Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Marina Morpurgo
Pagine: 276
Prezzo: € 19,00
È l’autunno del 1926 quando Israel Joshua Singer, su invito del direttore del Forverts – quotidiano yiddish di New York -, si reca per un reportage in Unione Sovietica.
Un viaggio di pochi mesi da cui nacque La nuova Russia ( che Adelphi pubblica in prima edizione mondiale). Un libro con cui lo scrittore non intende dare un giudizio sull’Unione Sovietica, ma vuole capire e scoprire la nuova vitalità rivoluzionaria, le nuove idee e il nuovo stile di vita comunista.
Viaggiando per questo paese immenso (che aveva già visitato in precedenza, esattamente nel 1818) Singer ha potuto osservare le principali differenze tra la vecchia e la nuova Russia, e quelle tra la nuova Russia e la Russia del comunismo di guerra, annotare i cambiamenti tra la Russia degli anni della NEP (la Nuova Politica Economica), che era in vigore quando lui era nel paese, e la Russia di oggi, dopo che sono passati diversi anni dall’affermazione del comunismo.
Immagini e impressioni sul paese dei Soviet. Singer attraversa la Russia e annota sul taccuino tutti i cambiamenti, visita le comunità e gli insediamenti, parla con gli operai, i coloni e i borghesi, delinea un quadro sociologico, politico e esistenziale di questa nuova Russia rivoluzionaria con tutte le sue contraddizioni.
«Sulla Piazza Rossa di Mosca, ampia, immensa, autenticamente russa e favolosamente bella, si affaccia il Cremlino, dalle mura di pietra verde con le sue guglie, le torrette, le croci e i palazzi.
Accanto alla bandiera rossa illuminata dalla luce elettrica, il simbolo della Russia comunista, che sventola nella notte della città come una torcia rossa, innalza il suo grido verso il cielo la vigorosa aquila bicipite, il simbolo della Russia del passato, degli zar e della Chiesa ortodossa.
Questo contraddistingue oggi l’intera città di Mosca, l’intera Russia.
Che miscuglio fantastico di moderno e antico in un’unica terra, in un unico luogo, a distanza di un solo passo!
Arrivo a Mosca sabato sera».
Ecco le prime impressioni di Singer appena arriva in Russia, restando affascinato dalla bellezza di Mosca e dal miscuglio straordinario di vecchio e moderno.
Lo scrittore trova una città in continuo movimento, in fermento perenne e la racconta vivendo con la gente che affolla le strade e i vicoli.
Singer inizia da Mosca il suo viaggio personale nella nuova Russia e con lo spirito dell’esploratore si avventura nell’entroterra raccogliendo testimonianze, incontrando gente, fermandosi nelle piccole città, e raggiungendo posti sperduti.
Nel suo libro troveremo la Russia della rivoluzione che ha cambiato il destino di un popolo e l’arretratezza economica e sociale che è peggiorata con l’arrivo della Rivoluzione. «La sua cronaca – scrive Francesco M. Cataluccio nella postfazione – non è quindi viziata da pregiudizi negativi. Ha uno sguardo più freddo rispetto ai critici e agli entusiasti, ma prevede bene i disastri presenti e futuri. Avendo già osservato la Russia nei primi anni dopo la rivoluzione, può permettersi di fare paragoni. L’Unione Sovietica gli pare molto cambiata, nota i progressi ma soprattutto le degenerazioni».
Ne La nuova Russia Singer racconta la società sovietica con le sue poche luci e le molte ombre, mette in evidenza quello che è – o si vuol far credere che sia – e il suo contrario.