Titolo: Passaggio di testimone
Editore: Navarra
Genere: saggistica
Numero di pagine: 81
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: € 5,00
Si chiama Passaggio di testimone e lo ha appena pubblicato Navarra, casa editrice indipendente siciliana che contraddistingue il proprio profilo editoriale con l’attenzione alle tematiche di impegno civile. Undici giornalisti di oggi raccontano undici giornalisti uccisi dalla criminalità organizzata. Si chiamavano: Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Carlo Casalegno, Peppino Impastato, Mario Francese, Walter Tobagi, Pippo Fava, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Beppe Alfano. Professionisti del giornalismo militante, hanno perso la vita per il loro desiderio di chiarezza e di giustizia tra gli anni ’60 e ’90. Sono raccontati da note firme del giornalismo italiano contemporaneo che continuano a denunciare con la stessa forza le storture della nostra società. Ciascun racconto è accompagnato da un ritratto inedito eseguito dall’illustratrice Elena Ferrara.
Il libro non fornisce delle biografie complete, ma tratta “piccole storie” di personaggi, diversi per notorietà, epoca, età e tematiche trattate, tutti morti per il medesimo motivo: aver svolto il proprio mestiere. Sono storie di uomini che hanno certamente condizionato la “grande Storia”. Passaggio di testimone lascia delle impronte, delle tracce, e trasmette le energie dei protagonisti. Non è data importanza a ciò che nello specifico ogni giornalista ha fatto o detto, bensì al modo in cui ciascuno si è accostato alla propria professione. I protagonisti del libro ricercavano la verità, non lo scoop, e “consumavano le suole” recandosi personalmente a reperire le notizie.
Di primo acchito pare che il libro si rivolga solo agli operatori della comunicazione quasi come fosse un’inserzione “cercasi giornalisti alla ricerca della verità”, quindi a cronisti che raccolgano il passaggio del testimone dai tanti uccisi dalle mafie e dal terrorismo; in realtà l’opera è uno strumento nella crescita della cultura della legalità. Salvo Vitale apre con un’ interessante prefazione che si può intendere rivolta ad ogni cittadino:“Chi ha in mano un testimone ha una grave responsabilità: non perderlo, non farlo cadere, essere degno dello sforzo del compagno che glielo ha passato, anzi, tentare di far meglio. Le staffette vengono chiuse dagli atleti più veloci […] Il passaggio implica un gioco di squadra, una sinergia all’interno di un percorso comune, ma soprattutto una responsabilità individuale” (pag. 5 – 6).
Questo volumetto, leggibile in non più di due ore, fa parte della collana “Fiori di campo” che la casa editrice intende dedicata alla libertà di informazione, nata proprio con l’intento di raccogliere le voci di uomini e donne, più o meno noti, che si sono battuti per la difesa dei diritti umani e civili, per le minoranze e per parlare di chi, con la sua storia ordinaria di vita era straordinario e ha formato la Storia. Offre lo spunto per una riflessione sul giornalismo d’inchiesta. Ci mostra “quel mestiere da cronista reinventato a piedi, come insegnava Kapuscinski, uno sguardo indiscreto che frugava ogni giorno tra i lacerti della città, che metteva a nudo complicità, silenzi, viltà, tradimenti, ruffianerie, ruberie” (pag. 73).
I racconti sono brevi, ma incisivi, scritti in modo semplice, tuttavia lo stile in cui è prodotto il testo non è importante quanto invece lo è il riflettere sull’operato di questi personaggi, anche se viene da pensare che l’elenco non sia completo e, solo per rimanere in Italia, mancano ad esempio le figure di Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli. Quindi questo passaggio di testimone non è concluso. Ognuno può raccogliere il bastoncino e proseguire nel cammino.