Pagine: 290
Prezzo: € 18,60
Ritorna, per la gioia dei suoi ammiratori, il maresciallo Maccadò già protagonista di altri libri di Andrea Vitali ambientati negli anni ‘30 nella cittadina di Bellano sul lago di Como. Stavolta, però, la parte del leone, in questa esilarante storia primaverile, la fa il Sindacato dei panettieri deciso, grazie al suo segretario Inticchi, a festeggiare il 21 aprile 1930, Natale di Roma e Festa del lavoro, proprio a Bellano, scelta per le sue bellezze paesaggistiche e i molti luoghi e personaggi storici che le appartengono. La lettera di richiesta arriva come un fulmine a ciel sereno nella panetteria degli Scaccola, Gualtiero e Venerando, due silenziosi fratelli che vivono fuori dal mondo interamente dediti al lavoro. Non sapendo come gestire la cosa, Gualtiero porta la missiva in Municipio e quel breve viaggio a piedi, fatto con timore, manco attraversasse una landa selvaggia, cambierà la sua vita e per molti versi quella di altri bellanesi. Il segretario comunale Menabrino legge la lettera e prepara una garbata risposta di rifiuto. Da tempo, Bellano non ha una sezione del partito fascista, ma solo un Podestà, dunque di organizzare trasferte di panettieri non se ne parla. Di altro avviso è proprio il Podestà Mongatti, terrorizzato all’idea che un tale rifiuto blocchi il rinnovo del suo mandato e getti l’ingnominia su Bellano già penalizzata dopo la sospensione operata dal Federale Gariboldo Briga Funicolati. I panettieri devono venire e sarà il Municipio a farsi carico di tutto. Parte così l’organizzazione dell’evento inclusiva della stesura di un articolato programma fatto di musica, discorsi, visite, pranzo e danze finali, letto il quale il comasco segretario Inticchi si sente tagliato fuori – ma tutto loro vogliono fare questi bellanesi! E allora, per metterci del suo, invita a sorpresa proprio il Federale Briga Funicolati con gli esiti che lasciamo scoprire ai lettori. Intanto, a margine della vicenda narrata, si muovono come sempre le piccole vite cittadine: quella del giovane carabiniere Aurelio Beola e della bella vedova Venturina Garbati; quella dei panettieri fratelli Scaccola, per l’appunto; i pettegolezzi della signora Misfatti; i sospetti e le paure di Maristella Maccadò; le mattane di Assioma Spenaroli moglie del Federale e la passione per i libri della signora Mongatti. E su tutto e tutti incombe una primavera dispettosa e tiepida e persino qualche malevola congiunzione astrale che scompiglia le vite e i progetti di tanti. Andrea Vitali, medico di corpi nella vita e curatore di anime – le nostre di lettori – nella scrittura, ci intrattiene con il suo stile personalissimo ricco di ironia e sottintesi, di fine psicologia e divertente aneddotica trasportandoci in un’epoca lontana, ma vicina per quel che riguarda l’umano agire: le invidie, le passioni e persino l’amore restano immutati nel tempo.