
Data di pubbl.: 2023
Traduttore: Furio Jesi
Pagine: 366
Prezzo: € 28,00
Nell’opera di Elias Canetti il pensare per frammenti ha occupato un posto di rilievo. Per mezzo secolo e oltre, lo scrittore e filosofo alla sua speculazione ha affiancato la costante frequentazione dell’aforisma. Per tutta la vita ha riempito senza tregua quaderni di appunti e con la brevità del suo pensiero è stato sempre folgorante e tagliente come un vero aforista deve essere.
Nel 2021 Adelphi con il titolo di Appunti. 1942 -1993, un volume anche riunisce tutti i libri di aforismi pubblicati in vita da Canetti.
In questi giorni torna disponibile nel catalogo Adelphi anche La provincia dell’uomo (pubblicato nella collana Biblioteca Adelphi nel 1978 nella meravigliosa traduzione di Furio Jesi).
Libro necessario per comprendere il pensiero di Elias Canetti, da troppo tempo introvabile, adesso di nuovo disponibile nella sua versione originale.
La lingua di Canetti in questi aforismi non fa sconti a nessuno, il suo pensiero mette a nudo e scortica il proprio tempo.
Quando ragiona sull’inadeguatezza dell’uomo è politicamente scorretto e non cerca mai nelle sue riflessioni alcun alibi. A Canetti non interessano vie di fuga. Egli usa l’appunto, il frammento e l’aforisma per inchiodare alle proprie responsabilità l’uomo che non è capace di dare un senso al suo destino.
Canetti è ispirato dal pensiero dei grandi moralisti, ma il suo modello resta Karl Kraus.
Ne La provincia dell’uomo Canetti ( un libro sorprendente in cui Canetti salva la sua lingua nella scrittura breve, sostenendo che si deve trarre la propria morale da una vita esposta al pericolo, senza avere paura di alcuna conseguenza, purché quella morale sia giusta) scava con parole incisive e mai scontate nel dramma dell’esistenza, sconfessa gli imbonitori che vogliono sempre proporre una morale con la verità che sostengono di avere in tasca, mette in croce l’uomo che crede sempre di essere infallibile e mai vulnerabile davanti all’assurdo dell’esistere.
Questo libro contiene pagine dei quaderni di appunti che Canetti ha raccolto negli anni 1942 – 1972.
«Trent’anni di vita consapevole sono un periodo lungo. Mi premeva fare io stesso una scelta dai testi di tutto questo periodo e pubblicarla. Comunque siano stati quegli anni – e non ho mai taciuto i loro errori, che ho provato come miei -, devo essere grato di averli vissuti da sveglio». Ecco cosa scrive nella premessa Canetti a proposito de La provincia dell’uomo, libro che può essere letto come un rendiconto di un’esperienza esistenziale, l’esercizio quotidiano di un pensatore che naviga nel mare del dubbio.
Canetti in queste pagine presenta la vita nelle sue crepe, perché le crepe appartengono a tutti, così ciascuno può prendersi senza cerimonia la propria parte.
«Ci portiamo dentro di noi la cosa più importante per quaranta o cinquanta anni prima di osare dirla in modo articolato. Già per questo non si può calcolare quel che va perduto con coloro che muoiono precocemente. Tutti muoiono precocemente»; «Sembra che gli uomini provino più sensi di colpa per i terremoti che per le guerre che essi stessi fomentano».
La provincia dell’uomo è un libro fondamentale e Elias Canetti è un gigante del pensiero. Leggiamolo sempre.