Autore: Grégory Samak
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Nord editore
Genere: thriller fantastico
Traduttore: Mara Dompé
Pagine: 282
Prezzo: 16.00
Gli ci vollero diversi minuti per riprendersi. Quando si rialzò, Elias era ancora sconvolto. Del resto, avrebbe avvertito la stessa sensazione d’immensità sino alla fine dei suoi giorni, ogni volta che gli fosse capitato di rientrare in quel luogo. All’inizio non osò toccare niente, timoroso come dovevano esserlo stati i sacerdoti d’Israele entrando nel Sancta Sanctorum, nel cuore del Tempio di Salomone, là dove c’era l’Arca dell’Alleanza. (Elias pag.33).
Elias è un vecchio uomo solitario di fede ebraica. Ultimo sopravvissuto della sua famiglia, in gran parte sterminata dall’orrore dell’Olocausto, Elias decide di ritirarsi e di godersi gli ultimi anni che gli rimangono isolandosi dal mondo. Per questo quando, attraverso una piccola agenzia immobiliare, scopre un piccolo rifugio nell’Alta Austria, proprio vicino al confine con la Germania, l’uomo non ci pensa due volte a trasferirsi. Aiutato da una donna locale che si occupa di mantenere pulita la casa, e di un giovane orfano, il piccolo Ti-Tom che svolge le commissioni per conto della governante, Elias può godersi il meritato riposo e crogiolarsi nel suo dolore.
Un giorno, esplorando la casa, scopre, sotto il pavimento di una piccola stanza, una botola che, apertala, conduce il vecchio all’interno di una enorme stanza a volta. Appena riesce a trovare una fonte di luce, Elias scopre che si trova all’interno di una enorme biblioteca, i cui volumi contengono il resoconto fedele di quello che è accaduto nella vita di ogni individuo esistente sul pianeta terra.
Ben presto l’anziano si rende conto che questi libri non sono stati scritti dagli uomini, ma da una forza ancora più grande. Aprendoli, infatti, le lettere sembrano incendiarsi e animarsi e, se toccate, sono in grado di trasportare fisicamente il lettore in una determinata epoca storica. Desideroso di aiutare gli altri e intenzionato a spazzare via il male che aveva afflitto il popolo ebraico, Elias torna indietro nel tempo con l’intenzione di modificare il corso degli eventi. Ma il risultato non sarà proprio quello sperato.
Un libro è bello quando, terminata la lettura ti lascia una gradevole sensazione. Se si spinge più in là , ci si può spingere oltre e definirlo eccezionale. Ma un libro vale tanto oro quanto pesa nel momento in cui, leggendolo, ti lascia qualcosa su cui riflettere.
Non ho potuto non interrogarmi anche io su cosa avrei fatto al posto del vecchio Elias e, cosa che mi ha lasciato ancora più sconvolto, come avrei reagito dinnanzi alla prova materiale dell’esistenza e della presenza di Dio…nella mia cantina.
Il Libro del Destino è un romanzo entusiasmante, molto ben scritto e ben progettato che vi lascerà positivamente colpiti sollevando anche numerose domande.
Un romanzo fenomenale che merita ampiamente il successo che sta riscuotendo all’estero. Una lettura vivamente consigliata, una grande scoperta della casa editrice Nord.