Il Premio Chiara è oggi uno fra i più prestigiosi premi nazionali dedicato espressamente al racconto, misura narrativa breve difficile da realizzare, ma magistralmente elaborata da Piero Chiara. Da tempo la nostra testata on line è media partner del Premio e ne segue i più importanti eventi, ottenendo ampio interesse dai lettori che in gran numero visitano gli articoli pubblicati.
Da sempre mente e braccio della complessa macchina organizzativa del Premio è l’infaticabile Bambi Lazzati, Direttrice e Legale Rappresentante del Premio Chiara Festival Del Racconto; a lei abbiamo fatto qualche domanda.
Il Premio Chiara è oggi uno fra i più prestigiosi premi nazionali, dedicato espressamente al racconto, che realizza quest’anno la sua gloriosa XXV edizione. Partiamo dagli inizi, come è nato Il Premio, con che spirito ha preso forma?
È nato nel 1988 da un’idea del giornalista Massimo Lodi con PierFausto Vedani, firma storica della Prealpina, con il benestare di Marco Chiara e Federico Roncoroni, erede testamentario dello scrittore; il tutto con la collaborazione e il sostegno del Comune di Varese, Assessorato alla Cultura, in quel periodo l’assessore era Antonio De Feo. Io ero la responsabile dell’organizzazione e ufficio stampa per volere di Marco Chiara, che conoscevo bene .
Il Premio presenta oggi un’articolazione molto ricca (Premio Chiara, Premio Chiara Inediti, Premio Chiara Giovani, Premio Chiara alla Carriera, Premio Riccardo Prina) che rivela tutta la volontà e l’impegno degli organizzatori. Ci vuole raccontare la crescita e la trasformazione del Premio negli anni e, se ce ne sono state, le difficoltà?
Dal 1997 il Premio ha realizzato un passaggio obbligatorio, essendo la strada molto in salita e soprattutto essendo legati ad un’entità politica, ad assessori e giunte che cambiavano spesso. Avendo io raccolto un gruppo di validi sostenitori intorno al Premio, si è deciso di costituire, sempre con il volere degli eredi, un’Associazione no profit, gli Amici di Piero Chiara , che gestisse il tutto con una sua sede in Varese, il Presidente era Gottardo Ortelli, la Direzione affidata a Bambi Lazzati, entrambi affiancati da un Direttivo.
Riguardo ai Premi, il Premio Giovani (io provengo dal mondo della scuola, sono stata insegnante di storia dell’arte e disegno; lavorare con i ragazzi e’ da sempre un mio punto importante, mi trovo bene tra i giovani) aveva già una sua connotazione quando eravamo sotto il Comune; si è poi sviluppato e affermato in modo determinante con l ‘Associazione. In seguito sono nati tutti gli altri conferimenti, per colmare i vuoti, quali Premio Inediti e Premio Fotografia e Parola, tutti incentrati sul Racconto, nonché il Premio Chiara alla Carriera “destinato a scrittori e uomini di cultura di indiscutibile prestigio che hanno fatto del loro territorio un motivo forte della loro poetica”, del quale abbiamo un eccellete albo d’oro: Giuseppe Pontiggia, Giovanni Pozzi, Claudio Magris, Luigi Meneghello, Giorgio Orelli, Raffaele La Capria, Mario Rigoni Stern, Alberto Arbasino, Luigi Malerba, Dante Isella, Carlo Fruttero, Andrea Camilleri, Franca Valeri, Paolo Villaggio, quest’anno Ermanno Olmi.
Fatiche? Quando si lavora per qualche cosa in cui si crede le fatiche non ci sono, o almeno si sentono meno, ci sono le fatiche del lavoro, dal reperimento dei fondi, alle ideazioni, al coordinamento delle Giurie, ma fa parte del mio lavoro, e tutto ciò comporta realizzare e mantenere con professionalità ciò che si costruisce, questo è basilare per poter andare avanti!
In ufficio ho una persona fissa, e poi stagisti per completare e aggiornare sempre nuovi dati mailing list, nonché realizzare le complesse rassegne stampa e l’accoglienza durante gli eventi!
Il Premio Chiara Giovani si pone il lodevole intento di incentivare le attitudini linguistiche e letterarie dei giovani, trovando collaborazione anche con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese. In un’epoca giovanile di comunicazione contratta di sms ed emoticon nella quale l’arte della scrittura sembra essere esclusiva di pochi, che riscontro ha avuto il Premio nei ragazzi? Qual è stata la partecipazione negli anni?
Il Premio è rivolto a ragazzi italiani e ticinesi dai 15 ai 25 anni, abbiamo dovuto abbassare l’età ai 15 anni ( prima partiva dai 18 ) per le molte richieste di giovani che volevano partecipare!
I primi anni sono stati i più ricchi di partecipanti, arrivavamo a 300/350 concorrenti, sicuramente anche perché non c’erano sulla piazza altri Premi di questo livello, e forse i giovani erano più concentrati sulla scuola, sullo studio. Ora sono molto più distratti, coinvolti in varie attività e la scuola è cambiata molto. Sicuramente facciamo più fatica a diffondere il Bando e a ricevere partecipazioni, siamo scesi a numeri quali 100 /130.
Resta però il fatto che la qualità dei premiati è sempre molto elevata.
Quali sono i temi di scrittura prescelti dai giovani?
