioni sociali e economiche: Racconto dopo racconto, sempre presente come un testimone il sasso azzurro a forma di uovo, ci troveremo immersi in una trama appassionante narrata con una scrittura formidabile, stupefacente, ironica e coinvolgente.

La bottega del pane è un affresco della condizione umana: ogni storia è il tassello di un mosaico più grande di cui fa parte la Storia. Sulmona con i suoi abitanti e le sue classi sociali diventa lo specchio metaforico dell’Italia con tutte le sue contraddizioni e ingiustizie politiche e sociali.

Lucio Di Cicco intreccia immaginazione e memoria dove un mondo perduto cede il passo a una contemporaneità che si perde nella deriva dei giorni.

Nel palazzo baronale tutto è morto e ogni cosa è andata in rovina, grazie alla bottega del pane oggi si insinua un poco di vita.

«Noi siamo rimasti qui, a vivere accanto al palazzo dei baroni; a guardare tutti i giorni le sue pietre diventare così simili ai mattoni, ai calcinacci delle mura annerite di tante case povere, perché il tempo fa diventare per davvero gli uomini, almeno quelli che non ci sono più».

Di tutto questo resta un ciondolo a forma di uovo che per un secolo ha portato il male a chi lo ha posseduto. A futura memoria resta appeso nella bottega del pane, nella speranza che adesso porti solo il bene.

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