Data di pubbl.: 2025
Pagine: 154
Prezzo: € 16,50
La prodigiosa giovinezza di Piero Gobetti oggi è da raccontare come una vita al presente. Paolo Di Paolo in Un mondo nuovo tutti i giorni ripercorre la densa e breve esistenza del grande intellettuale torinese.
A cento anni dalla sua prematura scomparsa le idee libere e dissidenti di Gobetti hanno una freschezza geniale, sono vive insieme al suo grande esempio di lotta.
Di Paolo non scrive una biografia, nelle pagine del suo libro scava nel mondo introspettivo dell’uomo, del politico, del giornalista, dell’editore, del combattente a viso aperto di Mussolini e del fascismo.
L’autore ci mostra la coscienza del giovane intellettuale che Mussolini bollò come «insulso oppositore».
Se è vero che Gobetti ci ha lasciato tropo presto perché porti a maturazione il suo pensiero, non ci sono dubbi che molte delle sue intuizioni si sono rivelate profetiche.
Ed ecco che Di Paolo in questo libro ci restituisce la vita dell’autore de La Rivoluzione Liberale declinandola al presente e con una scrittura partecipata che raggiunge alti vertici di poesia e ci restituisce nel racconto l’uomo, la sua coscienza e il suo lascito prezioso.
«Vivere vuol dire formarsi una coscienza morale», basta questo pensiero per cogliere nell’immediato la lezione etica di Piero Gobetti.
Ancora oggi la lucidità del suo pensiero mette i brividi e Di Paolo ce lo rende contemporaneo, perché il pensiero di Gobetti ci appartiene. Le sue idee espresse con una volontà di potenza libertaria, la sua ostinata determinazione nel difendere la libertà davanti al fascismo che avanza con l’autobiografia della nazione («Aveva sicuramente radar speciali, ma in effetti riesce a intuire nel fascismo delle origini la deriva che, da demagogica e paternalista, si fa violenta e autoritaria. Quando scrive, con una frase diventata proverbiale, che il fascismo è l’autobiografia della nazione condanna la cecità di chi non vede, non riesce a cogliere, nella voce grossa e all’apparenza protettiva del leader “forte”, il tiranno. Oggi diremmo l’autocrate»), il forte richiamo a contrastare l’indifferenza che lui additava come il pericolo per la democrazia, sono questi i capisaldi del suo pensiero che oggi più di ieri tornano di strettissima attualità.
Con Un mondo nuovo tutti i giorni Di Paolo rilegge l’urgenza del pensiero di Gobetti che si chiede dov’è che il lavoro intellettuale diventa politica.
Da queste pagine emerge tutto il fascino del mondo interiore di Piero Gobetti. Norberto Bobbio così scrisse di lui: «Non c’è personaggio della nostra storia la cui esistenza si identifichi, direi quasi si integri, con la storia della crisi dello stato liberale e dell’avvento e del consolidamento del regime fascista più di quella di Gobetti, che scrive il primo articolo nel novembre del 1918 e l’ultimo nel dicembre del 1925».
Oggi che il fascismo continua a essere l’autobiografia della nazione èquesta non è ancora la nostra Italia» (per dirla con le sue parole) cogliamo l’invito di Paolo Di Paolo e entriamo nella storia di Gobetti e insieme a lui lo sentiamo con l’intemperanza della sua prodigiosa giovinezza, nel suo pensiero ancora irruento, categorico, intenso, netto imperioso, vivo e presente.

