Data di pubbl.: 2023
Pagine: 175
Prezzo: € 15,50
Per Edgar Morin la sua Parigi non è solo una città. È un sogno da vivere a occhi aperti, un labirinto di mescolanze sociali e generazionali. In Parigi il grande intellettuale ha sempre trovato un’oasi dove aver lasciato una via raggiunta dal deserto dell’inumanità.
Morin per tutta la vita ha rievocato le sue diverse Parigi, la magia dei caffè e dei bistrot, e il fascino unico e inimitabile di una festa mobile che vive in eterno.
Ne romanzo Il volo dell’occasione di Filippo Tuena (libro uscito per la prima volta nel 1994 da Longanesi) ho ritrovato la stessa Parigi di Edgardo Morin.
A distanza di trent’anni il libro di Tuena torna in libreria per i tipi di Terrarossa edizioni nella collana Fondanti che si prefigge lo scopo di riproporre in una nuova edizione i romanzi degli scrittori degli ultimi anni, affinché resti traccia dei loro percorsi narrativi e possano continuare a conversare con i lettori.
La vicenda editoriale de Il volo dell’occasione, iniziata nel 1994, continua nel 2004 con una seconda edizione per Fazi e approda oggi a Terrarossa.
Il romanzo è ambientato nella Parigi degli anni Novanta ma il tempo è sospeso perché nella trama il presente incontra il passato e anche l’occulto soprannaturale.
Tuena si inventa una straordinaria ghost story, sullo sfondo le suggestioni di una Parigi descritta e raccontata tra realtà e sogno.
Il protagonista si trova in un mondo onirico quando sulla sua strada incontra Renant, un musicista che in un negozio di antiquariato acquista un orologio rotto.
La storia del protagonista si incrocia con quella del personaggio enigmatico di Renant e del suo amore geloso per Blanche, la femme fatale del romanzo.
Da quel giorno egli precipita in un’ossessione e diventa l’oscuro seguace dei suoi fantasmi.
Il nostro uomo in questo rincorrere frenetico e compulsivo le sue ossessioni si trova per le strade di Parigi, che non sembra quella degli anni novanta ma quella suggestiva dell’inizio del secolo scorso.
In preda a uno spleen inquietante si trova a dare la caccia a Renant, a Blanche e all’esotico Altay come se fossero fantasmi (o forse lo sono davvero).
Tre fantasmi che sono costretti a rivivere all’infinito, perdendosi nella Parigi dei bistrot, la tragedia di un triangolo amoroso.
Filippo Tuena scrive un noir sorprendente e nel cuore della storia ci inserisce una storia di uomini che diventano fantasmi, persi e smarriti in una tristezza che nasce dalla perdita di occasioni in cui l’inevitabile fuggevolezza del tempo fa svanire i sogni e la vita, che piano piano piano vola via.
Alla fine, quello che resta ha a che fare con l’evanescenza di un illusionismo esistenziale che tutto divora.