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Neri Pozza editore Prezzo di copertina: 17,50 € |
“Mi chiamo Mathilde Kschessinska e sono stata la più grande ballerina russa nei teatri dell’impero. Ma il mondo in cui sono nata, il mondo nel quale sono cresciuta, è scomparso”
Mathilde Kschessinska è stata una delle più grandi ballerine di danza classica durante l’impero zarista, anche se leggendo il libro ci si chiede quanto la sua fama fosse dovuta alla bravura e quanto al fatto che fosse stata l’amante dell’ultimo zar, Nicola II e di due granduchi della corte.
Il romanzo racconta, in prima persona, la vita di Mathilde, detta Mala. La storia si apre con la serata di debutto degli allievi dell’accademia al teatro Mariinskij a cui partecipava, per tradizione, l’intera famiglia reale. Allora Nicola era ancora un giovanotto che rimase ammaliato da questa ballerina, non bella ma molto allegra e piena di fascino. Da qui la storia dei personaggi ela Storiadel paese si snodano e si intrecciano in un susseguirsi di sotterfugi, intrighi, gioie e dolori. Mala ci parla delle lettere affettuose scambiate con lo zarevič, il loro primo incontro, i regali di lui e l’amicizia del club delle patate. Poi, crescendo, la vita si fa più dura, più incerta. Appare il personaggio di Alix, la futura imperatrice Alessandra, causa della rovina della vita di Mala; colei che le ha impedito di sposare lo zar e di rendere suo figlio il diretto erede al trono. Alix, attraverso le varie vicende diventa anche la rovina dell’impero; lei consigliava a Nicola II come comportarsi coi contadini in rivolta per ottenere migliori condizioni di vita, e lei portò Rasputin a corte. Mala racconta il suo amore per Nicola, rimpiazzato più volte da relazioni opportunistiche con i granduchi Andrej e Sergej di cui poi si scopre innamorata. Nel frattempola Russiaè agitata dai moti rivoluzionari, stremata dalla guerra contro il Giappone, dalla seconda guerra mondiale e infine dilaniata dalla guerra civile conclusasi con la vittoria dell’armata rossa e l’uccisione dei Romanov. Tutte vicende che Mala racconta dal suo personale punto di vista.
Il romanzo scorre veloce, è la voce di un’anziana signora che racconta i suoi ricordi, parla di amore, di rivincite, di grandi feste, dello sfarzo imperiale, delle prime a teatro e della danza, forse l’unico sincero amore della sua vita…uno scenario di cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di far parte. Il ritratto di Nicola che ne emerge non è così fiabesco come quello che siamo abituati a vedere nei vari film e cartoni sulla famiglia Romanov; in questa storia lo zar è semplicemente un uomo, affascinato dalle donne, innamorato del figlio Aleksej. Un uomo che come sempre accade nella vita si trova davati a delle scelte, bivi che cambieranno non solo la sua vita, ma anche quella di chi gli sta intorno e nel caso di Nicola, le sue decisioni e le sue pulsioni dovranno interfacciarsi con un intero paese allo sbando.
E’ un libro per chi ama sognare pur mantenendo un contatto con la realtà storica dei fatti, per chi ha nostalgia dei grandi romanzi dell’ ‘800 e per chi si emoziona ancora davanti ad un tutù, un grande palco di legno e un sipario di velluto rosso.