Data di pubbl.: 2025
Pagine: 136
Prezzo: € 15,00
Magaly Santos Pereira è in Italia da trent’anni. Scappata giovanissima dal Perù dopo un’infanzia e un’adolescenza di stenti e privazioni, grazie alle durezze e al poco amore della madre Evelyn, ha trovato lavoro al Savoy Hotel di Como dove è aiuto cuoca e lavapiatti. Magaly, però, ha un lato oscuro. Proprio come sua madre, anche lei opera sia la magia nera che quella bianca, ma è la prima che la sta consumando lentamente sebbene sia anche quella che le permette di accumulare quel capitale che un giorno le permetterà di ritornare nel suo paese e godersi una vecchiaia serena. Sul lago di Como è conosciuta da molti come la Strega per i suoi malefici e filtri d’amore e i suoi servigi sono richiesti da tanti, residenti e turisti. Magaly ha un carissimo amico, il giovane cuoco Pierre che ha da poco trovato lavoro a Villa Tudor presso i nuovi inquilini, i coniugi greci Andreas e Eudokia Dusmanis. Pierre però non è felice e non lo è per vari motivi: la sua ex moglie gli impedisce di vedere la loro bambina finché non avrà un’occupazione stabile e purtroppo il lavoro a Villa Tudor è temporaneo. Per non parlare dell’ambiente umano! I coniugi Dusmanis sono la quintessenza della desolazione, litigano, si accapigliano e tutto perché sono tormentati da un antico amore di lui. Magaly a quel racconto drizza le orecchie e immagina che Eudokia, conoscendola, possa chiederle di aiutarla. Così, nella notte, accompagnata dalla fedele gatta randagia Rosita, getta un po’ di suoi biglietti da visita nel giardino della villa. Ed ecco che il giorno dopo Eudokia la convoca. Suo marito, dice, ha ritrovato dopo lunghi anni di ricerche, la prima moglie Elena. Costretti a divorziare per ordine dei genitori di lei che non la volevano sposa di un giovane e spiantato medico greco, i due si erano separati e persi di vista. Ora Andreas ha scoperto che Elena vive a Firenze, intende raggiungerla e risposarla dopo aver divorziato da Eudokia. Compito di Magaly uccidere Elena con un potente incantesimo. La strega accetta in cambio di un corposo assegno e della collana di smeraldi al collo di Eudokia. Quelle pietre preziose l’aiuteranno nel rito magico, un rito pericoloso anche per Magaly che si vedrà costretta a vendere la propria anima al demone Hakan per realizzarlo. Sarà il suo ultimo maleficio prima di tornare in Perù e chiudere, con un atto benefico, un cerchio che si è aperto molti anni prima causando la cecità e la miseria di Paco Rubén. A lui, per sopravvivere nel campo dove sua madre l’aveva abbandonata per fortificarla, aveva rubato una mela dopo averlo colpito al volto con una pietra acuminata.
Tutto però, da un certo momento in poi, sembra andare storto. Una serie di imprevisti e circostanze avverse congiurano contro il maleficio di Magaly e i due ex coniugi che si sono appena ritrovati. Come andrà a finire?
Favola nera, impeccabile storia d’amore contrastato eppure imperituro, racconto intriso di realismo magico, Amatissima moglie mia è un libro ricco di notizie sul sincretismo religioso peruviano e in generale dell’America Latina e di gustose e ironiche notazioni sui rapporti uomo/donna espresse dalla smaliziata Magaly che troppe ne ha passate nella sua esistenza. Le memorie personali della strega si mescolano a quelle di altri personaggi femminili, donne che hanno visto nell’emigrazione dai loro Paesi di origine una via di fuga da mariti violenti, povertà ed emarginazione. E non sempre hanno trovato di meglio nel Paese di arrivo. È anche un garbato aneddoto sulla stupidità e inutilità del Male che quasi sempre si ritorce come un boomerang su chi lo ha generato e sul quale – purtroppo non sempre – vince la forza dell’amore.
Finalista sezione romanzi editi al Premio Scritture di lago, Como, 2025.


