Autore: Mastrangelo Emanuele, Petrucci Enrico
Casa Editrice: Bietti editore
Genere: saggio
Pagine: 395
Prezzo: 16.00 €
Perché Wikipedia, l’enciclopedia libera più consultata del mondo, può diventare come il Ministero della Verità, di cui ci parla Orwell nel suo celebre romanzo 1984? La risposta la troverete leggendo questo interessante saggio che ci spiega, dall’interno, il meccanismo del popolare strumento che ha cambiato il modo di fare ricerca e cultura.
Tutti, infatti, possono partecipare allo sviluppo dell’enciclopedia. L’utente può correggere o arricchire con nuove informazioni le voci di Wikipedia. Per anni, la forza di questo strumento è stato il rispetto dei punti di vista. Basta solo che il metodo di lavoro degli utenti che partecipano al progetto sia scientifico e che le fonti avvalorino i fatti.
Wikipedia, infatti, è un’enciclopedia e non accetta nuove tesi. Inoltre, viene bandita qualsiasi azione che favorisca una posizione a dispetto di un’altra. Se ciò avvenisse l’intera voce rischierebbe di essere cancellata. Insomma, Wikipedia è il paradiso della cultura e della libertà di espressione.
Invece, da quanto emerge dalla ricerca effettuata da Mastrangelo e da Petrucci, questa enciclopedia sta diventando sempre più uno strumento nelle mani di pochi, a causa di un’oligarchia che favorisce alcune frange culturali. Un pericoloso inconveniente che porterebbe alla nascita di una cultura fatta di falsità trasformate in verità. Un po’ come succedeva nel celebre romanzo di Orwell. Un problema serio, secondo gli autori, perché Wikipedia ormai è usata da tutti. Il saggio, infatti, riporta alcuni esempi di uomini di cultura e giornalisti che hanno “copiato” dalla popolare enciclopedia.
Il lettore, quindi, si troverà davanti un saggio avvincente e ben costruito che spiega il lato oscuro di Wikipedia. Il libro, infatti, non nasce con l’intento di demolire questo strumento ma con l’obiettivo di renderlo migliore, affinché sempre più persone partecipino al più grande esperimento culturale di tutti i tempi.