Un piccolo gesto crudele – George Elizabeth

Titolo: Un piccolo gesto crudele
Autore: george elizabeth
Casa Editrice: Longanesi
Genere: Giallo & Thriller
Traduttore: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Pagine: 716
Prezzo: 19.90 €

“Un piccolo gesto crudele” è un nuovo thriller dell’ispettore Lynley, diciottesimo titolo della lunga serie di Elizabeth George, la regina americana del giallo all’inglese.

Quando il professor Azhar, pakistano che insegna Scienze presso una università londinese, scopre che la figlia di nove anni è scomparsa dalla sua casa di Londra insieme a quasi tutte le sue cose, non può che bussare disperato alla porta accanto e chiedere aiuto alla vicina e amica, il sergente Barbara Havers. Presto si scopre che a portar via la bambina è stata la madre, trasferitasi in Italia, a Lucca, per seguire il suo nuovo amore. In bilico tra i sentimenti e la ragione, Barbara si impegna a indagare ufficiosamente sul caso, ritrovandosi presto nei guai con i superiori a causa delle ingiustificate assenze dal lavoro. Qualche mese dopo, però, la bambina sparisce davvero da un mercato della città, e sul caso si accendono i riflettori dei media. Viene chiamata in causa Scotland Yard, e a indagare sul probabile rapimento della piccola è Thomas Lynley, mentore e superiore di Barbara. Che cosa nasconde Azhar dietro l’immagine del padre affranto? Insieme a un ostinato ispettore italiano, Lynley e la Havers devono affrontare una situazione delicatissima, in cui si mescolano questioni razziali, difficoltà linguistiche e pregiudizi culturali, che si complica ulteriormente quando al mistero sul rapimento si aggiunge quello di una misteriosa morte…

George Elizabeth presenta un romanzo molto intricato ricco di colpi di scena che è particolarmente adatto agli appassionati dei thriller all’inglese. Nonostante una traduzione non sempre perfetta, un’attenta lettura è necessaria per carpire i singoli fili della complicata matassa sciogliendo dubbi e misteri. in alcuni punti, la scrittura sembra “fredda” causando una lettura difficoltosa e non fluida. Tipico dello stile di G. Elizabeth, i personaggi vengono caratterizzati scrupolosamente e studiati dal punto di vista psicologico. Ultima nota da sottolineare è la scelta dell’autrice di spostare, per la prima volta, i luoghi della narrazione fuori dai confini londinesi con un risultato non da pieni voti. L’Italia che viene descritta non rispecchia fedelmente la realtà.

 

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