Autore: Marini Alberto
Genere: Giallo & Thriller
Pagine: 310
Prezzo: 17.
Alberto Marini, scrittore italiano da anni residente in Spagna, è uno storico collaboratore del regista spagnolo Balaguerò. Dopo aver scritto il soggetto di Bed Time, aveva forse intenzione di dirigerlo cinematograficamente, ma anche il suo amico Balaguerò era interessato a quest’opera. Così Balaguerò regista e Marini sceneggiatore hanno creato due opere contemporaneamente: quest’ultimo ha deciso di pubblicare il romanzo da cui è tratto l’omonimo film, casualmente anticipandone di qualche settimana l’uscita cinematografica.
Nasce così Bed time, un thriller letterario e cinematografico, che punta su un protagonista negativo che resta immutato nella trasposizione, nonostante il cambiamento di nome. A cambiare è invece l’ambientazione: New York nel libro, Barcellona nel film. Nonostante ci sia qualche piccola variazione, la colonna portante di quest’opera è il protagonista: il portiere Cillian, che lavora in un elegante condominio dell’Upper East Side. All’apparenza uomo mite e servizievole, con un ruolo di fiducia e di appoggio per gli inquilini in difficoltà, punto di riferimento e di sostegno, in realtà nasconde un segreto terribile: fin dall’adolescenza Cillian è ossessionato dall’idea del suicidio ed è incapace di essere felice. Ogni mattina un senso d’ansia lo opprime, costringendolo a salire in fretta sull’alto terrazzo del palazzo in cui vive e lavora. Una volta qui, comincia la sua roulette russa con la vita. “Un rituale che, con diversi scenari, si ripeteva già da molto prima che lui si trasferisse li. Di fatto giocava alla roulette russa da quando aveva diciassette anni. Ogni mattina decideva se valesse la pena continuare a vivere un altro giorno (pag.16). Trova la sua unica ragione di vita nella sofferenza altrui e si dedica anima e corpo a procurarla con uno stillicidio di quotidiane perfidie. Meticoloso fino alla paranoia, Cillian segna sul suo taccuino le abitudini e le caratteristiche di ognuno per poter procurare il massimo disagio a tutti. L’unica cosa che lo tiene in vita è sapere che gli altri sono infelici. Sono tanti i condomini che subiscono le conseguenze della sua invidia e della sua volontà distruttiva, ma l’accanimento maggiore è rivolto verso Clara, giovane, bella e soprattutto felice inquilina del palazzo dove lui lavora. La sua gentilezza ed allegria lo disturbano profondamente, tanto che diventa la sua vittima per eccellenza. La sua missione diventa quindi quella di far scomparire per sempre il sorriso dal volto della ragazza e cerca di metterla in atto sfruttando il fatto che, in quanto portiere, ha le chiavi di tutti gli appartamenti e può quindi introdursi indisturbato anche in casa della giovane. La passione morbosa che Cillian nutre per lei cresce sempre di più, insieme all’accanimento persecutorio, fino a quando la sua follia si trasforma in rabbia cupa e sadica.
Bed Time è un thriller psicologico che proietta il lettore in un universo claustrofobico ma ipnotico dove nulla è come sembra e in cui svetta la figura mostruosa del protagonista, moderna incarnazione di un male che si nasconde nel luogo che è sempre stato ritenuto il rifugio più sicuro: la propria casa. Il romanzo non è scritto nella prosa stringata di una comune sceneggiatura, in quanto il periodare di Marini segue le onde della contorta psiche del protagonista. Cillian è un personaggio riuscitissimo. Allucinante, morboso, di una cattiveria che lascia interdetti e che trascina sempre più a fondo in una vicenda che da inquietante diventa gradualmente puro terrore; avvelenato da un odio e da una sete di vendetta, è tuttavia reso umano tanto da far nascere addirittura compassione nei suoi confronti. Anche se nei suoi gesti più gentili si nascondono le intenzioni più orribili, il fatto che si diverta a mettere a soqquadro gli appartamenti dei condomini, fa quasi sorridere, ovviamente di una risata amara.
La prima parte del thriller potrebbe risultare abbastanza ripetitiva, poi la tensione cresce lentamente a livelli scioccanti, diventa raccapricciante, ma in un modo inquietante non spaventoso e il corollario dei personaggi che arricchiscono il libro regalano al lettore brividi e sorprese. Il finale si rivela un puro lampo di genio. Invita a tremare. In sostanza è un romanzo abbastanza originale che si concentra molto sul personaggio di Cillian e, a differenza di altri thriller, non cerca di strafare. La tortura psicologica più che “toccare” la vittima soddisfa molto il carnefice e ciò per permettergli di avere una ragione per continuare a vivere, qualunque essa sia. Cervellotico, veramente “hitchcockiano”.