Paolo Borsellino. L’uomo giusto – Alessandra Turrisi

Titolo: Paolo Borsellino. L'uomo giusto
Autore: Alessandra Turrisi
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: San Paolo Edizioni
Genere: Politica
Pagine: 118
Prezzo: 15,00

Il libro comincia con le parole di Paolo Borsellino ad un’intervista al TG5; parole utilizzate da un’altra personalità illustre prima di lui. Già dopo le prime due pagine una pausa è dovuta, poichè il carico emozionale incombe: pensare a questi grandi uomini e donne, consapevoli d’andare incontro a morte certa e non solo loro, ma anche di tutti quelli che continuano comunque a stargli vicino. Nonostante questa certezza decidono di non fermarsi, andando avanti in nome di tutto ciò che reputano giusto per l’umanità intera, sacrificando la loro vita per dare a noi e alle generazioni che verranno la speranza di un mondo migliore. Le parole di questo libro sono come un pugno allo stomaco che colpisce a ripetizione senza mai fermarsi. Viene descritta, raccontata e interpretata l’amicizia tra Borsellino e Falcone. Vengono analizzate molto attentamente le dinamiche dell’attentato, non tralasciando pensieri personali dell’autrice che fanno da cornice e anche da impalcatura allo stesso tempo. Una delle riflessioni più significative è data nelle primissime pagine: “nonostante nella via abitino famigliari del giudice più scortato d’Italia, in quel momento nessuna autorità si è preoccupata di istituire una zona rimozione”. L’attenzione poi si sposta sull’unico sopravvissuto alla strage, rimasto alla guida di un’auto di scorta. Attraverso il suo racconto ci ritroviamo catapultati in un attimo all’interno dell’esplosione; sono i suoi pensieri e le sue sensazioni a prendere corpo attraverso le sue parole. Subito dopo è l’Italia a parlare, ferita nel profondo.  “Quel pomeriggio un cazzotto nello stomaco colpisce i palermitani e non solo” (pag. 9).

Il libro è un intreccio di fatti visti da diverse angolazioni, di persone direttamente e indirettamente collegate a quel giorno, a quel luogo. Avere tutti questi punti di vista differenti e distanti tra loro rende unico questo libro. Vedere e sentire lo stesso boato, la stessa luce, da distanze differenti, conoscere il prima e il dopo quel preciso istante, non è semplicemente come rendere il quadro complessivo dell’accaduto: è come starci dentro e poter decidere di zoomare in qualsiasi direzione si voglia guardare. Magari qualcosa che potrebbe sembrare trascurabile o di secondaria importanza e che alla fine si rivela quasi assurdo. Se leggerete il libro capirete di cosa parlo quando  arriverete alla storia della vicina di casa di Borsellino che riesce dopo innumerevoli tentativi a portare a termine una gravidanza a lungo desiderata ma trascorsa rigorasemente e interamente a letto per il rischio estremamente elevato di perdere il bambino e che, solo quel giorno il marito decide di portare ad una gita fuoriporta per farle cambiare aria. In un certo senso, anche quel bambino, oggi è un sopravvissuto.

Abbiamo così tanti punti di vista: l’agente di scorta sopravvissuto, l’agente di scorta in licenza matrimoniale, vicini di casa, il popolo, e tanti altri che non posso annoverare per motivi di spazio. Un momento semplicemente bellissimo è quando la moglie Agnese incontra Paolo e resteranno compagni di vita fino a quando gli è stato concesso. Da queste righe capiamo che un uomo così, solo con quella donna avrebbe potuto condividere la propria esistenza.

Vengono analizzati tanti punti di svolta. Il primo di questi è la nascita del pool antimafia, con le sue idee innovative e i primi frutti che esse danno. Questo dà vita a un continuo botta e risposta, senza un attimo di tregua, senza un momento di respiro. Ad ogni sgambetto a “Cosa Nostra”  segue un attentato. Troppe le morti per essere elencate. Il secondo punto di svolta è dato dalla nascita del “metodo Falcone”, ossia una ricostruzione degli affari criminali seguendo la documentazione bancaria. “La guerra alla Mafia è stata dichiarata” (pag. 15). Di conseguenza arriva la prima scorta a Borsellino e la sua vita cambia in modo irreversibile. Forse è proprio in quel momento che si rende conto di cosa lo aspetta, ma questa è solo un a mia opinione.

A tutto questo si interpongono semplici e preziosi momenti di vita quotidiana di Borsellino. Momenti impressi nella vita di diverse persone, descrizioni di incontri tutti importanti per motivi differenti. Le immagini che si vengono a creare grazie all’ attenzione per i dettagli sono di una potenza straordinaria.

La storia la conosciamo tutti, a grandi linee, e se volete assottigliare queste linee questo libro è da leggere.  A mio modesto parere, si dovrebbe e potrebbe anche leggere in classe, magari alle medie. Il lettore viene portato a riflettere con la propria testa, l’autrice ci fornisce degli imput, apre degli spazi di riflessione: il resto sta a noi.

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