Coco Chanel. Una donna del nostro tempo -Annarita Briganti

Titolo: Coco Chanel. Una donna del nostro tempo
Autore: Annarita Briganti
Casa Editrice: Cairo Editore 2021
Genere: Biografia, saggio
Pagine: 148
Prezzo: € 15.00

Gabriel Bonheur Chanel nasce a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883 in un ospizio per indigenti. Ha due fratelli e tre sorelle e quando sua madre muore di tubercolosi, il padre, venditore ambulante, il grande assente nella vita di Coco, abbandona le figlie all’orfanotrofio dell’Abbazia di Aubezine dove verranno allevate dalle suore del Sacro Cuore. Inizia così questo libro scritto con il cuore e l’anima da Annarita Briganti, giornalista culturale per Repubblica e Donna Moderna, scrittrice e traduttrice. Un libro in gran parte nato durante l’attuale pandemia che ha sconvolto le nostre abitudini, trasformando e rivoluzionando l’esistenza di tutti noi in modo radicale forse per sempre. E poiché nulla avviene per caso, dobbiamo credere che era logico per la Briganti e giusto per i lettori ripercorrere la vita di una donna straordinaria, fuori dal comune e dagli schemi, una donna che ha rivoluzionato lei stessa l’esistenza delle sue simili attraverso la moda o, come avrebbe detto Coco, lo Stile.

Diciottenne, Gabrielle lascia l’orfanotrofio di Aubezine – ma per tutta la vita aiuterà finanziariamente e in segreto le suore che l’hanno allevata – e va’ a lavorare a Moulins in un negozio di biancheria e maglieria. Lì imparerà tanto, molto di quello che le servirà in seguito per trasformarsi in un’icona mondiale della moda. Ogni tanto si diverte a cantare in un caffè concerto come Coco, nome che rimarrà con lei diventando il suo marchio di fabbrica insieme al titolo di Mademoiselle. Nel castello di Étienne de Balsan, nel 1904, incontra l’amore della sua vita Boy Capel. Sarà lui, grazie a un prestito che Coco restituirà in toto, a permetterle di aprire il primo negozio a Parigi in Rue Cambon 21 – poi al 31 – un secondo nella Deauville di proustiana memoria nel 1915, e nel 1917 un terzo a Biarritz. La Grande Guerra e l’epidemia di Spagnola – tutto torna – non la fermeranno. Coco, negli anni terribili e impoveriti del conflitto, scopre un nuovo utilizzo per la stoffa di Jersey, morbida e perfetta per liberare da corsetti e rigidità una generazione di donne obbligate a sostituire mariti, compagni, padri e fratelli al fronte, nelle attività lavorative. L’amore fra lei e Capel è potente, ma nonostante questo nel 1918 lui sceglie di sposare un’altra. Coco non è contenta, ovviamente:

“…ma la verità è che a lei il matrimonio borghese, il destino di brava madre di famiglia, non interessa. Lei vuole essere … quella che ‘porta i pantaloni’, che gestisce il suo tempo, che vive in pubblico e in privato come meglio crede. La libertà sempre, prima di tutto, al primo posto.”

1919. Arthur Boy Capel muore nella notte fra il 22 e il 23 dicembre in un incidente d’auto. Per la trentaseienne Coco Chanel questo è l’evento più devastante in un’esistenza che, fino a quel momento, sembrava la perfetta realizzazione del sogno di ogni fanciulla nata povera ma destinata, grazie a un indiscutibile talento, a diventare ricca e famosa. Mademoiselle Coco si butterà nel lavoro con la disperazione di chi si rifiuta di soccombere. La vita le presenterà ancora molti conti da saldare, molto dolore e mille successi. Un grande stop durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale; il volontario esilio a Losanna in Svizzera; un ritorno trionfale e incredibile nella sua terza età e la morte in solitudine al Ritz di Parigi nel 1971.

Ma la Briganti, lungi dal limitarsi a un elenco di date e vicende indicative della vita di Mademoiselle, scende magistralmente sotto la superficie e ci consegna, più ancora della donna, l’essere umano con la sua struggente fragilità coperta da una maschera di ghiaccio, dalle risposte dirette e un po’ proterve, dall’irregolarità di una vita vissuta sempre al limite e centrata sul lavoro, ma non solo. Coco, in silenzio e in segreto, ha aiutato pittori, musicisti, poeti e scrittori con una generosità, anche questa, singolare. Lei che dichiarava di vivere seduta sul quinto scalino della sua casa di moda in Rue Cambon, è stata la più che degna contemporanea di scrittrici come Colette – sua cara amica – e Simone de Beauvoir. Insieme, ciascuna a suo modo e di sicuro con l’esempio di vite vissute con un’onestà materiale e intellettuale rare, queste donne ci hanno insegnato che la via per la liberazione femminile passa dal pensare solo e sempre con la propria testa, dall’indipendenza economica e dall’andare per la propria strada inseguendo e realizzando i sogni e le vocazioni più vere e personali. Non è una strada facile, anzi:

“In una fotografia in bianco e nero che la ritrae a Biarritz…nel 1920…Chanel guarda da sola l’orizzonte, con un sorriso forzato che per le sofferenze sta già diventando un ghigno, l’espressione che piegherà in modo caratteristico quelle labbra strettissime, nella vecchiaia.”

Ci piace ricordarla così, Mademoiselle, avvolta in una nuvola di n.5, lei che amava solo i buoni odori, lo sguardo fiero e rivolto al futuro. E di certo avrebbe apprezzato le parole con cui la Briganti chiude il suo bel libro e per le quali le siamo profondamente grati:

Voglio che questo libro sia una bolla contro i cattivi pensieri.”

 

Francesca Battistella

Francesca Battistella (Napoli, 1955) si è laureata in Antropologia Culturale nel 1979 alla Federico II di Napoli e ha conseguito un Master nella stessa materia presso la Auckland University, Nuova Zelanda, nel 1982. Ha lavorato come Lettrice d’Italiano e Storia Contemporanea nella stessa università nel 1983 e nel 1984. Tornata in Italia è stata traduttrice dal francese e dall’inglese per l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli e in seguito per dieci anni segretaria di alta direzione, promoter, editor e organizzatrice di eventi presso la società INNOVARE, gruppo Banco di Napoli. Dal 2008 vive e lavora a Lugano, Svizzera. Negli anni ha pubblicato il romanzo storico Gli esuli (2004), un giallo Il parco delle meraviglie (2006), un noir Re di bastoni, in piedi, una trilogia gialla ambientata sul lago d’Orta che comprende La stretta del lupo (2012), Il messaggero dell’alba (2014), La bellezza non ti salverà (2016) e ancora un noir La verità dell’acqua (2019). Gli ultimi cinque libri per la casa editrice Scrittura&Scritture. Scrive recensioni per Gli amanti dei libri, la rivista Airone (Cairo editore) e Luoghi di libri.

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