Si terrà a partire da giovedì 21 novembre fino a domenica 24 novembre Bookcity Milano 2013. Città del libro e della cultura. La manifestazione, che prevede quattro giornate ricche di eventi, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dal comitato promotore Bookcity, composto da Fondazione Rizzoli Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, con il sostegno istituzionale di Camera di Commercio Milano nonché di Associazione Italiana Editori, Associazione Librai Italiani e Associazione Italiana Biblioteche.
In attesa di Bookcity Milano 2013, abbiamo rivolto qualche domanda ad Oliviero Ponte di Pino, il quale ha coordinato, insieme a Elena Puccinelli, il programma dell’iniziativa milanese.
Dopo lo strepitoso successo dello scorso anno con l’edizione zero, ritorna dal 21 al 24 novembre Bookcity Milano 2013. Milano conferma l’importanza del suo ruolo nel panorama culturale nazionale. Cosa ci si aspetta da questa nuova edizione?
Mi aspetto di fare meglio dell’anno scorso che era già stato molto bello e interessante. Ci sono tutta una serie di elementi nuovi che vale la pena citare: intanto Bookcity diventa più grande, ci sono più di 670 eventi, ci sono più luoghi, più di 180 luoghi, in centro ma soprattutto nei quartieri. Tutta la città è stata invasa da Bookcity. Un’altra cosa che è successa molto importante è il coinvolgimento delle scuole: ci sono infatti 120 progetti studiati dagli editori e dalle associazioni per le scuole e hanno aderito più di 950 classi, il che vuol dire una quantità di bambini, studenti e ragazzi gigantesca, si parla di decine di migliaia. E un’altra cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di invadere Milano. Si leggerà ovunque a Milano: si leggerà in metropolitana, nelle strade, nelle piazze, nei ristoranti, negli alberghi, sui taxi. Abbiamo cercato davvero di invadere tutta la città. Il nostro sogno è che tutti quanti, anche quelli che non leggono, non entrano in libreria, non vanno alla presentazione dei libri, non si recano in biblioteca, si accorgano che in quei giorni Milano è la città del libro.
Tra le novità è prevista una “Via della lettura”, che partendo dal Castello Sforzesco, centro pulsante della manifestazione, si svilupperà come percorso dedicato alla lettura. Quali saranno le tappe e, precisamente, in cosa consiste questo percorso?
Si parte dal Castello dove ci sono diverse sale e luoghi e dove accadono diverse cose, verrà inoltre esposto il Quaderno Leonardesco che è un grandissimo evento. Ci sarà anche l’Agorà dell’Expo, altri eventi, animazioni ed effetti speciali, che però non vi raccontiamo. Poi c’è il Teatro dal Verme dove si dà spazio alla musica; al Piccolo Teatro si parla di spettacolo, cinema, televisione. C’è anche l’Info Point e l’Urban Center in Galleria dove ci sono anche trasmissioni in diretta Rai. Poi c’è Palazzo Reale: una parte di eventi sono all’interno della mostra, l’Autunno Americano, in cui si trattano eventi che hanno a che fare con l’America, libri che raccontano l’America. Mentre nella Sala dell’Assessorato si parlerà dei mestieri del libro. Poi c’è l’Università Statale con un grande incontro sul tema della giustizia con gli scrittori detenuti che andranno a parlare. E in via Sant’Antonio si parlerà di libri di storia. Ci sono, poi, degli eventi alla Sormani, ancora sui mestieri del libro. Ci saranno eventi anche alla Libreria Claudiana, che è proprio di fronte alla Sormani, ed eventi, durante la domenica pomeriggio, alla Sinagoga. Eventi sul cibo e la cucina alla Umanitaria con un programma fittissimo. E il percorso si conclude alla Rotonda della Besana dove ci sono eventi dedicati ai bambini e la possibilità di ammirare e anche contribuire alla costruzione della Città dei Bambini. La via della lettura è un po’ l’asse portante di Bookcity 2013: ci sarà anche una navetta che porterà avanti e indietro lungo la via della lettura chiunque lo voglia.
Bookcity ha voluto anche quest’anno dedicare parte del suo vasto programma ai giovani e alle scuole, a cui sarà dedicata la prima giornata della manifestazione e vedrà protagonista il tema della cittadinanza. Perché ritenete fondamentale il coinvolgimento attento dei giovani?
I giovani sono i lettori di domani per cominciare, perché la lettura è uno degli strumenti per costruire dei buoni cittadini del futuro. Sono elementi assolutamente imprescindibili e non si possono staccare i giovani dalla lettura. L’obiettivo è proprio quello di educare alla lettura. Tra l’altro una delle cose divertenti è che si sperimenteranno a Bookcity diverse forme di lettura e di modalità di rapporto con il libro che interessano soprattutto ai giovani. Ci sarà una grandissima attività sui social network e ci saranno anche modi di leggere diversi, che vanno dall’extreme reading al book crossing, ecc. Ci saranno modi diversi di rapportarsi e confrontarsi al libro.
Sono parecchi gli incontri organizzati in diverse librerie e biblioteche. Bookcity ha voluto dedicare un’attenzione particolare a queste realtà, in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando, in cui si sente sempre più spesso parlare di crisi del settore editoriale. Cosa ne pensa a riguardo? E quali potrebbero essere le soluzioni da adottare ai fini di migliorare la situazione attuale?
Perché Milano è la città dei libri e della lettura? Ovviamente perché ci sono tanti lettori ed editori, ma anche perché ha un sistema culturale complesso, che non è fatto solo di lettori e editori ma anche di biblioteche (il sistema bibliotecario di Milano è molto importante) e ci sono tantissime librerie, di catena e indipendenti. L’ecologia del libro è un’ecologia complessa e delicata e bisogna che tutti gli elementi di questa filiera del libro funzionino bene, comprese le librerie e le biblioteche. Quest’anno siamo riusciti davvero a coinvolgere le librerie, si potrà fare sicuramente di meglio, ma librerie e biblioteche sono parte del progetto di Bookcity fin dall’inizio. Dal mio punto di vista le librerie indipendenti sono un presidio irrinunciabile dell’ecologia della lettura perché è nelle librerie indipendenti che si scoprono i nuovi autori, le nuove tendenze e i nuovi fenomeni. Se scomparissero o fossero in difficoltà le librerie indipendenti, gli effetti a lungo termine su tutta la catena dei libri e della lettura rischierebbero di essere davvero devastanti. Quindi le librerie indipendenti vanno sostenute in tutti i modi.