Il Digiunatore- Enzo Fileno Carabba

Titolo: il Digiunatore
Autore: Enzo Fileno Carabba
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Ponte Alle Grazie
Genere: Romanzo di formazione
Pagine: 256
Prezzo: 16.00

Giovanni Succi è sempre stato un bambino speciale. Nasce con un grande appetito ma ma no a mano che cresce il suo appetito sembra sempre diminuire, senza che ciò intacchi la sua crecita. Non sembrerà mai troppo magro o denutrito, apparirà sempre bello e di aspetto imponente.

Cresciuto di una famiglia di modesti commercianti, Giovanni scopre il fascino del mondo nelle fiere di paese, dove vede i saltimbanchi esibirsi dando prova di notevoli capacità che il ragazzo cerca sempre di acquisire e di imitare, senza mai riuscirci veramente.

La vita di Giovanni e della sua famiglia cambia con la morte del padre, avvenuta in un tragico naufragio, che costringe la famiglia a perdere la casa e a rifugiarsi da alcuni cugini. Ma stare fermo in una casa che non sente sua, non è quello il destino di Giovanni. Nemmeno tentare di seguire le orme paterne e diventare un commerciante. Viaggiando per l’Africa (un continente ancora poco conosciuto negli anni in cui il giovane cresce) egli farà diverse esperienze di vita che lo porteranno a trasformarsi in un Digiunatore professionista. Tornato in Italia, nella civiltà di occidentale, Giovanni non riesce pienamente a vivere. Farà sempre incontri interessanti con molte persone (alcune buone e alcune invece più “corrotte”) e, come un saltimbanco spirituale, si tufferà sempre in nuove situazioni che guarderà con occhio incantanto e smaliziato, cercando sempre il meglio in tutto quello che ha a disposizione.

Non sapevo che sarei rimasto così tanto affascinato dalla lettura di questo romanzo. La storia di Giovanni Succi mi è sembrato un misto tra una agiografia laica e la rilettura de “così parlò Zaratustra”. Ambientato in quello che fu l’Ottocento delle esplorazioni dell’Africa e l’età coloniale europea, il romanzo descrive come eravamo, cosa pensava la nostra società e quali stranezze o quali mode (come lo spiritismo) attraversarono il mondo occidentale nell’epoca positivista. Giovanni è un personaggio strano, complesso ma assolutamente familiare. Come riesce a conquistare (lentamente) anche le persone più disparate (gli abitanti del villaggio africano, lo stregone, membri della società spiritista, infermieri ecc) così anche il lettore non riesce a rovare antipatia o a criticare Giovanni che, quasi precursore del messaggio pascoliniano di “mantenere il fanciullo interiore”, non cerca mai un modo di diventare grande e di cambiare, rimane coerente con se stesso lasciando che il bambino interiore cresca in altezza ma rimanga sempre presente nella vita.

Sono stati interessanti anche gli incontri tra sacro e profano, tra mistica religiosa e spiritualità animista, che si fondono in maniera qusi armoniosa, lasciando quel senso di elevato nella lettura che non può che fare piacere. Personalmente ho trovato quelle riflessioni interessanti, forse molto personali dato che fin dalle prime pagine riuscivo a sentire questo personaggio così “mio”.

Aiuta molto nella narrazione anche la brevità dei capitoli e i periodi incisi e precisi: poche parole che esprimono tanto senza perdersi in dettagli fuorvianti. Sembra scontata ma in un epoca dove leggere e prestare attenzione alla letttura è un abilità che in pochi ancora hanno, un autore che riesce a coinvolgere nella lettura anche chi regge poca concentrazione, significa molto.

All’autore mi sento di dire: avevi la mia curiosità ora hai la mia piena attenzione.

Non vedo l’ora di leggere ancora i tuoi scritti.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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