Confessione di mezzanotte – Georges Duhamel

Titolo: Confessione di mezzanotte
Traduttore: Caterina Miracle Bragantini
Pagine: 168
Prezzo: Euro 16,00

“E all’improvviso, la mia nuova vita ebbe inizio.”

Quanti significati può assumere questa espressione che annuncia la realizzazione di un desiderio, o il verificarsi di un evento più o meno atteso, violento oppure dolce e atteso da molto tempo? Quanto ho voluto questa “novità di vita”, quanto l’ho cercata, quanto l’ho provocata, illudendomi che fosse la strada giusta? Quanti perché e per come potremmo andare avanti ad elencare, per spiegarci questo “all’improvviso”, questa “mia nuova vita”, questo “nuovo inizio”?

Eppure, Louis Salavin pare non porsi tutte queste domande che io lettore, dopo aver letto “Confessione di mezzanotte”, continuo a ripetermi. Ho conosciuto l’autore Georges Duhamel, grazie ad Ago Edizioni, incontrata al Salone di Torino 2025, nuovissima casa editrice che si tuffa nel fantastico mondo dei libri.

Per chi ama questo mondo, è sempre una grande notizia la creazione, la diffusione di una nuova casa editrice, specie, penso io, se concentrata su un percorso specifico a livello tematico, geografico, storico quello che volete, A me piace molto la specializzazione su un settore, su un mondo, nella speranza che l’attenzione, l’impegno, la qualità siano più elevate.

Questo primo volume che ho letto mi sembra orientato in questo senso, una lettura di grande livello, un autore attento che non commette passi falsi e va dritto all’obiettivo, con un linguaggio a tratti anche poetico, ma che non fa sconti alla realtà e ai tormenti del protagonista.  

Siamo a Parigi, all’inizio del ‘900, in un clima che possiamo definire esplosivo, nel senso più esaltante e positivo del termine, un tempo durante il quale Louis Solovin svolge con dedizione impeccabile il suo compito di burocrate, nell’assoluto rispetto dei canoni prestabiliti, quando all’improvviso accade un fatto all’apparenza banale, quasi insignificante se non addirittura stupido, ma che esprime una forza talmente dirompente da sconvolgere la vita  del protagonista, e non solo.

Lui ha subito bisogno di parlarne con qualcuno, tanto strano è quello che è successo. Deve sfogarsi, diremmo noi, deve vuotare il sacco, vomitare tutto il male che gli si sta creando dentro. Non si può perdere il lavoro per aver sfiorato fisicamente una persona, fosse anche un Re, un Imperatore, un Amministratore Delegato della più grande azienda che conoscete. Sfiorato, non ucciso.

Fenomenale questa intuizione dell’autore, che concepisce il romanzo agli inizi del novecento. Ieri come oggi, e purtroppo come domani, da quello che ogni giorno vediamo, un’inezia, una stupidaggine come si usava dire tempo addietro, può sconvolgere la vita di una persona. Sconvolgerla davvero!

“E ma bisogna anche saper gestire i problemi, dare il giusto peso alle cose, pensare a chi sta peggio”, pioverebbero subito come uragani considerazioni di questo tipo sui social.  Si ma, io sono io, io sono Salavin, e le cose le gestisco a modo mio, con la mia sensibilità. E allora inizia la chiacchierata che dà il titolo al romanzo: “Confessione di mezzanotte”

Assistiamo di fatto ad un monologo, durante il quale ci viene chiarito cosa è successo, e come il nostro protagonista fatichi a rimettere in sesto la sua vita, non solo dal punto di vista professionale, ma a livello umano in generale. Louis non si pone tanto la domanda, cosa farò d’ora in poi, ma soprattutto chi sarò. Chi sono.

La confessione è la condivisione di una serie di peccati, di mancanze, di fatiche, di errori, ma cosa avrà mai fatto quest’uomo, apparentemente così giovane, da sentirsi in dovere di realizzare una così lunga ed intensa confessione?

“Da quel giorno ebbe inizio un periodo che mi ha lasciato un ricordo indefinibile, un ricordo pieno di dolcezza e di vergogna. Penso a quel tempo come a un sonno infinito…un unico intorpidimento…un unico sopore.”

Da qui in poi inizia il “dialogo” serrato con il confessore, una serie di considerazioni che Louis sventaglia in faccia a questo pacifico ascoltatore come una sorta di mitragliatrice automatica:

“E’ assurdo. Amo gli uomini e non è colpa mia se la maggior parte delle volte non riesco a sopportarli.”

A seguire:

“Vivere davvero? Rimandavo la vita a un secondo momento, a una data indefinita in cui sarebbero capitati gli avvenimenti che dovevano capitarmi.”

E allora vi lascio scoprire ciò che è capitato all’inizio, e ciò che capiterà nella vita di Louis Salavin, protagonista di questo romanzo, che vi anticipo ritroveremo anche in un lavoro successivo che mi appresto a leggere.

“Il mondo ha due storie: la storia delle sue azioni, quella che si incide nel bronzo, e la storia dei suoi pensieri, di cui nessuno sembra preoccuparsi. In verità, che importanza hanno le mia azioni, se tutti i miei pensieri non ne sono che la sconfessione e la derisione?”

Buona lettura.

Claudio Della Pietà.

CONFESSIONE DI MEZZANOTTE

Georges Duhamel

Ago Edizioni

Traduzione di Caterina Miracle Bragantini

Pag.     168

Euro 16,00

ISBN  9788894755404  

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