Autore: Follet Ken
Data di pubbl.: 2007
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Romanzo storico
Traduttore: Stefania Bertola, Annamaria Biavasco, Adriana Colombo, Paola Frezza Pavese, Nicoletta Lamberti, Roberta Scarabelli.
Pagine: 1367
Prezzo: 20
Dopo avere finito “I pilastri della Terra” non ho saputo resistere alla tentazione di leggere il suo seguito, ovvero “Mondo senza fine”.
Il libro è ancora ambientato in un villaggio dell’Inghilterra del sud, ma due secoli più tardi nel 1300 e questa volta i protagonisti non devono più costruire una cattedrale gotica, ma un nuovo ponte di pietra.
Follet in questo libro trova il pretesto per raccontare fatti come l’epidemia globale di peste nera e l’inizio della guerra dei cent’anni del re Edoardo III d’Inghilterra contro il re Filippo VI di Francia, ma narra anche vicende personali come l’amore travagliatissimo tra Caris e Merthin.
I due protagonisti, che all’inizio del libro sono dei bambini, crescono e diventano due personaggi illustri del villaggio. Lei, studiosa della medicina moderna, è discendente di Tom l’ideatore della cattedrale. Lui, mastro costruttore del ponte, è l’erede di Jack, il geniale ingegnere della cattedrale; è il caso di dire: “buon sangue non mente”.
Caris per la sua arte medica viene accusata di stregoneria e per non essere bruciata sul rogo, si rifugia in convento dove non siolo diventa monaca, ma addirittura badessa. Marthin per il dispiacere di non poterla sposare fugge in Italia, diviene famoso per i suoi edifici, trova una moglie e ha una figlia, Lolla.
Nel romanzo le vicende di personaggi secondari come Gwenda, amica di Caris, e Ralph, fratello di Merthin, si fondono con quelle degli abitanti di Kingsbridge che cercano di attraversare quest’epoca difficile, trasformando il loro paese in una città autonoma e libera dal potere del cattivo e conservatore Priore Godwin.
Non vi svelo certo il finale, anche perché non sarei in grado di fare tale sintesi! Infatti Ken Follet è abilissimo nel mantenere alta la tensione, nel disseminare intrighi in ogni pagina, fino all’ultima, dove vi farà salire “In cima al mondo”.
Il testo è ricco di spunti e riflessioni, come questa, dove Caris parla del padre Edmund:
<< Mio padre ha sempre detestato coloro che si riempiono la bocca con le prediche. “Siamo capaci tutti di essere buoni quando non ci costa nulla” diceva. “Ma quello non conta. E’ quando hai una voglia tremenda di comportarti male, quando stai per guadagnare una fortuna grazie a un affare disonesto, o stai per baciare le belle labbra della moglie del vicino, o stai per mentire per cavarti da un grosso guaio… è in quei momenti che servono le regole. L’integrità è come una spada “ripeteva” non bisognerebbe sventolarla finché non si è pronti a metterla alla prova.>> Pag. 748
Una curiosità: da questo libro è stata tratta una miniserie televisiva che verrà distribuita in Italia alla fine del 2012.
Mentre la aspettiamo, possiamo gustarci il testo! Buona lunga lettura!