
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 89
Prezzo: € 12,00
Cristina Simoncini con Linea di mira, il suo libro poetico d’esordio, dimostra di conoscere bene la lezione del mettere la vita in versi di Giovanni Giudici.
La sua scrittura è personale e la poesia diventa uno specifico strumento per indagare nei vissuti.
La poetessa è mossa dall’urgenza di scavare nella sua vicenda da personale e raccontando la storia della sua famiglia intreccia la sua esperienza con la Storia collettiva.
Il passaggio dall’io al noi è sottolineato con una scrittura che coinvolge tutti nel nostro tempo, con il nostro stare al mondo.
Ed eccoci tutti negli anni Settanta con un fermo immagine e uno scavo nell’ombra delle parole. Il ritratto di un’epoca e di una generazione attraverso il racconto della storia di una famiglia.
Come Bertolucci ne La camera da letto, Simoncini scrive un romanzo in versi in cui è fissato sulla pagina un tempo collettivo che esprime le necessità e le contraddizioni di una generazione in cui la tragedia degli anni di piombo cede il passo all’edonismo degli anni Ottanta.
«In verità – scrive Vincenzo Di Maro nella nota finale che precede un dialogo con la poetessa – la poesia di Cristina ha la letale eleganza del samurai, la grazia del fendente portato con cura. Ed è a suo modo esemplare, nel senso che racconta vicende – concretissime e personali – di una famiglia borghese di fin de siècle, che cerca, malgré tout, di tenere la rotta in mezzo al naufragio economico e morale del Novecento».
In Linea di mira la poesia ci legge tutti, ci coinvolge in un vissuto in cui siamo stati, ci porta in quel frammento di Novecento dilaniato dalla violenza della Storia, oscurato da un disagio che ha rappresentato la ferocia di un tempo.
Poesia civile e poesia – racconto con intense e profonde venature di ottimismo, una poesia che guarda all’accadere ed è sempre implicata negli eventi chiamati in causa dalla penna fulminante di Cristina Simoncini.
Una scrittura che nasce da un’economia interiore (come ci racconta la stessa autrice) e che cerca sempre la partecipazione dei lettori.
Infatti, i riferimenti di Simoncini sono Mark Strand, Seamus Heaney, William Carlos Williams, Vittorio Sereni, Fortini, Giudici, Caproni.
Tutti quei poeti che con la loro poesia lucida e immanente sono riusciti a interpretare il sentimento della loro epoca, scavando sempre nel muro della terra, sperimentando nel bene e nel male tutto quello che si sconta vivendo.
Per Cristina Simoncini la poesia e l’esperienza di uno spazio di tensioni. Linea di mira è un libro crudo, essenziale, dove non manca mai la chiarezza e la poesia non tradisce mai il pensiero di tutto quello che la poetessa vuole dirci e che sulla pagina arriva con uno schianto di parole.