
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 115
Prezzo: € 13,00
La memoria, il passato, il divenire, sono queste le coordinate della poesia di Bruno Di Pietro, poeta da sempre legato al pensiero meridiano.
Nel nuovo libro, lo scrittore e pensatore napoletano, intreccia con la filosofia i temi a lui cari, evocando la figura di Parmenide, ed è proprio al filosofo che Di Pietro lascia la parola.
Ἐλέα. Quando verrà il passato ci conduce nella piana di Elea dove “tutto è e sarà / come è sempre stato”.
In tre sezioni, per un totale di cinquantasei frammenti, il poeta Di Pietro scrive di Parmenide che con la febbre del pensiero nel delirio del divenire, trema fino a trovare nelle parole il modo di “bonificare la palude” dell’essere.
Nel cuore dello spirito mediterraneo il filosofo si inabissa in un pensiero in cerca dell’essere e dell’essenza.
Senza il passato il presente è un abbaglio, Parmenide cerca del pensiero una luce, scava nel taglio della memoria, quello che vuole dire del divenire che muta lo affida alla forza misteriosa del tempo con cui noi uomini dobbiamo sempre fare i conti: «Quanta eternità mi circonda! / E non mi appartiene».
Il filosofo veglia, è la sentinella del tempo, ha gli occhi aperti nella notte del pensiero, cerca l’essere nella presenza del divenire ed è folgorato da un’intuizione: «L’Essere non è gettato / ma cullato nel mondo».
Daniele Ventre, nell’ ampio saggio critico che chiude il libro, scrive che il Parmenide di Di Pietro è in qualche modo aggiogato al sogno dell’interminabilità e dell’eternità, al di là dell’ostentata e ostinata negazione dell’infinito, che è del pensiero originario, ma anche dell’autore di questi versi, che altrove respinge l’idea romantica di infinito, invitando a “guardare per terra”.
Pensiero meridiano significa andare oltre, è una filosofia del vivere che parte da sentire dei popoli che si affacciano su questo grande mare che chiamiamo Mediterraneo.
Bruno Di Pietro è un poeta meridiano e con Ἐλέα. Quando verrà il passato prima di tutto ci dice che anche nella poesia il pensiero meridiano è un modo di guardare e pensare il mondo.
«Antichi spiriti mediterranei / attraversano il giorno, / si dispongono nell’ora meridiana / dove preciso è il taglio del tempo. / Sparite le ombre. / Fragili le gambe nell’attesa / di ciò che è già arrivato / e indica la via d’uscita / dalla cella del presente».
Senza il mito non c’è poesia. Il mito ci dice che il passato non è ancora arrivato.
Bruno Di Pietro in questo viaggio insieme a Parmenide scava nel divenire, ritorna alle radici del pensiero, è testimone dell’essere e del non essere e con «la notte che domina / gli uomini e gli Dèi» aspetta il passato che non è ancora arrivato.
Perché quando verrà il passato, questo nostro presente sarà finalmente un tempo da vivere, e forse anche da capire.