La montagna che non c’è – Anna Torretta

Titolo: La montagna che non c'é
Autore: Anna Torretta
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Edizioni Piemme
Genere: Autobiografia
Pagine: 187
Prezzo: 17,5

E’ l’amore per la montagna, per le emozioni che mi regala. E l’amore non ha bisogno di parole, non si spiega. L’amore si vive, anzi, è ciò che da senso alla vita“. (p. 183)

Da atleta professionista prima, fino a guida alpina dopo, Anna Torretta pagina per pagina ci accompagna per mano attraverso i sentieri di roccia e ghiaccio che ha affrontato nell’arco di tutta una vita, esattamente come accompagna i gruppi di scalatori, che si affidano a lei per arrivare su, sempre più su, fin dove cielo e terra si toccano.

Uno sport duro come l’apinismo, in cui la presenza di donne rappresenta meno del 5% del totale di potenziali guide, é stato una vera sfida per Anna. Solo l’amore per la montagna e la passione di scarponi e zaino in spalla hanno creato la sottile arte di apprezzare il contatto con la natura senza deturparla e deplolarla, ma anzi ringraziandola passo dopo passo, quasi con rispetto, di permetterle di avvicinarsi a luoghi praticamente inacessibili.

Capisco che ho solo un modo per reagire e non farmi mangiare dalla delusione: cambiare scenario e lanciarmi in una sfida inedita, completamente differente. Ed é con questo spirito che, pochi gioni dopo, investo i pochi soldi che ho messo da parte disegnando muri da arrampicata e parchi giochi, e compro un biglietto per la Yosemite Valley. Obiettivo: El capitan, la mia prima scalata in artificiale” (p. 71).

Anna in questa biografia ci racconta di fatiche estreme, di amicizie profonde legate per sempre da un filo invisibile, ma estramente saldo, come le funi che la sorreggono nelle sue scalate. E’ interessante il rapporto tra l’esser donna, mamma e moglie, l’essere lavoratrice e l’avere una passione irrefrenabile: quasi come “The call of the wild – il richiamo della foresta”, Anna si ritrova a cadere e doversi rialzare in fretta, a nascondere piccole fughe amorose verso l’adrenalina del volo e della libertà, a perdersi nella fatica per poi ritrovarsi più forti di prima. E quando si ritrova a rispondere alle domande: “perché lo fai?”, o “non ne hai abbastanza?” oppure “chi te lo fa fare?”, lei non ha dubbi su cosa rispondere, mentre lo sguardo si alza verso le sue cime innevate.

Un libro di sport e passione che consiglio a tutti, soprattutto a chi trova sempre scuse per non mettere un piede fuori dalla porta di casa per scoprire quella cosa meravigliosa chiamata mondo.

E’ così che funziona, la morte degli amici é un macigno che ti cade addosso, ma se ami la montagna non puoi fare a meno di andare avanti, di inseguire ciò che ti fa bene, anche a costo di compiere delle scelte che generano incompresioni“. (p. 174)

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