Autore: Giovanni Benzi
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Maddali e Bruni
Genere: Narrativa
Prezzo: 12 €
Il romanzo di Benzi sa prendere e incuriosire. Le pagine si lasciano sfogliare. La storia c’è e i personaggi sono caratteristici, rievocano in noi quell’era pretecnologica in cui i rapporti si costruivano giorno dopo giorno.
Benzi ci racconta di Banti, un ragazzino di terza media per cui tutto è nuovo. È docile, ama studiare, è povero, ma per guadagnare qualcosa copia i suoi compiti e li vende ai compagni di classe svogliati.
C’è in lui la voglia di scoprire il mondo, anzi, di fotografarlo. Il suo obiettivo infatti è quello di racimolare i soldi necessari per comprare una Polaroid. Alla fine ci riesce e proprio attraverso questo strumento perde la sua innocenza.
Banti è un adolescente. È quindi un essere ambiguo in cui si muovono e si scontrano idee e ormoni. Non avendo una direzione precisa, ma muovendosi a ramengo nel mondo, cerca una solidità interiore che non si può avere a quella età.
Il dramma che vive il protagonista consuma tutti gli adolescenti. La scuola, la classe e la sua composizione sociologica sono elementi di un universo che tutti noi abbiamo attraversato. Ci possiamo facilmente immedesimare in Banti senza cadere in nostalgici ricordi, ma ritornando ad assaporare quei momenti in cui il nostro carattere si è formato.
Non è un caso che il romanzo sia scritto in prima persona. È il Banti ormai adulto che racconta la sua esperienza, ma l’ascoltatore cui si rivolge è lì, al suo fianco. Forse è un adolescente che sta vivendo lo stesso dramma, forse è un ragazzo disilluso dalla vita, forse è un giovane che sta facendo i conti con se stesso, forse siamo noi che non vogliamo ricordare il momento in cui l’innocenza ci ha abbandonato.
Ma cos’è l’innocenza? Un bambino o un adolescente hanno meno colpe di un adulto? Alla fine non è tutta colpa di una concatenazione di eventi che innescano dubbi, scelte, abbandoni, diffidenze e timorosi silenzi?
Anche se l’autore non ne parla apertamente, questo è un romanzo sull’innocenza. A volte ci sembra impossibile pronunciare questa parola, quasi ce ne vergogniamo, eppure ci fa riflettere. Sappiamo che non possiamo discolparci fino in fondo. In un modo o nell’altro siamo responsabili per qualcosa, ma speriamo sempre di giungere alla redenzione totale.
Per Banti questo momento di riflessione arriva in età adulta. Non ha commesso nulla di spiacevole ma a un certo punto della sua esistenza sente l’esigenza di risalire all’origine, laddove la vita l’ha trasformato. Infatti, non ci si può redimere se non si ritorna dove tutto ha avuto inizio.
Benzi scrive tutto questo in modo “leggero”. Ci dona un romanzo breve che può essere letto dagli adolescenti e dagli adulti.