
Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Elisa Ronchi
Pagine: 360
Prezzo: € 18,50
“Questa storia tratta di violenza domestica, un reato di massa di cui, nella nostra società, si parla ancora troppo poco. Quanto descritto in queste pagine potrebbe provocare intense reazioni emotive in chi subisce, o ha subito, violenza domestica.”
Così Fitzek ci avverte in exergo e ne ha tutte le ragioni perché il tema di questo thriller ad altissima tensione è esattamente questo: donne che accettano supinamente di continuare a vivere accanto a uomini violenti, narcisisti, crudeli, egocentrici che rendono la loro vita un inferno. Peggio ancora se in casa sono presenti figlie piccole le quali, crescendo, adotteranno con molta probabilità lo stesso modello materno con tutte le conseguenze del caso.
Ed è proprio una donna, Klara Vernet, a lungo abusata dal marito Martin e madre della piccola Amelie, che incontriamo all’inizio del racconto, una donna ferita e azzoppata, in fuga in una elegante zona periferica di Berlino, sotto una copiosa nevicata in una gelida notte di fine novembre. Una donna che ha creduto di potersi innamorare ancora una volta di un medico incontrato nella clinica psichiatrica di Berger Hof dove aveva accettato di partecipare a un esperimento sulle allucinazioni. Yannick l’ha invitata nel suo appartamento e ha fatto l’amore con lei su un materasso che nasconde un orribile segreto e ora la minaccia di morte se non si libererà del proprio marito. Klara è al telefono con Jules Tannberg, per anni operatore del 112, che quella sera sostituisce alle emergenze telefoniche del call center dedicato alle donne sole, l’amico paraplegico Magnus Kaiser, detto Caesar, dalla propria casa. Inizia qui una interminabile telefonata fra i due che si snoda attraverso il racconto delle reciproche vicissitudini – gli orribili abusi subiti da Klara e il motivo della sua attuale fuga, il suicidio della compagna Dajana e la morte del figlio piccolo per Jules – e prosegue nella corsa contro il tempo di Klara per sfuggire a Yannick, una corsa condita da una serie di incidenti paradossali e colpi di scena ai quali la donna sopravvive a malapena. Jules stesso, all’altro capo del telefono, ha la netta sensazione di non essere solo in casa, che qualcuno si sia introdotto nell’abitazione e minacci la sua vita e quella della piccola Fabienne, l’unico amore che gli resta dalla vita precedente. E se seguiamo con il cuore in tumulto la corsa di Klara – un viaggio in un girone infernale di ricordi delle passate torture e violenze subite dal marito e la ricomparsa minacciosa e letale di costui – con non minore ansia siamo con Jules chiuso in casa, cuffie in testa per parlare con Klara e occhi che saettano alla ricerca dell’intruso che c’è ma non si vede. In movimento o fermi, i personaggi principali, a cui si aggiungono il padre di Jules, Hans-Christian investigatore privato per grandi gruppi assicurativi e Martin Vernet, marito di Klara, rendono questo thriller un perfetto page turner. Ma ciascuno di loro è davvero chi dichiara di essere? Quello che gli accade è realtà o allucinazione? Yannick è il famoso killer del calendario che ha già ucciso tre donne nel recente passato?
Ancora una volta Sebastian Fitzek ci trascina e poi ci sprofonda in un gioco di enigmi, false piste, rimandi e rovesciamenti di prospettiva da bravissimo e serio illusionista qual è, fino a un finale inatteso e straordinario.