Un gruppo di ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago ha monitorato le attività di pensiero e di memoria di 294 volontari in età avanzata. Tra i differenti parametri che sono stati esaminati, figurano anche le abitudini di lettura e di scrittura durante l’arco della vita. Dopo la morte dei pazienti, in media all’età di 89 anni, gli scienziati hanno esaminato i loro cervelli per individuare segnali fisiologici di demenza o anomalie che possono causare deficit di memoria.
Dallo studio è emerso che le persone abituate alle attività intellettive hanno mostrato un tasso di declino cognitivo più lento del 15 per cento rispetto a chi meno abituato a leggere e scrivere. Inoltre, mantenere un alto ritmo di lettura anche in tarda età ridurrebbe il declino della memoria del 32 per cento rispetto alla norma. Questa ricerca conferma quindi che l’abitudine a sfidare il cervello con attività stimolanti come la lettura e la scrittura riducono l’insorgere del declino cognitivo che può arrivare con l’avanzamento dell’età.