
Autore: Francesca Barra
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Romanzo
Pagine: 216
Prezzo: 14,90
Teresa e Caterina, nonna e nipote: due generazioni a confronto in un piccolo paesino della Basilicata.
Teresa ama profondamente la sua terra: i colori, i profumi, le persone, i sapori del cibo… mentre i coetanei cercano un futuro altrove, lei resta fedele al suo paese, sicura della scelta fatta, felice del suo matrimonio e della sua famiglia per la quale sarà sempre un punto di riferimento.
La giovane Caterina, che dalla nonna ha ereditato l’indipendenza, l’orgoglio e una gran passione per la cucina, è invece attratta dal nuovo: pur amando il suo paese e la sua famiglia, fin da bambina ha ammirato con curiosità il libro di geografia e quei paesi lontani, pieni di fascino. Ormai adulta è avida di conoscenza e spinge il suo sguardo fino a Roma, dove decide di trasferirsi per frequentare l’Università.
Non si può restare ancorati al paesino, per quanto l’atmosfera di Policoro sia magica, o alla famiglia, seppur allegra, colorata e piena di calore come quella di Caterina. Il mondo della ragazza, infatti, è di quelli sicuri e confortevoli, che ti fanno sentire sempre amata e compresa, che ti danno la sicurezza di sapere “a chi appartieni”. Ma Caterina, per una volta, ha voglia di mettersi in gioco, vedere cosa c’è oltre le sue abitudini e conoscenze, essere una persona diversa: “Volevo incontrare degli estranei. Presentarmi daccapo. Sapere che effetto facevo a chi non conosceva la mia storia, le mie origini. Incrociare sguardi di sconosciuti. Averne perfino timore. Provare diffidenza, non fiducia a prescindere. “ (p. 27)
Un viaggio verso la scoperta del nuovo, quello di Caterina, ma anche alla riscoperta delle proprie radici, della propria cultura e, non da ultimo, dei propri sogni. E se Policoro fosse proprio il posto dove trovare la felicità?
Una bella storia al femminile, piena di calore e umanità. Personaggi intensi e atmosfera d’altri tempi, col fascino della lentezza, delle chiacchiere in cucina, dei racconti della nonna sui tempi passati. Un ricettario goloso e invitante scandisce il ritmo della narrazione: il cibo, preparato con amore e pazienza, permette di rinsaldare i rapporti e concedere attenzioni e affetto alle persone amate, ma è anche una valore culturale, un’arte da trasmettere alle generazioni.
Teresa è un personaggio magico, una donna capace di creare legami forti e duraturi, di portare avanti una famiglia e di rendersi indispensabile restando sempre discreta. Caterina è frizzante e genuina, innocente e spontanea verso tutte le novità; dalla nonna ha ereditato anche la capacità di catalizzare l’amore degli altri, dote che l’aiuta a creare una rete di affetti solida e duratura.
“Cosa spaventa della familiarità, della quotidianità? Perché le persone si annoiano così presto delle abitudini e non si sentono, invece, protetti da esse?” (p.184) . Spinta tra due forze, la voglia di novità e il fascino rassicurante di ciò che conosce, Caterina è alla ricerca di un equilibrio che la porterà a chiedersi quali sono i suoi sogni e quali le sue paure e, soprattutto, cosa davvero vuole fare della sua vita.