Il self-publishing continua a far discutere. Affaritaliani.it sta dedicando un’inchiesta al fenomeno (leggi gli interventi di Nicola Lagioia, Giorgio Vasta e Paolo Sortino e scopri le mosse degli editori dagli Usa all’Italia…). Mentre continuano le critiche, sta nascendo grazie al web un vero e proprio “nuovo pubblico” di aspiranti scrittori e lettori che si giudicano e promuovono con “criteri social”, in parte discutibili. E ora arriva una giornata di studi, ospitata dalla Biblioteca comunale di Empoli (sabato 24 marzo): si tratta del primo evento italiano “che mette al centro dei suoi interessi l’auto-pubblicazione come pratica di liberazione, come costruzione di una nuova socialità tra autori, lettori, editori e istituzioni pubbliche…”. Per gli organizzatori “il self-publishing è stato citato e analizzato, tuttavia è sempre stato considerato come un fenomeno laterale: una spina nel fianco dell’editoria tradizionale, per gli apocalittici; un esercizio di vanità, per l’establishment intellettuale; una miniera di polli da spennare per alcune tipografie che si nascondono dietro un linguaggio ambiguo e truffaldino…”.
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