
Pagine: 244
Prezzo: € 18,00
Due coppie e un terzo incomodo popolano questo denso e intrigante romanzo giallo del bravo e premiato Fabio Lombardi, un libro dove ogni lettore troverà e scoprirà più di quello che si aspetta. Si tratta di un famoso scrittore di gialli vecchia maniera John Carter Gibson di origini inglesi, di sua moglie Claudia, esperta di arte contemporanea, di Alberto, voce narrante e direttore della biblioteca di scienze criminali di Rimini dove i nostri abitano, di Laura, sua moglie, insegnante di greco e latino in un liceo e per finire di Guglielmo Rollo, scrittore ‘realista’, il terzo incomodo appunto. Tutto ha inizio durante la presentazione dell’ultimo giallo di John, Salto mortale, dove Rollo funge da relatore. È proprio John a sottolineare come abbia scelto Rollo perché lui ‘detesta ogni tipo di artificio’ al contrario del suo essere nient’altro che ‘un vecchio imbroglione’. I due scrittori danno vita a un frizzante dibattito nel corso del quale Rollo accusa bonariamente – ma quanto? – John Gibson di essere un illusionista. Il dibattito fra realtà e finzione iniziato in libreria prosegue durante la cena alla quale i cinque partecipano e per dimostrare che la realtà, l’esame del contesto sociale in cui una storia si svolge, è essenziale per un romanzo degno di questo nome, Rollo lancia una sfida: racconterà le vite private di Alberto e Laura. Lei, che già lo guarda con viva attrazione, accetta. Alberto non è contento, ma è anche cosciente della noia che ha invaso il rapporto con sua moglie, noia che ogni giorno lei non manca di fargli notare, e dunque dice un mezzo sì. Ben presto, però, Rollo diventa una presenza ingombrante nella vita di Alberto: Laura sembra sempre più presa dallo scrittore, il suo atteggiamento si è fatto sfuggente e Alberto sospetta che gli incontri fuori casa fra i due siano più di semplici colloqui. Se ne lamenta con John il quale ha un’idea geniale per liberarsi di Rollo: sventolargli sotto il naso il drappo rosso di una nuova avventura letteraria, scoprire se il fantomatico Fondo Nash – una serie di manoscritti inediti che il miliardario e collezionista Milton Nash a metà ‘900 commissionava e pagava a celebri scrittori nel mondo – esista davvero o no. Alberto mostra qualche perplessità, ma John lo rassicura. Rollo cadrà nel tranello perché: “…gli scrittori di finzione sono sempre scettici riguardo alla realtà, mentre gli scrittori realistici sono sempre assetati di finzione.” (pag. 52)
Rollo abbocca all’amo e parte per l’America portandosi dietro, però, Laura ormai travolta dalla nuova passione. Alberto è avvilito, vorrebbe lasciarla andare, ma John e Claudia lo spingono a riconquistarla. E tra New York e il Texas ai nostri eroi – anche John e Claudia raggiungono Alberto – ne succederanno di tutti i colori fino a un finale – qualcuno morirà, qualcuno pagherà per le sue colpe – gestito con sapienza dall’autore.
Quintetto non si limita a parlare dei rapporti di coppia e di come sia difficile gestirli, comprendersi, amarsi e anche lasciarsi. Ci parla del potere dei legami passionali – gli intermezzi fra Claudia e Alberto, che hanno avuto e hanno una relazione, sono al calor bianco – e di qualcosa di fondamentale importanza nel rapporto fra due persone: l’attenzione verso l’altro. Alberto, che non manca d’ironia e sagacia, è però un ignavo, uno che si lascia vivere più che affrontare con coraggio la vita. Quintetto è ancora un libro sui libri, sul loro potere di portarci altrove, di consolarci e talvolta d’ingannarci: “Tutto il mondo è un insieme di storie, e il modo migliore per rappresentarlo è quello di inventare altre storie.” (pag. 65).
Basta non rimanere intrappolati nelle storie che ci raccontiamo, ascoltiamo o leggiamo, basta saper distinguere realtà da finzione, ma anche qui com’è difficile, per tutte le volte che la vita vissuta supera di gran lunga l’arte d’immaginare. E questo libro ce ne offre la prova con un gioco di rimandi sottile e scanzonato, con una scrittura priva di artifici e godibilissima.