
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 288
Prezzo: € 18,00
Prendete un milanese ‘duro e puro’, un giovanotto trentatreenne abituato ai ritmi, al clima, al cibo e alla movida della capitale lombarda e trasferitelo di peso a Lipari nelle isole Eolie nella seconda metà di agosto fra orde di turisti mordi e fuggi e un caldo spietato. Ecco cosa succede a Giorgio Garbo, golden boy della questura milanese, a seguito di un’azione coraggiosa e arrischiata che gli ha procurato una brutta ferita a una gamba e la promozione sul campo a ispettore. Ma anche l’immediato trasferimento al nuovissimo commissariato di Lipari-Isole Eolie, creato per dimostrare che il comando dei carabinieri non era sufficiente. Lì, ad aspettarlo, ci sono il sessantenne commissario Laganà – alle Eolie non succede mai niente, recita il suo mantra – la vice ispettrice Milena Russo – che rosica perché era convinta che il posto di Garbo toccasse a lei – e gli agenti Quasimodo e La Rocca, serio serio il primo, super palestrato il secondo. Dovrebbero essere un luogo e un incarico di tutto riposo, ma siccome la sfiga, diversamente dalla fortuna, ci vede benissimo, a Garbo tocca subito un bel cadavere abbandonato sulla spiaggia di Praia di Vinci. Ad avvertire del rinvenimento è stata una coppia di giovani, il diciannovenne eoliano Kevin Falsaperla e la sedicenne continentale Flavia, durante un giro ‘sentimentale’ in barca. Garbo odia il mare, addirittura lo patisce, eppure è costretto, da questo momento in poi, a farci i conti ospite di motovedette e altre imbarcazioni nonché degli aliscafi che congiungono le isole con Milazzo e Messina, in Sicilia. È lì che si trovano il PM Felice Barbera, magistrato che segue il caso, e la questora Elisa Gasparet. È da lì che arriva il medico legale, il prof. Luigi Raffa. Il morto è un uomo di colore, con segni di legatura intorno ai polsi, nudo come un verme, privo d’identità, ma il tossicologico evidenzia una morte per overdose da fentanyl, potentissima droga assassina. Chi è quel poveretto? Da dove spunta, chi lo ha ucciso e perché? La stampa, nella persona della giornalista freelance Rossana Cincotta, sta col fiato sul collo al giovane ispettore e così pure il PM Barbera. E se Giorgio Garbo sogna solo di andarsene da Lipari, non ha però alcuna intenzione di fare un figura barbina al suo primo incarico. I morti hanno diritto al rispetto e alla giustizia, Giorgio crede fermamente in questo e nella divisa, quella che ha ridato un senso alla sua vita dopo i terribili anni passati dalla sua famiglia a Milano. Ma quest’ultima è una storia che i lettori apprenderanno poco alla volta.
E come se quel morto senza nome non bastasse, ci si mette anche la giovane influencer Fatimah Boufal vittima di un cyber stalker, caso che sembra – ma davvero? – risolto in fretta da Garbo.
Un personaggio atipico quello creato da Francesco Musolino in questo giallo intriso dei profumi di uno degli arcipelaghi più belli d’Italia, un giallo ricco, ben costruito e coinvolgente. Giorgio Garbo è un trentenne che possiede solo un vecchio cellulare Nokia, detesta i social e non intende venire a patti con l’attuale progresso tecnologico. Un uomo intriso di rabbia e senso del dovere, vittima di un destino avverso con il quale non ha ancora imparato a convivere e che, simile a un mastino, non molla mai la presa finché non ha ottenuto il risultato voluto. Fino a rischiare la vita.