Antologia degli sconfitti – Niccolò Zancan

Titolo: Antologia degli sconfitti - Cronaca quasi poetica del presente
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 142
Prezzo: € 16,50

Nel dibattito pubblico, politico, culturale e sociale scorrono fiumi di retorica sulla questione e sulla condizione degli ultimi, di chi vive ai margini, dei disagiati e degli sconfitti.

C’è una incapacità di essere lucidi sul presente e sull’argomento spesso si ascoltano opinioni che non riescono ad andare a fondo e che si limitano a collezionare luoghi comuni e banalità.

Niccolò Zancan, giornalista de La Stampa con Antologia degli sconfitti scrive un libro che dà veramente voce a chi ogni giorno non ce la fa, vessato da condizioni economiche e esistenziali troppo oppressive.

Con l’urgenza della cronaca e con l’immanenza della poesia Zancan redige una cronaca quasi poetica del presente raccontando nel suo libro novantasei storie, tutte vere, di persone che ogni giorno si schiantano davanti alla crudeltà concreta della vita che rema contro.

Zancan scrive prevalentemente in versi la sua personale Spoon River degli invisibili. Troviamo nel suo racconto, che prende spunto dalla cronaca, la poesia degli ultimi.

Ultimi che esistono veramente e vivono confinati ai margini di una società opulenta e indifferente.

Gente sommersa che non ce la fa a pagare le bollette, che subisce la violenza dei cosiddetti normali, vittime di odio razziale e di bullismo.

Zancan racconta affidandosi alla poesia della cronaca tutte le lite che si muovono su un piano inclinato.

Così troviamo la storia del pescatore di Cutro che non riesce a salvare un bambino naufrago nella tragedia del mare. Il manutentore che muore nel disastro ferroviario di Brandizzo.

Il giovane giornalista pagato una miseria e la barista di Portofino il cui stipendio mensile vale trecentoquaranta bottigliette d’acqua (che sono vendute a cinque euro), come quelle che lei serve ai clienti ricchi.

Zancan alla fine del libro afferma che scrivere su un giornale serve almeno a prestare attenzione alle cose che finiscono, alla decadenza.

In Antologia degli sconfitti il giornalista diventa poeta e racconta la guerra sotto casa. Poveri contro poveri, impoveriti contro impoveriti, poveri e esclusi suicidati dall’indifferenza della società. «Ed è qui, sullo sfondo di un Paese in macerie, che vivono a stento gli sconfitti».

Paul Celan in Microliti scrive: «La poesia che viene al mondo vi giunge carica di mondo».

Niccolò Zancan con Antologia degli sconfitti è proprio alla poesia carica di mondo che si è affidato per raccontare la cronaca dei sommersi che ogni giorno cadono nel precipizio: «Persone declinanti. Persone che per un accidente della vita finivano nei guai».

Persone che si sono schiantate sotto gli occhi indifferenti di un’umanità abituata a girarsi sempre dall’altra parte.

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