Autore: Cracco Carlo
Genere: ricettario
Pagine: 233
Prezzo: 16.90 €
Perché leggere questo libro: perché un Cracco così non l’avete mai letto!
Voto: 3 padelle
Recensione:
Tra le mani non avrete un ricettario, nemmeno una biografia dell’autore ma un libro che vi insegnerà piano piano a godere dei piccoli particolari della cucina e i suoi piatti: tutto quello che è alla base di una ricetta di successo o di un piatto così famoso da restare nella memoria.
Carlo Cracco, famoso chef italiano e giudice del programma TV Masterchef, racconta in poco più di 200 pagine cosa succede quando si trova davanti a un piatto. E allora inizia una carrellata di sensazioni raccontate e spiegate anche tramite ricette (poche! solo 25 in tutto il libro..) e abbinamento di ingredienti: impiattamento, equilibrio, colore, forma, odore, consistenza, gusto (presenti nel primo capitolo de gustibus).
Nel secondo, si passa all’assaggio: il percorso non è banale ma descrive come i gusti dolce, salato, aspro e amaro siano alla base di ogni buon piatto e siano necessari in abbinamento per trovare l’equilibrio che rende piacevole l’insieme.
Il terzo capitolo (dalla terra al piatto) è un valido aiuto per scegliere un ingrediente di qualità nel momento giusto dell’anno e di come conservarlo senza perdere le sue caratteristiche. Molto interessanti sono gli esempi proposti: vere e proprie eccellenze italiane che, un po’ sulla scia di Expo, ci portano a capire ulteriormente il nostro territorio e la sua diversità che, in cucina, è sinonimo di particolarità e qualità. Facendo il percorso proposto, la degustazione sarà facile e non avrà più segreti ma soprattutto si riesce a godere sempre di più del piatto e degli ingredienti scelti per crearlo.
Successivamente è presentata la figura dello chef/cuoco e ne racconta le principali caratteristiche che lo rendono speciale..Cracco ne parla descrivendo alcuni dei migliori chef che ha incontrato.
Il capitolo la tavola è un elogio al commensale, al piatto preparato per lui, alla sala e alle persone che lavorano in un ristorante per intuire ulteriormente cosa spinge uno chef a creare quel piatto e a dargli un valore.
In ultimo il futuro…la Francia, l’Italia e il resto del mondo…l’autore spazia dalle guide Michelin ad Alberto Sordi, è un capitolo interessante che si può riassumere con l’ultima frase ”Non abbiamo nessuna intenzione di smettere di sognare!”.
Una nota: interessanti sono le citazioni all’inizio dei capitoli e alcuni box o tabelle presenti saltuariamente che descrivono una particolare sensazione/ingrediente/ (davvero particolare quello sui diversi tipi di peperoncini e la loro piccantezza e molto gradito quello sulla proposta di menù settimanale equilibrato ed eventuali sue variazioni).
Al termine c’è un comodo indice delle ricette (che sono sparse per tutto il testo); alcune molto complesse, altre no. Quella che propongo è semplicissima ma di effetto e buonissima: Dolce della Lidia. Mettendo del caffè decaffeinato e usando delle uova freschissime, i bambini vi chiederanno anche il bis!
Ingredienti: 250 g di biscotti secchi – 500 g di caffè espresso – 300 g di burro – 370 g di zucchero a velo – 4 uova – 1 cucchiaino di latte – 30 g di cacao in polvere.
Preparazione: Lasciate ammorbidire il burro fuori dal frigo. Intanto, sbattete le uova insieme allo zucchero aiutandovi con una frusta. Iniziate poi a lavorare anche il burro morbido aggiungendovi poco per volta la massa uova-zucchero, fino a ottenere un composto liscio. Dividete la crema in due parti, e unite a una delle due il cacao in polvere. Foderate il fondo di una pirofila con i biscotti inzuppati nel caffè, quindi alternate uno strato di crema bianca, uno di biscotti secchi inzuppati e uno di crema al cacao. Ripetete la sequenza fino a esaurire gli ingredienti, completate il dolce con uno strato di crema (bianca o al cioccolato, come preferite), quindi lasciate riposare in frigo prima di servire.