Titolo: La profezia perduta di Dante
Autore: Francesco Fioretti
Editore: Newton Compton
Genere: romanzo
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 249
Prezzo: € 9,9o
Il libro, costruito con sapiente maestria dall’autore, è una combinazione perfetta fra giallo storico e romanzo d’amore inframezzato da brevi capitoli in cui l’autore cede spazio al saggista e spiega, in maniera semplice e chiara, l’evoluzione stilistica di Dante.
La storia comincia con l’innamoramento, a 18 anni, di Dante per Beatrice. Un amore impossibile tra i due perché la ragazza è già promessa a ser Mone dei Bardi e l’Alighieri è destinato, fin dalla tenera età, a Gemma Donati. Il poeta Guido Cavalcanti cerca di calmare l’amico, l’irrequieto e triste Dante, e gli chiede di seguirlo a Bologna dove tiene lezioni l’aristotelico fiorentino Taddeo Alderotti. Dante sembra occupare la sua mente nelle lezioni dell’università bolognese quando viene chiamato a risolvere un delitto che coinvolge due delle famiglie più influenti della Romagna: i Malatesta ed i Polenta. Così Dante e Cavalcanti vengono incaricati di risolvere il mistero del duplice omicidio dei famosi amanti Paolo e Francesca. I due poeti indagano nella loro città natale dove qualche anno prima Paolo Malatesta aveva ricoperto la carica di Capitano del Popolo ed in quel frangente poteva essersi inimicato molti maggiorenti della città.
In La profezia perduta di Dante l’autore riesce a mostrarci come per il vate vita e arte risultino intrecciate insieme. Il poeta coglie nella morte dei due amanti un insegnamento, un monito su dove può portare l’amore carnale. I dibattiti ed i dialoghi fra Dante, Cavalcanti e Lapo, fratello dell’amata Beatrice, vogliono essere uno stimolo per una maggior comprensione dell’amore, quello che si scontra con la realtà dove i matrimoni sono combinati e diventa con il tempo un cantare le lodi della propria donna, un elevarsi dall’amore carnale verso quello spirituale perché quando si seguono i sensi si rischia di perire e scatenare vendette e gelosie.
Il pregio di questo libro consiste nel seguire l’evoluzione stilistica e amorosa di Dante in maniera semplice. I sentimenti, le delusioni e le tentazioni provate dal sommo poeta, stretto fra un matrimonio che fa fatica ad accettare e l’amata Beatrice a cui può solamente cantare le lodi, diventano un mezzo per elevare la sua persona. Il suo stile da duro e “petroso” si fa dolce ed elevato. Dante capirà che dovrà accettare il suo ruolo sociale di marito dimenticandosi di corteggiare le belle fiorentine e dedicare versi immortali alla sola donna capace di elevarlo verso l’amore più puro.
Credo che l’aver mescolato la vita romanzata di Dante con brevi capitoli in cui l’autore spiega ai lettori, in maniera semplice, l’evolversi dello stile dantesco, le sue composizioni poetiche e l’idea d’amore che i poeti del suo gruppo stavano sviluppando, sia qualcosa che arricchisce senza appesantire la lettura.