Autore: Amy Tan
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: salani
Genere: Romanzo
Traduttore: Guido Calza
Pagine: 712
Prezzo: 18,60
“Non io né alcun altro può percorrere quella strada per te,
devi percorrerla tu.
Non è lontana, è facile raggiungerla,
forse la percorri da quando sei nato, senza neppure saperlo,
forse è dovunque, per acqua e per terra. Walt Whitman” (p. 274)
Violet è una ragazzina che vive nell’agiatezza della Shanghai dei primi del Novecento: la madre Lulu, americana, gestisce il Sentiero di Giada, un’elegante casa di piacere dove raffinate cortigiane offrono le loro attenzioni a facoltosi uomini d’affari. Violet è molto gelosa della madre, con la quale vive un rapporto conflittuale: donna misteriosa e affascinante, Lulu non manifesta in modo aperto il suo amore per la figlia, ma indirizza le sue attenzioni verso gli ospiti e le cortigiane, impegnando gran parte della giornata nella gestione della sua attività. La ragazzina desidererebbe per sé non solo più affetto ma anche più risposte: chi era suo padre? Ed è vero che era cinese, come si mormora tra le cortigiane?
Il destino ha in serbo per Violet una svolta inaspettata, quanto dolorosa: a causa di un amante della madre, la vita della ragazza viene spezzata e Violet si troverà a vivere un’esistenza da cortigiana. Una vita che si rivelerà intensa, drammatica, inaspettatamente carica di sentimenti e di emozioni e che permetterà a Violet di conoscere profondamente se stessa e di capire, finalmente, anche le scelte della madre.
Una storia epica, travolgente e raffinata capace di affrontare con intensità grandi temi e di trasportare il lettore nell’atmosfera di Shanghai all’inizio del XX secolo, documentata dal punto di vista storico con estrema precisione. Il personaggio di Violet è di grande impatto e profondità, la sua vita è affascinante seppur sovrastata dal dolore. Sospesa tra due culture, quella occidentale e quella orientale, la donna si trova ad affrontare in una sola vita le esperienze più differenti, riuscendo ogni volta a rinascere con rinnovata forza: “Nelle notti insonni, quando la vita mi era intollerabile, pensavo a quella nave e mi immaginavo a bordo. Ero salva! Ero l’unica passeggera, e in piedi sul ponte di poppa guardavo Shanghai allontanarsi: una ragazzina americana nel suo vestito alla marinara, una cortigiana vergine nella giacca di seta a collo allo, una vedova americana che piangeva a dirotto, una moglie cinese con un occhio pesto. Le cento donne che negli anni ero stata affollavano il ponte e guardavano Shanghai. Ma la nave non salpava e mi toccava sbarcare, e ricominciare ogni mattina la mia vita”. (p. 706) Un coraggio straordinario e una sensibilità fuori dal comune: queste le caratteristiche di Violet che si muove in un mondo di personaggi femminili intriganti, determinati e avvincenti.
Trasportati con la grande capacità evocativa dell’autrice nel mondo raffinato delle cortigiane cinesi, ci troviamo a fare i conti con le emozioni più differenti. Desiderio, sensualità, inganno, ma soprattutto amore in tutte le sue declinazioni: romantico, sensuale, amicale, solidale, conflittuale…Amy Tan affronta con eleganza e introspezione tutte le sfumature del cuore concentrandosi soprattutto sul legame, eterno e complesso, che lega madre e figlia. Ne nasce una storia commuovente sulla famiglia, emozionante nelle immagini che l’autrice riesce ad evocare con la grande saggezza che la contraddistingue.