Autore: Ruud Gullit
Data di pubbl.: 2017
Casa Editrice: Piemme
Genere: Sport
Traduttore: Annalisa Carena
Pagine: 321
Prezzo: 18.50
“Alla fin fine, nel calcio l’unica cosa che conta è vincere. E questo vuol dire come giochi, come ti alleni, come alleni una squadra, come guardi una partita. Ma non comincia così. Comincia dalla palla!”.
Alzi la mano chi, profano o esperto del gioco del calcio, non abbia mai seguito il movimento della palla durante la visione di una partita di pallone! Tutto parte, effettivamente, da qui: la palla che circola tra i piedi dei giocatori attrae l’attenzione della maggior parte delle persone e dei tifosi. Quest’ultimi, sono talmente coinvolti emotivamente o presi a seguire le gesta dei propri beniamini che rischiano di dimenticarsi la vera essenza del gioco del calcio: il gioco di squadra, i movimenti sincronizzati tra le varie linee, le strategie che ogni allenatore adotta per vincere il match, gli schemi di gioco in fase difensiva e in fase offensiva (…). A differenza della maggior parte delle persone, Ruud Gullit, noto ex fuoriclasse del Milan degli anni 80-90, ex-allenatore del Chelsea e attuale commentatore televisivo cerca di spiegarci la sua personale visione del calcio spostando l’attenzione da quell’oggetto che catalizza l’attenzione di tutti (la palla) a tutte quelle componenti che sono parte integrante del gioco del calcio. Nel suo libro dal titolo “Non guardare la palla (che cos’è davvero il calcio)” Ruud Gullit ci offre un’analisi molto dettagliata di come si dovrebbe guardare e vivere il calcio in campo, in panchina, allo stadio, in uno studio televisivo e a casa. Ogni particolare viene preso in considerazione: dalla concezione del mondo del calcio ai tempi in cui giocava a quello odierno, dai sistemi agli schemi di gioco maggiormente utilizzati, dalle diverse culture calcistiche europee a come interviene la psicologia sui risultati di una squadra e sul rendimento dei singoli, dai ruoli in campo a come si fa ad arrivare in cima al Gotha del calcio.
Un libro che si adatta soprattutto a coloro che hanno una minima cultura calcistica e che, ad esempio, comprendono il significato di una serie di numeri come 4-2-3-1 o 4-3-3. Non tragga in inganno il carattere giocoso e divertente di Ruud Gullit! In questo libro, infatti, non vengono riportati aneddoti divertenti come succede spesso nei libri di sportivi dal passato glorioso, bensì vengono date risposte a quesiti come “Perché con un attaccante solo si può fare una fase offensiva migliore rispetto all’uso di un tridente?” oppure “ Qual è il segreto che si cela dietro al Tiki-Taka?” o ancora “Perché il miglior difensore non ha bisogno di fare un tackle per bloccare un attaccante avversario?”.
“Il calcio è indubbiamente un gioco psicologico. Se puoi trarre un vantaggio su quel piano, non dovresti trascurarlo né come allenatore né come giocatore. […]. Come commentatore, cerco sempre di guardare degli indizi significativi come ad esempio dove si posiziona una punta rispetto alla porta avversaria, oppure valuto se i giocatori sono capaci di leggere una partita, o quando decidono che gli basta un pari, o quando avvertono che è ora di giocare per vincere. È così che io guardo il calcio.”