Idillio sulla High Line – André Aciman

Titolo: Idillio sulla High Line
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Guanda
Genere: Romanzo
Traduttore: Valeria Bastia
Pagine: 160
Prezzo: 16,00 €

Chi siamo di fronte a qualcuno che non sa nulla di noi?

André Aciman con “Idillio sulla High Line” (Guanda Editore) ci racconta proprio questo: le storie di due sconosciuti sulla sessantina, che si trovano un giorno, per puro caso, a raccontarsi, innamorarsi e scoprire di voler passare il resto della propria esistenza insieme.

La loro conoscenza, profonda, veloce ma non frettolosa, quasi smaniosa di scoprirsi simili, rivelerà a Catherine e Paul una versione inedita di sé, persino per loro stessi. Perché di fronte a un perfetto sconosciuto possiamo essere chiunque vogliamo, ma anche chiunque abbiamo smesso o nascosto di essere.

La trama, che scorre con un ritmo e a una velocità stupefacenti (quando ti accorgi di essere all’ultima pagina, credi di aver appena iniziato), si basa sullo svolgersi di cinque giornate – dal lunedì al venerdì della stessa settimana – che si conseguono in una estensione temporale amplificata, degna di un intero romanzo.

Lui avvocato, lei psicologa, si incontrano per la prima (ma forse non primissima, poi si scopre) volta nella sala d’attesa del Tribunale di New York, dove stando aspettando di essere selezionati per prendere parte alla Giuria popolare. Mentre Catherine sta leggendo “Cime tempestose” di Emily Brontë, Paul seduto accanto la avvicina con una battuta poco originale presentandosi in prima battuta come un fastidioso sconosciuto da scaricare appena possibile.

Dopo una prima pausa indetta a causa del troppo caldo, i due protagonisti si trovano ad attendere pranzando insieme e scoprendo di avere in comune numerose caratteristiche. Una fra tutte: la voglia di confrontarsi, divertirsi, riscoprirsi. Entrambi sposati, si raccontano per quello che non sono più, ma erano. Per quello che vorrebbero tornare a essere. Per quello che potrebbero diventare, insieme. Complice un primo pranzo cinese e un caffè napoletano nel centro della Città che non dorme mai, la loro routine ‘giuridica’ di quella settimana si trasforma in un viaggio alla scoperta di emozioni dimenticate.

C’è tanta arte, c’è New York, c’è l’introspezione tipica di una ‘strizza cervelli’ abituata a esercitare nella Grande Mela e la scaltrezza di un avvocato altrettanto formato. Ma c’è anche l’Italia, il grande amore per questa terra, la passione per le sue tradizioni e per le radici di Paul, che lì ha lasciato un pezzo di cuore dopo la scomparsa della sua amata mamma più di un decennio prima.

Ecco, se vogliamo identificare un fil rouge dell’intera vicenda, oltre naturalmente al chiaro rimando introspettivo e sentimentale, direi che potremmo leggerlo in Napoli: una città che per entrambi significa molto, in cui vorrebbero tornare e che in qualche modo rappresenta il futuro idilliaco del loro esistere come coppia. “Andiamo a Napoli, lì potremo essere noi”

Aciman ci guida alla scoperta di un amore maturo ma non longevo, un amore improvvisamente riscoperto cui è difficile dare un nome. Unica nota aspra: il finale, interrotto, sarebbe stato più dolce se un pizzico più esplicito. Ma forse è anche questo ad aver contribuito a fare di “Idillio sulla High Line” un romanzo sognante e meraviglioso. Da leggere tutto d’un fiato.

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