“Liberi di leggere” lancia una nuova iniziativa, ispirata alla ormai diffusa pratica del “caffè sospeso”, “libro sospeso”: i clienti, anziché pagare un caffè da far consumare ad una persona meno fortunata, comprano un libro da donare alle biblioteche carcerarie. Partito a ottobre, il progetto ha già portato alla raccolta di numerosi volumi. Nelle librerie aderenti, i clienti non solo comprano libri da portare a casa, ma anche testi da lasciare lì per, poi, essere donati alle biblioteche delle carceri. Va precisato che i libri non vengono scelti dai lettori, ma sono gli stessi istituti penitenziari a indicare una lista di testi richiesti, in modo da evitare che le biblioteche si riempiano soltanto di titoli vecchi.
Per arricchire le carceri di nuovi volumi, l’idea del libro sospeso, venuta a Cristina di Canio de “Il Mio Libro” a Milano, si è trasformata in “Liberi di leggere”: inizialmente, a promuovere l’iniziativa è stata la libreria Fanucci di piazza Madama a Roma. Massimiliano Timpano, uno dei librai, ha spiegato: “Mi è arrivato un messaggio da un amico, Michele Gentile, libraio a Polla, in Campania. Mi ha detto che stava cominciando ad allargare la pratica del libro sospeso a un carcere minorile. Da lì abbiamo pensato di provare questa iniziativa sul piano nazionale”.
Un libro “sospeso” da donare a chi è in carcere: l’iniziativa di “Liberi di leggere”
7 dicembre 2015