Titolo: Centurio: il potere di Roma
Autore: John Stack
Editore: Tre60
Traduttore: A Zabini
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 365
John Stack esordisce con un romanzo storico sulle guerre puniche. L’autore inzia in medias res permettendo subito al lettore di inquadrare il contesto in cui si svolge il libro, ovvero la difficoltà dei Romani a competere con i Cartaginesi negli scontri navali. L’esercito Cartaginese blocca con le sue navi i rifornimenti alle truppe romane presenti in Sicilia. Scipione, primo console romano, ritorna velocemente a Roma per far in modo che il Senato romano ratifichi la costruzione di una flotta in grado di confrontarsi con la potenza navale cartaginese. La realizzazione della flotta viene affidata a Septimus, i cui avi da generazioni prestavano servizio nell’esercito romano, il quale non avendo esperienza navale si rivolge ad Atticus esperto uomo di mare d’origine greca.
I problemi per la missione romana sono però soprattutto di natura politica: il Senato spesso incapace di deliberare, lento e miope di fronte alla minaccia della guerra con Cartagine. Le lotte politiche fra la vecchia aristocrazia e i nuovi ricchi possidenti fondiari rischiano di far naufragare la sicurezza di Roma. Da ciò emerge un quadro dell’attività legislativa romana lenta nel produrre effetti pratici, che purtroppo presenta inquietanti somiglianze con quella italiana.
Ho trovato molto efficace la descrizione della battaglia. Il lettore può visualizzare in maniera chiara la dinamica degli scontri fra le due flotte ed anche fra i vari “fanti di marina”. I personaggi sono ben delineati, sia per quanto riguarda il loro carattere che per quanto riguarda la diversa modalità usata per ottenere la gloria ed il potere.
L’unica difetto a mio avviso è la difficoltà per un lettore non esperto di nautica romana a capire le varie manovre messe in atto. . Credo che sarebbe bastato inserire al fondo un dizionarietto con la spiegazione dei vari termini presenti nel libro.
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