
Autore: Aldecoa Josefina
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Sellerio editore
Genere: Romanzo
Traduttore: Sara Cavarero
Pagine: 264
Prezzo: 14 €
Gabriela ci racconta la sua vita, partendo dagli anni Venti, dal momento in cui ha coronato il suo sogno di diventare maestra. È proprio «sogno» la parola ricorrente con cui si riferisce alla sua professione. Le prime esperienze sono legate a paesi rurali minuscoli, dove la modernità non è ancora giunta. Poi, in uno slancio di incoscienza giovanile, Gabriela si tuffa senza preparazione specifica in una vera impresa: trasferirsi nella Guinea Equatoriale. Quello coloniale è davvero un altro mondo, in cui regna l’uomo bianco, senza possibilità di discussione. Solo le asperità del clima impediscono alla giovane maestra di restare in Africa. Al ritorno in Spagna, la vita sembra rientrare su binari più tradizionali, dal matrimonio con il collega Ezequiel alla nascita della figlia Juana, che coincide con l’apertura della breve parentesi storica della Repubblica Spagnola. Sullo sfondo, ma sempre presente, un Paese cattolicissimo, dove l’opinione del prete conta più di quella del sindaco, e sprofondato in una miseria atavica, che sembra destinata a perpetuarsi di generazione in generazione. Purtroppo, incombe lo spettro della Guerra Civile, che sancisce la fine del sogno.
Come ricorda nel prologo, l’autrice ha rielaborato in forma narrativa i ricordi della madre. Certo, la tentazione di leggere questo libro con le lenti del nuovo millennio è grande, ma falserebbe la prospettiva storica. Quasi un secolo dopo, viene da pensare che i fondamenti della professione di insegnante non siano cambiati molto. La passione di Gabriela è messa sempre al servizio dei suoi alunni, perché diventino più consapevoli. “Non so come hai potuto andare in Guinea per educare degli africani quando ci sono così tante Guinee qui da noi” le dice il marito Ezequiel. Ogni conquista (le classi miste, la divisione per età, la laicità) è frutto di una battaglia in cui si può avanzare o retrocedere con il mutare delle circostanze. Gabriela si tiene sempre lontana dalla politica, pur rispettandola. Il suo compito è un altro, la rivoluzione a cui lavora si serve di un’altra arma, l’istruzione, l’unico mezzo per fare uscire la Spagna dall’arretratezza culturale e materiale, per fare progredire la società. Josefina Aldecoa è riuscita a rendere un omaggio sincero e privo di retorica alla memoria di tutti i maestri che hanno lottato per un’istruzione migliore.
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