
Autore: Saverio Simonelli
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Romanzo storico
Pagine: 320
Prezzo: 18.00
Tutti i giovani hanno un sogno e Wilhelm non è da meno. Cresciuto in una buona e colta famiglia tedesca all’epoca della dominazione napoleonica in Europa, Wilhelm, lontano dalle ideologie politiche che stanno sconvolgendo il Vecchio Continente, è un musicista desideroso di conoscere quello che secondo lui è il più grande compositore vivente: Ludwig van Beethoven.
Avvicinarsi a Beethoven non è una impresa facile. Non ci sono bodyguard o servizi di sicurezza ma a tenere lontane le persone è proprio il geniale maestro tedesco con la sua famosa personalità scontrosa e tutt’altro che amichevole. Beethoven non sembra essere fatto per stare con gli altri, li bistratta e li allontana in malo modo. La sola persona che il grande maestro della musica sembra trattare con gentilezza è solo Ferdinand Reis, suo amico e futuro biografo.
Wilhelm, assieme al fratello Andreas e alla giovane Queenia, vivrà alcune esperienze interessanti nel tentativo di conoscere il genio.
Il 2020 potrà essere ricordato per molte cose, non tutte positive. Ma non sono in molti a sapere che quest’anno è lo stesso in cui si ricorda contemporaneamente sia la nascita del genio di Beethoven sia la scomparsa del grande musicista e compositore Giuseppe Tartini. In questo mese di Novembre di sicuro la lettura più interessante in cui ci si potrà imbattere è proprio quella di Simonelli, Cercando Beethoven. Romanzo lungo (sono quasi 320 pagine di lettura) scritto con uno stile gradevole che ricostruisce con attenzione il mondo europeo (e in particolar modo quello tedesco) dei primi dell’800. Tolta la narrazione fittizia dei protagonisti dell’opera, Simonelli riporta con fedeltà nomi, aspetto e caratteri dei personaggi storici (e sono molti tra poeti, letterati, filosofi e musicisti) che si muovono sulla scena, fornendo al lettore un quadro piuttosto preciso e molto realistico di un passato che sarebbe stato meraviglioso poter osservare. Ho trovato particolarmente interessante l’idea che il romanzo, pur restando incentrato sulla figura di Beethoven, non sia dedicato solamente a una sua riscoperta. Sebbene il maestro tedesco sia il fine ultimo a cui i personaggi tendono, ognuno di loro viene ampiamente descritto e caratterizzato e il romanzo, alla fine, oltre a raccontare la figura di uno dei più grandi musicisti dell’800 è incentrato sul desiderio che anima il mondo romantico. Il desiderio della conoscenza, della musica, il desiderio dell’amore e della scoperta. In qualche modo l’opera di Simonelli va oltre la pura narrazione e diventa una splendida esplorazione di noi stessi e del passato (ma forse questa è solo la mia interpretazione).
Molto interessanrte è anche lo sguardo che i protagonisti hanno della musica, come la vivono e come la sentono. La passione e le descrizioni emotive che gli ascolti musicali suscitano sono stati in grado di coinvolgermi appieno toccando (e parlo per la mia esperienza personale di musicista) emozionandomi nel prodfondo.
Sono stato pienamente soddisfatto dalla lettura di questo romanzo. L’ho letto con calma, senza fretta e assaporando ogni pagina. L’ho letto anche con la febbre alta senza fare fatica e senza perdermi nulla di quello che l’autore mi stava raccontando e sono sicuro che questo libro possa stupire molte altre persone.
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