Quest’anno, per la prima volta e in occasione della ricorrenza del Centenario della nascita di Piero Chiara, abbiamo dato l’incipit di un racconto inedito dello scrittore.
Il concorso non è ancora chiuso, ma stiamo riscontrando che i giovani hanno trovato la cosa difficile, non interessante e avrebbero preferito tracce degli anni passati, molto più libere, quali ad esempio “sentimento”, “una giornata al lago”, “amore mio”, “fermati e ascolta”, “attraversando il confine” ecc… tracce di questo genere, molto libere!
L’anno prossimo ritorneremo a titoli di questo tipo.
I dati statistici del Premio Chiara Giovani parlano di una grande adesione di giovanissimi (65% dei partecipanti non supera i 18 anni), di un’ampia risposta locale (il 63% degli iscritti proviene da Varese e Provincia), di una maggioranza femminile (72% di scrittrici ed un esiguo 28% di scrittori), ma di una prevalenza maschile fra i vincitori. I giovani scrittori si sono aggiudicati infatti il podio, battendo le colleghe scrittrici, per ben cinque annate su sette. Quale commento a questi dati?
Che dirvi, i numeri già vi parlano, le ragazze sono sicuramente per loro indole più portate a scrivere, anche più curiose a partecipare a concorsi, i ragazzi sono più distratti e pigri forse, però quando scrivono sono più profondi o inventivi!
Leggeteli! I finalisti vincitori sono tutti sul nostro sito www.premiochara.it , alla voce Premio Chiara Giovani potete scaricare i riassunti dei 32 racconti finalisti.
La Giuria del Premio presenta una composizione mista fra “grandi lettori” ed una numerosa Giuria popolare. Perché questa scelta?
I Grandi Lettori sono, come può visionare dal Bando Premio Chiara Editi, persone che già professionalmente hanno un lavoro responsabilità giornalistica culturale, visionano annualmente tanti libri, per cui possono permettersi di avere un ampio raggio di capacità critica letteraria. Ricevono i volumi in concorso che variano di anno in anno, dai 50 ai 70, leggono, si confrontano via mail; inoltre con la mia presenza, come segreteria, realizziamo diversi incontri collegiali, sino a definire la TERNA VINCENTE.
Poi subentra una Giuria Popolare di 150 lettori, sino a 2 anni fa erano 200, abbiamo dovuto diminuire per problemi di budget, poiché noi acquistiamo da sempre i libri per la Giuria Popolare, e li inviamo gratuitamente e a nostre spese ai giurati che votano per 1 finalista e per 1 dei racconti finalisti del Premio Chiara Giovani!
Acquisteremo in totale 450 volumi! E come sempre editeremo il volume contenente i 25 racconti finalisti dei Giovani… come si può notare facciamo veramente cultura !!!
La giuria popolare è basilare per individuare il Vincitore! Per coinvolgere i lettori senza problematiche di giochi editoriali!
La Giuria Popolare è così composta: 100 membri saranno estratti a sorte dal notaio Franca Bellorini tra coloro che avranno inviato la scheda apposita, e 50 saranno designati tra i lettori delle Biblioteche della Lombardia e del Canton Ticino, segnalatici dai direttori; novità di quest’anno è l’inserimento in giuria di alcuni Gruppi di Lettura di Lombardia e Canton Ticino.
Come vengono scelti i vincitori del prestigioso Premio Chiara alla Carriera?
Il Premio Chiara alla Carriera è deciso dal Direttivo dell’Associazione e dallo Sponsor sostenitore che da sempre è l’architetto Ettore Mocchetti, direttore della rivista AD del gruppo Condé Nast e con l’approvazione degli eredi Chiara.
C’è stato nella storia del Premio Chiara alla Carriera un nome che ha visto subito in completo accordo i votanti?
Tutti i nominativi sono sempre stati decisi all’unanimità! Si discute e poi si decide in modo sereno!
Poi si passa a interpellare il Premiato!
E l’alto livello del nostro albo d’oro è la maggiore sicurezza per il Premiato che siamo un buon gruppo di lavoro, serio e professionale; tutti hanno sempre accettato con grande disponibilità.
Cassa acustica del Premio e suo valore aggiunto è sicuramente il collaterale Festival del Racconto, come nasce?
Da sempre, a lato del Premio Chiara, realizzavamo incontri con scrittori, tavole rotonde, film, ecc e tutto veniva definito come “manifestazioni collaterali del Premio Chiara”. Da più di 10 anni queste manifestazioni sono tutte raggruppate nel “Festival del Racconto”, un calendario annuale che va da fine settembre a fine ottobre, una quarantina di appuntamenti che si svolgono a Varese, Luino, Gallarate, Azzate, Busto Arsizio, Lugano e Milano dove invitiamo ospiti di chiara fama con incontri sulle vie della narrazione. Abbiamo inserito il “Premio le Parole della Musica”, in collaborazione con il Premio Tenco, dedicato a un cantautore di alto livello. Questo riconoscimento è stato conferito nel 2010 a Francesco Guccini, nel 2011 a Paolo Conte e nel 2012 a Luciano Ligabue; ecco un altro punto di forza nel Premio Chiara!
Viste la longevità e la vitalità del Premio, nuovi progetti per il futuro?
BASILARE E’ CONTINUARE E NON CHIUDERE !!!
Di questi tempi riuscire a mantenere tutti i Premi che bandiamo e fare il Festival e’ il PRIMO NOSTRO OBIETTIVO !!!